Domani il vescovo Antonio Mattiazzo apre il processo di beatificazione della serva di dio Mariacristina Cella Mocellin

Si terrà domani, sabato 8 novembre, alle ore 17, nella chiesa di Oliero (Unità pastorale di Valstagna) l'apertura del processo di beatificazione e di canonizzazione della Serva di Dio Mariacristina Cella Mocellin.
 
Mariacristina Cella Mocellin nacque a Monza il 18 agosto 1969. Il 2 febbraio 1991 sposa Carlo Mocellin di Carpanè (provincia di Vicenza ma diocesi di Padova), e a Carpanè i due sposi fissano la loro dimora. Incinta del terzo figlio a Mariacristina viene diagnosticato un tumore; la giovane mamma rifiuta cure che potessero danneggiare la vita del bimbo che portava in grembo. Il bimbo nasce sano, ma la donna muore il 22 ottobre 1995.

Il gesto eroico e il sacrificio della madre sono i vertici di una personalità che aveva sempre destato in chi l'incontrava fascino e ammirazione per la sua fede cristallina e solida e per l'autenticità della persona.
«Già quand'era ragazza all'oratorio ' scrive il postulatore della causa mons. Pietro Brazzale ' nella parrocchia della Sacra famiglia di Cinisello Balsamo (Mi) Mariacristina si distingueva per la sua decisione nel fare il bene, per la fermezza delle sue convinzioni, per il suo spirito di preghiera. Aveva idee chiare e precise su come testimoniare la propria cordiale adesione al Vangelo, su come impostare in modo giusto e sereno il proprio futuro, se si è chiamati a formare una famiglia. Mariacristina veniva notata, tra tutti i coetanei, per la sua diligenza e per la vivacità della sua intelligenza. Non si limitava ad ascoltare con attenzione i discorsi degli adulti, lei voleva approfondire certi temi, desiderava mettere in piena luce alcune questioni' Chi l'avvicinava e conversava con lei, restava subito colpito dalla sua dolcezza, dalla sua capacità di ascolto».
Altrettante sfumature della sua personalità, ma soprattutto del suo rapporto intimo con Gesù, alimentato dalla preghiera costante, si ritrovano nelle pagine del suo diario e nell'epistolario che intrattenne nel periodo di fidanzamento con Carlo.
 
All'apertura dell'indagine sulla fama di santità e l'eroicità delle virtù della Serva di Dio Mariacristina Cella Mocellin, a cui sono invitati i fedeli del vicariato, specialmente delle comunità di Valstagna e Carpanè, parteciperà anche una nutrita rappresentanza della comunità della Sacra Famiglia di Cinisello Balsamo, parrocchia d'origine di Mariacristina Cella. Al termine il vescovo presiederà l'Eucaristia.
 
La sessione di apertura del processo avviene dopo alcuni passaggi necessari e fondamentali. Il 21 settembre 2007 il postulatore delle cause dei santi della diocesi di Padova, mons. Pietro Brazzale ha presentato al vescovo di Padova, il Supplice libello in cui si conferma la presenza, nella vita di Maria Cella, dei fondamenti per intraprendere la causa di beatificazione. Successivamente, il 26 settembre 2007, c'è stato l'assenso da parte della Conferenza episcopale triveneta; infine il 16 febbraio 2008 la Congregazione per le cause dei santi ha dato il nulla osta. Contemporaneamente - essendo morta la Cella a Bassano - e quindi in diocesi di Vicenza, è stato richiesto al vescovo mons. Cesare Nosiglia il riconoscimento di competenza perché il processo si possa svolgere in diocesi di Padova. Il 4 settembre 2008 con un editto il vescovo di Padova annuncia che «La fama di santità assai viva ha spinto la diocesi di Padova ad iniziare un'indagine sull'esercizio in grado eroico delle virtù di questa testimone autentica del Vangelo».
 
È stato quindi costituito il tribunale: giudice delegato è don Sergio Zorzi, parroco di San Benedetto a Padova; promotore di giustizia mons. Daniele Prosdocimo, vicario per la pastorale cittadina; notaio attuario don Alessio Bertesso, parroco di San Girolamo; notaio aggiunto don Mauro Filippi, rettore della chiesa di San Clemente a Padova; postulatore della causa mons. Pietro Brazzale. Nominati anche due censori teologi - mons. Giuseppe Padovan vicario episcopale per gli istituti di vita consacrata e don Sergio De Marchi, docente di teologia dogmatica alla facoltà teologica del Triveneto - per esaminare gli scritti editi e inediti della Cella e la commissione storica presieduta da mons. Pierantonio Gios, direttore della biblioteca Capitolare; vi fanno parte don Luciano Cavazzana, parroco di San Daniele in Padova e don Stefano Dal Santo, docente di storia della chiesa nella facoltà teologica del Triveneto. Copista la signora Maria Luisa Giurgola.
 
Durante la sessione di apertura verrà illustrato il lavoro fin qui fatto e raccolto, il vescovo confermerà le nomine dei membri designati a seguire la causa, accoglierà il loro giuramento. Da questo momento inizieranno le udienze per ascoltare i testimoni, che sono circa una sessantina.
 
 
comunicato stampa 191/2008
Padova, 7 novembre 2008
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