Carità e giustizia. La tensione feconda

Carità e giustizia due termini, due valori, due impegni, due necessità che fanno parte della vita e della riflessione del cittadino, sia esso credente o laico. Due ambiti che spesso si trovano a confrontarsi e a chiedere scelte impegnative, a volte non facili o di immediata comprensione, ma che hanno al centro la persona, la dignità, il rispetto dei diritti umani e la legalità. Di Carità e giustizia si parlerà in occasione del primo convegno pubblico indetto da Caritas Padova, che si svolgerà sabato 25 febbraio, dalle 9 alle 12.30 ca., nella Scuola della Carità* di via San Francesco 61 a Padova.

Una scelta di luogo non casuale, ma fortemente simbolica e pregnante vista la storia e l'origine di questo ambiente. Inoltre, proprio dalle decorazioni e dallo stemma della Scuola della Carità è stato mutuato l'attuale logo di Caritas diocesana di Padova.

 

L'incontro ha un sottotitolo altrettanto significativo: 'la tensione feconda'. Ad indicare la dinamica costante che muove carità e giustizia, una dinamica non autonoma, in particolare per il cristiano, in cui carità e giustizia si richiamano a vicenda e a vicenda si completano. Un'integrazione impegnativa ma necessaria per far nascere una società e una convivenza migliore, ma anche per la maturazione stessa della persona.

Di questa 'tensione feconda' si parlerà con chi ha fatto della carità la sua casa e missione di vita - don Virginio Colmegna**, presidente della Casa della Carità di Milano(www.casadellacarita.org) - e con un sociologo padovano, Luigi Gui, docente all'Università di Trieste. Dopo i loro interventi e le loro sollecitazioni la parola passerà al pubblico.

 

L'incontro-convegno inizierà alle ore 9 con l'accoglienza e una visita guidata alla Scuola della Carità e al suo ciclo di affreschi. I lavori, introdotti da don Luca Facco, direttore di Caritas diocesana di Padova, con gli interventi di don Colmegna e Gui si avvieranno alle ore 10. A seguire il dibattito con il pubblico.

 

*LA SCUOLA DI SANTA MARIA DELLA CARITÀ era una delle più importanti e antiche confraternite laicali di Padova e amministrava i lasciti destinati al soccorso di infermi e poveri, per la dote delle fanciulle e per altre opere di bene. Ricordata fin dal Quattrocento, la sua origine risale probabilmente al secolo precedente. Nel 1419 la Scuola risulta provvisoriamente alloggiata nelle immediate vicinanze del più importante ospedale di Padova, quello di San Francesco Grande. In quegli anni erano in costruzione l'ospedale, la chiesa e il convento dell'Osservanza, e a sostenere le spese erano i coniugi Baldo Bonafari da Piombino e Sibilla de Cetto, padovana, che abitavano nelle case di fronte, dove poi sorse l'edificio della Scuola. Alla morte di Sibilla, avvenuta nel 1421, a pochi anni di distanza dalla morte del marito, le case di loro proprietà probabilmente passarono alla Scuola, per acquisto o per cessione degli esecutori testamentari.

Circa un secolo e mezzo dopo (1579), questo locale doveva essere così inadeguato alle cresciute esigenze, che si ritenne necessario un radicale lavoro di restauro.

Aperte le nuove finestre, che lo inondarono di luce, costruito un nuovo splendido soffitto a cassettoni, decorate le pareti con un nuovo ciclo di affreschi illustranti la vita della Vergine, l'ambiente dovette apparire completamente rinnovato.

Le pareti erano state in precedenza affrescate da un ignoto pittore che vi aveva dipinto quindici riquadri, fatti restaurare più tardi, nel 1530 da Girolamo Dal Santo. Tracce della vecchia decorazione sono ancora visibili nella fascia sottostante i ritratti dei coniugi Bonafari.

 

 

**DON VIRGINIO COLMEGNA nasce a Saronno (Va) il 1° agosto 1945. Ordinato sacerdote il 28 giugno 1969, nel settembre dello stesso anno consegue la licenza in teologia. Dal 1969 al 1976, viceparroco in una parrocchia della periferia di Milano, collabora con l'Azione cattolica. A partire dal 1981 promuove diverse cooperative e comunità di accoglienza, principalmente nel campo della sofferenza psichica e dei minori. Nel 1982 entra nell'Ufficio vita sociale e lavoro della diocesi in qualità di assistente diocesano del Movimento dei lavoratori di Azione cattolica. Negli stessi anni diventa vicepresidente del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza. Nel 1990 è nominato parroco della parrocchia “”Resurrezione”” di Sesto San Giovanni. Nel 1993 è nominato dal cardinal Carlo Maria Martini direttore della Caritas Ambrosiana. Nel 1998 è nominato direttore della delegazione regionale Caritas Lombardia e presidente dell'Agenzia solidarietà per il lavoro (Agesol) impegnata nel reinserimento lavorativo dei detenuti. Nel 2001 è nominato vicepresidente dell'associazione Agenzia di cittadinanza e presidente del progetto Equal 'Sostegno all'imprenditorialità sociale'. Nel 2002, il cardinal Martini, prima di lasciare Milano, desideroso di creare un luogo in cui la città esprimesse un'attenzione particolare agli ultimi, fonda la Casa della carità e nomina presidente di questa Fondazione don Colmegna. Il 31 dicembre 2004 don Colmegna lascia la direzione della Caritas Ambrosiana per dedicarsi a tempo pieno alla Fondazione Casa della carità di cui tuttora si occupa. Nel 2005 diventa presidente del progetto Equal 'Sviluppo territoriale del welfare di responsabilità' e nel 2006 presidente del Centro ambrosiano di solidarietà (attualmente ne è vicepresidente).

 

 

CS 52/2012

Padova, 24 febbraio 2012

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