Il vescovo di Padova solidale con i lavoratori della Carrier di Torreglia richiama alla responsabilità sociale

Piena solidarietà e vicinanza da parte del vescovo mons. Antonio Mattiazzo ai lavoratori dello stabilimento Carrier di Torreglia, che hanno ricevuto la comunicazione dell'immediata apertura della procedura di mobilità, a seguito della decisione della proprietà di delocalizzare l'intera produzione nei paesi dell'Est, pur non consistendo uno stato di crisi.

 

Il vescovo Antonio Mattiazzo (che farà pervenire ai lavoratori della Carrier una lettera personale di solidarietà) a nome dell'intera Diocesi di Padova esprime profonda vicinanza e partecipazione al dramma di quanti sono stati colpiti dalla procedura di mobilità, alle loro famiglie, alla comunità di Torreglia e alle altre coinvolte in questa difficile vicenda.

Consapevole di avere solo la forza della parola, ispirata dalla ragione etica e dalla Dottrina sociale della Chiesa, mons. Mattiazzo rivolge inoltre ai vertici aziendali l'appello a ritornare sui propri passi in nome di quell'etica sociale ed economica che ribadisce il primato della persona umana fra tutti i fattori del ciclo economico, compreso il profitto.

Più volte il vescovo ha richiamato l'importanza di non assegnare al profitto e alla dimensione puramente materiale il ruolo di variabile indipendente di ogni realtà sociale ed economica: infatti, quando il profitto è -o diventa - l'unico indicatore di riferimento, a farne le spese sono inevitabilmente le persone.

 

Lo stesso papa Benedetto XVI, nell'enciclica Caritas in Veritate, ha ricordato con chiarezza che «ogni decisione economica ha una conseguenza di carattere morale» (n 37). Un sano connubio tra etica ed economia e un'economia realmente al servizio della persona dovrebbero portare alla chiara consapevolezza che «la gestione dell'impresa non può tenere conto degli interessi dei soli proprietari ('), ma deve anche farsi carico di tutte le altre categorie di soggetti che contribuiscono alla vita dell'impresa: i lavoratori, i clienti, i fornitori dei vari fattori di produzione, la comunità di riferimento» (n 40). Purtroppo «negli ultimi anni si è notata la crescita di una classe cosmopolita di manager, che spesso rispondono solo alle indicazioni degli azionisti di riferimento» (Ibidem). Pare questo il caso della Carrier. Quanti amministrano la multinazionale proprietaria dello stabilimento sembra non considerino che «non è lecito delocalizzare solo per godere di particolari condizioni di favore» (Ibidem). Queste modalità e scelte solitamente vedono coinvolti numerosi altri soggetti (compresi piccoli investitori) che si aspettano consistenti rendimenti dai propri investimenti azionari: anche queste aspettative sono all'origine di simili dolorose situazioni.

 

Il vescovo Antonio Mattiazzo si conferma inoltre solidale con gli enti locali nello sforzo di affrontare l'emergenza e assicura di fare quanto gli è possibile, assieme alle comunità parrocchiali del territorio, per alleviare le conseguenze negative di tale evento.

 

Nel frattempo, e nella speranza che possano cambiare le decisioni della proprietà sulle sorti dello stabilimento Carrier (ex Criosbanc), mercoledì 13 ottobre alle ore 21, nella chiesa di Torreglia, si celebrerà un'Eucaristia a cui sono invitati i lavoratori e le loro famiglie.

 

CS 175/2010

Padova, 9 ottobre 2010

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