cs 147 Terra del cielo – Notturni mariani

Al via lunedì 12 agosto 2019 la prima edizione Tre sere di arte, riflessione, musica e preghiera

Tre sere di agosto, cinque luoghi della città, dove Maria è raccontata o celebrata, aperti, altrettanti momenti artistici e di raccoglimento. Sono questi gli ingredienti dell’iniziativa Terra del cielo – Notturni mariani promossa dalle comunità parrocchiali del Centro storico di Padova, dal Museo diocesano e dal Centro universitario di Padova.

Una proposta “estiva” che segue la felice esperienza della notte delle chiese aperte dello scorso giugno e che intende offrire a pubblico e fedeli la possibilità di cogliere il valore simbolico di alcuni spazi sacri e di altrettante opere artistiche ma anche dare sostanza al contenuto evangelico e spirituale dell’arte e degli ambienti.

E Maria, la cui solennità dell’Assunzione si celebra proprio in agosto, è protagonista dei Notturni mariani dal titolo Terra del cielo, suggerito dall’omonimo canto della comunità di Bose.

Ed ecco il programma.

Si inizia lunedì 12 agosto, alla chiesa di Santa Maria dei Servi, in via Roma, alle ore 21, don Paolo Bicciato, animatore di catechesi biblica, guiderà una visita alla chiesa e alle sue preziose opere d’arte, seguirà, alle ore 22 un momento di raccoglimento musicale con Giammaria Fantato all’organo.

Sempre lunedì 12 agosto, alle ore 21, alla chiesa della Madonna Addolorata al Torresino, in via Del seminario, Andrea Nante, direttore del Museo diocesano, guiderà la visita alla chiesa e alle sue opere e alle ore 22 ci sarà un momento musicale con Giovanna Gomiero all’organo.

Martedì 13 agosto un’altra doppia possibilità per il pubblico, sempre alle ore 21 si potrà visitare la Scoletta del Carmine (annessa alla Basilica del Carmine, in piazza Petrarca), accompagnati dal parroco don Alberto Peloso oppure la Scuola della Carità (in via San Francesco), accompagnati da Antonella Meneghin del Centro universitario. Dopo la visita a entrambi i siti ci sarà un momento musicale e artistico: alla Scoletta del Carmine si esibirà il Sol Ensemble, mentre alla Scuola della Carità Aram Ipekdjian suonerà un antico strumento armeno, il duduk.

La terza e ultima serata dei Notturni mariani è in programma mercoledì 14 agosto in basilica Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta, in piazza Duomo. A far da guida, alle ore 21, ci sarà l’arciprete mons. Maurizio Brassone alle ore 22 musica vocale con il duo D’Altro Canto.

Ogni appuntamento si concluderà con un momento di preghiera mariana alle 22.30.

Tutte le visite sono gratuità ma è richiesta la prenotazione su eventbrite/terradelcielo

Per informazioni: 049 8764688.

Scheda delle sedi delle visite.

CHIESA DI SANTA MARIA DEI SERVI, via Roma, Padova

La Chiesa di Santa Maria dei Servi a Padova (o Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria ai Servi) fu eretta nel 1372 nello spazio precedentemente occupato dalla residenza di Nicolò da Carrara (distrutta quale atto di punizione per le colpe commesse dal suo ribelle proprietario che aveva difeso la città da Cangrande); promotori dell’edificio sacro furono Francesco da Carrara e la moglie Fina Buzzaccarini. Nel 1378 Fina morì e lasciò alla sorella Anna – badessa del Convento di San Benedetto – il compito di portare a termine la costruzione della chiesa che, nel 1393, fu affidata da Francesco Novello – il figlio di Fina – all’Ordine dei Servi di Maria. Alla chiesa, in stile romanico con influenze gotiche fu fin da subito annesso il convento dei Servi di Maria sul lato ovest (che ospitò tra gli altri Paolo Sarpi). All’inizio del ‘500 venne da ultimo eretto il porticato sul lato est, utilizzando dieci colonne ottagonali provenienti dalla primitiva Arca di Sant’Antonio, secondo il volere del benefattore Bartolomeo Campolongo. All’interno della chiesa di Santa Maria dei Servi a Padova si trovano opere d’arte insigni di Rinaldino di Francia, Giovanni Bonazza, Jacopo Parisati da Montagnana, Alessandro Maganza, Girolamo del Santo e Matteo Ghidoni. Nell’altare della cappella laterale sinistra l’opera forse più importante: il Crocifisso ligneo di Donatello. Un crocifisso in pioppo di quasi due metri recentemente restaurato e ricordato per il miracolo avvenuto durante la settimana santa del 1512 quando trasudò sangue dal volto e dalla parte sinistra del petto.

CHIESA DELLA MADONNA ADDOLORATA AL TORRESINO, via del Seminario

Le origini del Torresino sono legate all’immagine miracolosa della Pietà che seppe attrarre nei secoli fedeli e pellegrini. L’attuale chiesa, frutto di una ricostruzione settecentesca, nasce come santuario mariano e reca nella sua forma architettonica, nella decorazione scultorea (opera della famiglia Bonazza: il padre Giovanni e i figli Antonio e Francesco) e in quella pittorica l’impronta di questa devozione secolare.

La chiesa attuale, che nasce nel 1718 secondo progetto di Gerolamo Frigimelica, sostituisce un più antico oratorio sorto accanto a un “torresino”, una torre della vecchia fortificazione intermedia poi demolita, che recava la raffigurazione della Vergine che intorno al 1450 compì alcuni miracoli. L’edificio è una delle più alte espressioni del tardo-barocco veneto settecentesco. La chiesa è parrocchiale, appartenente al vicariato della Cattedrale. La chiesa è detta del “Torresino” per la torretta che corona la cupola e che deriva, pare da una torre simile che sorgeva sulle antiche mura della città nel luogo stesso in cui fu fondata la chiesa. In essa si conserva un’immagine miracolosa della Vergine Addolorata, attribuita a un certo Antonio dal Santo, che cominciò a divenire operatrice di miracoli nel 1450. La chiesa fu progettata dal conte Girolamo Frigimelica, architetto padovano nel 1718 e compiuta nel 1726, come testimonia l’iscrizione posta sulla facciata.

 

SCUOLA DELLA CARITÀ, via san Francesco

La Scuola della Carità era una delle più importanti e antiche confraternite laicali di Padova, e amministrava i lasciti destinati al soccorso di infermi e poveri, a dotare le fanciulle e a altre opere di bene. Nel 1419 troviamo la Scuola provvisoriamente alloggiata nelle immediate vicinanze del più importante ospedale di Padova, quello di San Francesco Grande, mentre fervevano i lavori di costruzione dell’ospedale stesso, della chiesa e del convento dell’Osservanza, lavori finanziati dai ricchissimi coniugi Baldo Bonafari da Piombino e Sibilla de Cetto, padovana, che abitavano nelle case di fronte, dove poi sorse l’edificio della Scuola. Si deve ritenere che, alla morte di Sibilla, avvenuta nel 1421, a pochi anni di distanza dalla morte del marito, le case di loro proprietà passassero alla Scuola, per acquisto o per cessione degli esecutori testamentari. Circa un secolo e mezzo dopo, questo locale doveva essere così inadeguato alle cresciute esigenze, che si ritenne necessario un radicale lavoro di restauro.

Aperte le nuove finestre, che lo inondarono di luce, costruito un nuovo splendido soffitto a cassettoni, decorate le pareti con un nuovo ciclo di affreschi illustranti i fatti della Vergine, l’ambiente dovette apparire veramente risorto. Le pareti erano state in precedenza affrescate da un ignoto pittore che vi aveva dipinto quindici riquadri, i quali vennero fatti restaurare nel 1530 da Girolamo Dal Santo. Tracce della vecchia decorazione sono ancora visibili nella fascia sottostante i ritratti dei coniugi Bonafari.

Il ciclo del Capitolo della Carità dipinto da Dario Varotari nel 1579, è l’ultimo complesso di affreschi eseguiti a Padova nel secolo XVI. I riquadri con gli episodi della vita della Vergine sono dodici. Un tredicesimo, più grande, dipinto sulla parete meridionale, contiene i ritratti di Baldo Bonafari e di Sibilla de Cetto.

SCOLETTA DEL CARMINE (Basilica del Carmine), piazza Petrarca

La Scoletta, adiacente alla Basilica del Carmine, conserva splendidi affreschi cinquecenteschi di Giulio e Domenico Campagnola, Girolamo dal Santo, Stefano dall’Arzere, recentemente restaurati. Edificata nel XIV secolo, come sede dell’omonima confraternita, è decorata da un importante ciclo di affreschi del XVI secolo, rappresentanti storie di Cristo e di Maria. Gli affreschi sono opera di Girolamo Tessari detto dal Santo (Cacciata di Gioacchino dal Tempio, Apparizione dell’Angelo a Gioacchino, Santa Famiglia di Nazareth, Pentecoste, Dormitio Virginis, Assunzione di Maria), Giulio Campagnola (Natività di Maria, Presentazione di Maria al Tempio, Visita di Maria al Tempio) Domenico Campagnola (Incontro di Gioacchino con Santa Anna), Stefano dall’Arzere (Adorazione dei pastori, Adorazione dei magi e Purificazione) e collaboratori.

La Basilica del Carmine d’impianto trecentesco, ricostruita in forme rinascimentali da Lorenzo da Bologna venne terminata nel Settecento. La facciata disegnata da G. Gloria (1737) ha un portale timpanato, ornato dalle statue di due Sante e della Madonna, opere di G. Bonazza.

BASILICA CATTEDRALE SANTA MARIA ASSUNTA, piazza Duomo

Affacciata su piazza Duomo, tra il Palazzo Vescovile e il Battistero, è il principale luogo di culto cattolico di Padova e sede vescovile della Diocesi omonima almeno dal IV secolo. Dedicata all’Assunzione di Maria, al suo interno si venerano i corpi di san Leonino (undicesimo vescovo di Padova, qui portato dopo la demolizione dell’omonima chiesa in Prato della Valle nell’Ottocento), di san Daniele e di san Gregorio Barbarigo. Dalla chiesa di San Pietro vi è stata da poco traslata la reliquia della beata Eustochio. L’edificio attuale, che sostituisce la precedente cattedrale romanica, è stato costruito a partire dal 1552 su disegno di Michelangelo Buonarroti e completato nei due secoli successivi, con la consacrazione da parte del vescovo Carlo Rezzonico nel 1754.

Padova, 11 agosto 2019

CS 147/2019