Etica e cambiamento climatico. Scenari di giustizia e sostenibilità

Se ne parla a Padova in occasione della VI Conferenza internazionale
sull'etica e le politiche ambientali

 

Il 'CLIMA' è all'ordine del giorno nell'agenda internazionale di questo periodo. Sulle decisioni che a livello europeo e mondiale si prenderanno in materia di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera si gioca il futuro del pianeta.
Le conclusioni dell'ultima Conferenza internazionale sul Clima a Bali nel dicembre 2007, evidenziano che la maggior parte degli Stati riconosce l'esistenza del cambiamento climatico come un problema comune per il futuro del pianeta e condivide l'obiettivo strategico di ridurre del 50% le emissioni di gas serra entro il 2050 per poter contenere l'aumento delle temperature entro i due gradi centigradi.

Nel dibattito attuale, con il pacchetto 20-20-20 (- 20% di emissioni, + 20% di efficienza energetica, + 20% di energia da fonti rinnovabili) l'Europa si propone di giocare un ruolo guida a livello globale. Per fare questo deve avere la capacità e la forza politica di presentarsi unita e coesa nei tavoli negoziali internazionali, superando le divisioni interne per far prevalere l'interesse comune rispetto ai singoli interessi nazionali.
In questa prospettiva l'attuale crisi finanziaria non può diventare il pretesto per rinviare le necessarie azioni in materia di riduzione delle emissioni. Per certi aspetti lo 'tsunami' che ha colpito il sistema finanziario ed economico globale può rappresentare una nuova e più concreta opportunità per ricercare nuove e più sostenibili modalità di crescita economica e sociale, incentivando e favorendo anche lo sviluppo delle produzioni pulite e delle tecnologie per le fonti rinnovabili e per l'uso efficiente dell'energia.

Senza adeguati provvedimenti di riduzione delle emissioni, infatti, nell'arco un paio di decenni saranno fortissimi gli impatti del riscaldamento climatico sia sulle società che sulla natura: aumento dei conflitti per il controllo delle risorse e delle migrazioni forzate, riduzioni nelle produzioni alimentari di base e nelle attività turistiche, crescenti rischi per la salute umana, aumento della desertificazione, perdita di biodiversità, allagamento di importanti aree costiere, rischi di desertificazion per alcune aree del pianeta - Italia inclusa - ondate di calore, eventi metereologici estremi, riduzione della quantità d'acqua, diminuzione della produzione agricola'

Di questi temi e delle possibili ipotesi di soluzione si occuperà la VI Conferenza internazionale sull'etica e le politiche ambientali che si svolgerà a Padova dal 23 al 25 ottobre e che ha come tema ETICA E CAMBIAMENTO CLIMATICO. SCENARI DI GIUSTIZA E SOSTENIBILITÀ.

L'appuntamento, organizzato da Fondazione Lanza di Padova (in occasione dei 20 anni di attività) e Centro Euro Mediterraneo sui cambiamenti climatici, vede la presenza di oltre 100 partecipanti (studiosi, amministratori, rappresentanti delle chiese e del mondo associazionistico, operatori dell'informazione') provenienti da tutto il mondo e un tavolo di relatori internazionali di altissimo livello: si va da Roberto Bertollini, direttore del Programma speciale Salute e ambiente dell'OMS-Ufficio regionale per l'Europa, a Michael Glantz, del National Center for Atmospheric Research (NCAR) per 17 anni direttore di un Programma sui temi dell'impatto sociale e le sue ripercussioni sociali; e ancora Antonio Autiero ordinario di teologia morale le cui ricerche spaziano dalle questioni di morale fondamentale ai problemi di bioetica e di etica ambientale; Wolfgang Sachs, direttore di ricerca e docente del Wuppertal Institute for Climate, Environment and Energy' e molti altri ancora.

La Conferenza internazionale che si svolgerà a Padova si propone di identificare alcuni criteri etici, equi e condivisi, utili a favorire il raggiungimento di un nuovo accordo per il dopo Kyoto.

«Il processo negoziale è in corso ' sottolinea Matteo Mascia, coordinatore del Progetto etica e politiche ambientali della Fondazione Lanza ' e si dovrà concludere entro il dicembre 2009. Per avere successo dovrà dare una risposta giusta, nel senso di una ragionevole divisione delle responsabilità e dei costi in termini di quote di emissione e di partnership per lo scambio delle nuove tecnologie fra i paesi ricchi da una parte e dall'altra i paesi emergenti, fra tutti Cina e India, senza dimenticare le istanze dei paesi più poveri dell'Africa».

A conclusione della conferenza sarà adottato un documento ' da presentare in occasione della prossima conferenza internazionale degli Stati parte alla Convenzione sul clima che si terrà in dicembre a Poznan in Polonia ' che proponga una mediazione eticamente significativa delle diverse posizioni in gioco nel negoziato internazionale.


La Conferenza internazionale di Padova si aprirà con una tavola rotonda sul tema 'Scienza, etica e politica di fronte al mutamento climatico' in programma giovedì 23 ottobre alle ore 20.45 nel Centro Culturale San Gaetano di Padova (via Altinate) che vedrà un dialogo tra Antonio Autiero (Università di Munster, Comitato scientifico Fondazione Lanza); Antonio Navarra (Centro Euro-Mediterraneo per il cambiamento climatico CMCC), Wolfgang Sachs (Wuppertal Institute) e Carlo Carraro (Fondazione Eni-Enrico Mattei).

A seguire la conferenza prevede tre sessioni plenarie sui temi 'Il clima che cambia', 'Diritti umani minacciati', 'Sostenibilità ed equità: etica e diritto per il dopo Kyoto'.

E si concluderà con un altro momento pubblico, la tavola rotonda 'Spiritualità e religioni di fronte al cambiamento climatico', in programma sabato 25 ottobre alle ore 17, sempre al Centro San Gaetano, che vedrà la partecipazione di Gianpaolo Salvini S. I., direttore di La Civiltà Cattolica; Adnan Mokrani, docente di islamistica all'Università Gregoriana); Amos Luzzatto, presidente emerito Unione comunità ebraiche italiane.

L'intero programma della Conferenza internazionale è disponibile in internet all'indirizzo www.fondazionelanza.it

 

comunicato stampa 171/2008

Padova, 21 ottobre 2008

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