PUNTI DI S…VISTA IN CITTA’

 

Punti di S…vista in città è il campo di servizio e condivisione per giovani, promosso da Caritas Padova per l’estate 2014. Per una settimana, dal 27 luglio al 2 agosto, una ventina di ragazzi e ragazze dai 17 ai 27 anni si stanno impegnando a condividere quotidianamente ore di servizio in diverse realtà del territorio padovano: Cucine economiche popolari, Opera della Provvidenza Sant’Antonio, La Bussola e i due centri diurni per disabili dell’Irpea, anziani della Comunità di Sant’Egidio, case di risposo.

19 i giovani coinvolti: otto sono scout provenienti da Voghera (PV); sette ragazzi della parrocchia di Maserà di Padova, accompagnati da sr. Bruna e due animatori e quattro giovani dal “resto del mondo”: Selvazzano, Padova, Savona, Montebelluna.

 

«Gli obiettivi del campo – spiega Davide Donnola, coordinatore del progetto per Caritas Diocesana – erano molteplici e impegnativi: dal vivere un’esperienza di servizio estivo insieme ad altri giovani a conoscere da vicino alcune fasce deboli di persone che vivono in città (senza fissa dimora, anziani, persone con disabilità, malati cronici o terminali, ecc. E ancora: vivere in prima persona e sperimentare lo “stile Caritas”; conoscere testimoni del servizio, persone che tutto l’anno si impegnano a favore di chi rischia di rimanere ai margini; affrontare i pregiudizi e provare a superarli, per riuscire a guardare alla realtà cittadina con occhi diversi. In pratica vivere la fede e la Parola a partire da gesti concreti e dare ai giovani tracce di impegno da portare a casa, per far si che ciò che si è vissuto di bello al campo possa dare frutto e continuare anche una volta tornati nella propria quotidianità».

Un campo di servizio in città d’estate. Perché la città vive anche quando molti sono in vacanza; perché il disagio non va in ferie; perché è un modo per osservare da un altro punto di vista alcune realtà purtroppo facilmente soggette a pregiudizi o luoghi comuni: da qui il nome del campo Punti di S…vista in città.

Ma non finisce qui, l’esperienza è fatta anche di condivisione di tempi e spazi: 11 giovani durante questa settimana stanno alloggiando negli spazi della parrocchia di San Carlo, destinati all’accoglienza notturna invernale di persone senza fissa dimora e gestiti dall'Associazione Elisabetta d’Ungheria; mentre i ragazzi di Maserà hanno come riferimento la foresteria dei missionari comboniani.

Un modo anche per mettersi alla prova e conoscere da vicino le condizioni di vita delle persone senza fissa dimora e il mondo del volontariato che a Padova gravita intorno a questo fenomeno. Durante il campo i giovani si spostano in bicicletta: la mattina raggiungono i vari luoghi di servizio, per poi ritrovarsi nel pomeriggio a condividere le esperienze fatte anche alla luce della Parola. Le sere sono dedicate alle testimonianze e agli approfondimenti.

Oltre al servizio le giornate sono scandite dalla preghiera e da momenti di condivisione e incontri: durante la settimana i giovani hanno potuto conoscere, accompagnati da don Luca Facco, direttore di Caritas Padova, la realtà del Centro Mondo Amico che accoglie donne in situazione di disagio; mentre con la Comunità Sant’Egidio di Padova, introdotti da Mirko Sossai, hanno condiviso la preparazione dei panini per la distribuzione serale, un momento di preghiera e poi l’uscita in alcune zone della città: un gruppo si è recato in stazione per incontrare i senza fissa dimora e consegnare i panini, altri sono andati in due diverse parrocchie della città per un momento di condivisione, animazione e cena con alcuni anziani che spesso si ritrovano soli. Tra le altre esperienze vissute insieme anche la conoscenza approfondita di due realtà: le Cucine economiche popolari e la casa di riposo Configliachi.

«L’esperienza si sta rivelando particolarmente arricchente sotto molti punti di vista – riprende Davide DonnolaC’è la ricchezza dell’incontro di ragazzi provenienti da realtà diverse che propone continui scambi di opinioni e punti di vista, oltre a crearsi nuove amicizie. Inoltre è importante il punto di vista di persone che vedono Padova per la prima volta, come i ragazzi di Voghera. Per loro la conoscenza della città parte proprio dall’incontro con gli ultimi e con le persone che si impegnano per far diventare Padova un posto ospitale per tutti. Questo aiuta anche gli altri, che magari vivono in città o la frequentano, a superare certi stereotipi o pregiudizi che impediscono a volte di vedere la grande quantità di bello e buono che ci circonda!».

 

Nel pomeriggio sarà disponibile anche un video riassuntivo con alcune voci dei partecipanti (canale youtube/saramelchiori)

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