Il vescovo Antonio Mattiazzo al Due Palazzi ha celebrato i sacramenti dell’iniziazione cristiana per tre detenuti

Giornata intensa, oggi sabato 14 maggio, per il vescovo Antonio Mattiazzo e ricca di segni e significati per la Chiesa. In mattinata, infatti, nell'Auditorium del carcere Due Palazzi, il vescovo ha celebrato e impartito i sacramenti dell'Iniziazione cristiana per tre detenuti: un ergastolano di origine albanese che ha accolto la fede cristiana dopo il percorso del catecumenato e ha ricevuto tutti e tre i sacramenti (il battesimo, assumendo il nome di Giovanni, la cresima e la comunione); e altri due detenuti che hanno ricevuto rispettivamente cresima e cresima e comunione. «Stiamo vivendo una liturgia particolarmente solenne ' ha detto il vescovo Mattiazzo ' proprio oggi, nella festa dell'apostolo Mattia: gli apostoli sono il fondamento vivo della Chiesa». Tre in particolare i segni importanti sottolineati dal vescovo: in primo luogo l'evidenza che «Dio non ha barriere, entra ovunque, anche in carcere»; un secondo aspetto il segno grande del catecumenato degli adulti e del cambiamento che sta vivendo il percorso di Iniziazione cristiana, in particolare nella diocesi di Padova. Inoltre ha ricordato il vescovo «Noi siamo salvati solo dall'amore misericordioso di Dio». «Oggi ' di fronte all'ingresso nella chiesa cristiana di un neofita ' assistiamo a un segno grande che ci interpella e ci dice che c'è sempre qualcuno che propone un cammino vero».

 

Successivamente, in tarda mattinata, mons. Antonio Mattiazzo, ha inaugurato e benedetto a Sarmeola di Rubano (Pd), la nuova sede dell'associazione 'Domus Familiae Padre Daniele'. Nata nel 1998 l'associazione si occupa in particolare di accogliere ragazzi e ragazze dai 14 anni in su, che vivono situazione di profonda sofferenza e di dipendenza di vario tipo. Attualmente la casa ospita una ventina di ragazzi e ragazze provenienti un po' da tutto il Nord Italia, ma a regime può arrivare fino a 30 presenze contemporanee. Gli adolescenti e i giovani sono accompagnati con percorsi personalizzati e seguiti da tre responsabili che vivono con loro, nell'obiettivo di aiutarli progressivamente a superare il disagio e reinserirsi nella società. Il tutto grazie alla Provvidenza, vero motore della casa della Domus Familiae.

Curiosamente la nuova sede benedetta dal vescovo Antonio si trova in una zona in cui è particolarmente significativa e tangibile la presenza della Provvidenza, a poca distanza ci sono infatti da un lato l'Opera della Provvidenza Sant'Antonio e dall'altro (quasi in un simbolico abbraccio geografico), Casa Madre Teresa di Calcutta per i malati di Alzheimer. «Opere che sono frutto della carità della Chiesa», ha ricordato il vescovo Antonio invitando ad «aprire gli occhi su questi segni grandi del Signore e a proseguire nell'impegno per mantenerli in vita».

 

Infine, nel pomeriggio si ritroverà in seminario Minore a Rubano, con i ragazzi che hanno compiuto il percorso di Iniziazione cristiana, per un momento di incontro e di festa.

 

 

CS 124/2011

Padova, 14 maggio 2011

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