cs 92/20 Il vescovo Claudio scrive ai maturandi

Sarà una “maturità” un po’ particolare e speciale quella di quest’anno e così il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, nel giorno della solennità di Pentecoste, domenica 31 maggio, ha preso carta e penna e ha scritto agli studenti che si stanno preparando agli esami di maturità. Poche righe per esprimere vicinanza, incoraggiamento, sostegno e anche qualche suggerimento per guardare all’estate come tempo di impegno per sé, per gli altri e per il proprio avvenire.

Di seguito il testo della lettera.


Carissimi Maturandi,
oggi, giorno di Pentecoste, ho pensato a voi e a questo tempo di preparazione alla prova dell’Esame di Stato che vi attende fra pochi giorni. Quest’anno poi, a causa del Covid-19, sarà un esame particolare, forse più semplice perché non ci saranno le prove scritte e avrete una Commissione pressoché tutta interna, ad eccezione del Presidente. Comunque un esame rimane sempre tale e quello di maturità rappresenta da sempre per gli studenti italiani un momento di passaggio significativo.
 
Non voglio tediarvi con lunghe riflessioni o inviti paternalistici ad impegnarvi e a dare il meglio di voi. Vi scrivo solo per dirvi che vi ricordo, vi sono vicino con la mia simpatia e il mio affetto e sto pregando per voi perché Gesù, il Signore Risorto, ravvivi in voi i doni dello Spirito Santo che in molti avete ricevuto nella Cresima: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timore di Dio. Mi pare un bel bagaglio per poter affrontare non solo questa prova, ma anche quelle che vi attendono nel futuro.
 
Pensando poi al tempo che vi si apre davanti, vi auguro di scegliere bene la strada che volete intraprendere nello studio o nel lavoro; che tra le vostre aspirazioni ci sia anche quella di mettere a disposizione i vostri talenti per il bene di tutti, a partire dalle vostre famiglie e dalle vostre comunità. È questo un momento fondamentale per farsi le domande più importanti della vita: dove e come posso impegnare la vita per fare del bene, per amare, per lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato? È domandarsi qual è la propria strada, la propria vocazione.
 
Mi auguro che possiate vivere occasioni di seria riflessione sul vostro futuro, che lo facciate in riferimento al Vangelo, che possiate trovare qualcuno con cui confrontarvi. Un suggerimento: perché non mettere in calendario, durante l’estate, un’esperienza di volontariato con i poveri, e anche da lì guardare al proprio avvenire?
 
Ma ora stiamo al presente: buona preparazione e che davvero vi sia data la possibilità di raccogliere i frutti del vostro impegno di questi anni di scuola con soddisfazione e gratitudine.
 
+ Claudio, vescovo
 
Padova, 31 maggio 2020
Solennità di Pentecoste

 

CS 92/2020

Padova, 2 giugno 2020

 

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