cs 73/20_#LaCaritàNonSiFerma

Dare ali alla speranza raccontando esperienze di solidarietà

#LaCaritàNonSiFerma

DARE ALI ALLA SPERANZA

RACCONTANDO ESPERIENZE DI SOLIDARIETÀ

Ai tempi del Coronavirus la carità non si ferma! Caritas Padova l’ha sottolineato fin dall’inizio dell’emergenza nei fatti, ma anche lanciando alcune campagne di sensibilizzazione per dare voce alle possibilità di solidarietà semplici e quotidiane come la campagna #Ciaocome stai?-#ChiAmaChiama, per sollecitare a telefonare a persone sole, anziane, amici e conoscenti per scambiare due chiacchiere, rassicurare e far sentire meno la solitudine o attenuare paure e preoccupazioni conseguenti alla situazione di emergenza sanitaria.

Un semplice gesto alla portata di tutti che sta aiutando a sentirsi vicini nonostante il distanziamento.

Ma sono moltissimi nel territorio anche i volontari che si stanno adoperando per sostenere le difficoltà delle persone. Forme di carità semplici ma fondamentali che sono segni di un desiderio di fratellanza, di vicinanza, di solidarietà che raccoglie in sé anche la forza della speranza.

Ecco allora la nuova campagna di sensibilizzazione e di condivisione di Caritas Padova: #LaCaritàNonSiFerma con cui si raccolgono piccole storie che raccontano le tante dimensioni della carità.

«Le tante e nuove necessità di questo tempo e quelle che si manifesteranno nel tempo – sottolinea il direttore di Caritas Padova, don Luca Faccorendono ancora più importante e incisivo l’impegno di tante persone e la disponibilità di tempo e cuore. Per questo pensiamo sia importante dare voce a queste esperienze che alimentano la speranza, danno testimonianza e possono diventare occasione per riflettere su alcuni aspetti, ma anche innescano percorsi virtuosi di rinascita, aiuto a superare fatiche e difficoltà, ora ulteriormente aggravate dal momento che stiamo vivendo».

 

Concretamente Caritas Padova sta raccogliendo e rilanciando sui profili facebook, twitter e instagram le storie che arrivano dalle Caritas parrocchiali e dai Centri di ascolto vicariali: brevi video, foto e pensieri… ma anche tanti piccoli segni di gratitudine, come il biglietto vergato a mano di Lucia e spedito via posta che recita «Un sincero ringraziamento per tutto quello che fate. Siete persone straordinarie. Un abbraccio forte” e un “grazieee!».

«Sono parole di gratitudine che non teniamo per noi ma che rilanciamo – prosegue don Luca Faccoperché sono rivolte a tutte le persone che dedicano tempo, impegno, parole per sostenere e aiutare. E sono davvero tante».

Da Rosalina, volontaria del Centro di ascolto vicariale di Valstagna-Fonzaso, arriva un’emozionante testimonianza: lei volontaria si è trovata a essere accolta e sostenuta da altri volontari nel difficile periodo di convivenza con la positività al Covid-19 in una struttura per asintomatici: «Da volontaria in questo periodo mi sono ritrovata dall’altra parte della barricata, diventando fruitrice di grandi momenti di carità. Ho ricevuto un sacco di messaggi di vicinanza e di condivisione che mi hanno aperto il cuore e ancora più consapevole di quanto sia importante l’altro per ciascuno di noi… non importa da che parte sei, ma che ci devi essere [… quando dai ricevi, ma anche quando ricevi dai…».

E dalle Cucine economiche, il francescano padre Simone Milani, tra i giovani preti che prestano servizio in questi giorni di emergenza, scrive: «Essere presente alla mensa popolare di Padova come volontario in questo periodo di emergenza Covid-19 mi fa ripensare agli inizi del mio itinerario vocazionale. È stato proprio in questo luogo di servizio che nell’agosto del 2006, vivendo un campo di volontariato con le suore francescane elisabettine insieme a tanti altri giovani, iniziai a pormi seriamente alcune domande riguardati il mio futuro… chi volevo essere, cosa volevo fare della mia vita… Quel percorso di discernimento culminò il 4 giugno 2017 con l’ordinazione presbiterale. Oggi vivo il mio ministero presso la parrocchia Sant’Antonio d’Arcella e avere la possibilità, in questo tempo particolare di emergenza, di poter tornare qualche mattina alla cucina popolare è per me motivo di gioia non solo per il fatto di rendermi utile in qualche modo verso chi ha bisogno ma anche per ricordare con gratitudine tutti questi anni di cammino vocazionale iniziato proprio in quei giorni di servizio di 14 anni fa».

E tanti tanti altri volti e storie…

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 CS 73/2020

Padova, 9 maggio 2020

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