La Chiesa di Padova fin dall’esordio della pandemia da Covid-19 ha investito energie, risorse e impostazione dell’orizzonte pastorale per l’anno 2020-21 nel progetto La carità nel tempo della fragilità. Con gentilezza e fiducia, facendo risuonare nelle comunità la necessità di far emergere quello stile e modo di essere proprio di una comunità cristiana, che pone al centro la carità come dimensione trasversale della vita parrocchiale.
Le comunità cristiane sono chiamate a «un nuovo passo da compiere» – incoraggiava il vescovo Claudio Cipolla lo scorso anno – Sono chiamate a «dare una risposta alle persone fragili, quelle che sono già in difficoltà e quelle che prevediamo cadranno vittime delle conseguenze del coronavirus sul piano economico e sociale». Da qui l’invito alle parrocchie di aderire al progetto del Sostegno sociale parrocchiale che le impegnava alla costituzione di un fondo per sostenere situazioni di fragilità e nuove povertà di singoli e famiglie, fondo che sarebbe stato alimentato dal contributo diocesano, grazie ai fondi destinati alla situazione di emergenza.
La Chiesa di Padova, infatti, lo scorso anno ha ricevuto due milioni di euro dai fondi straordinari dell’8xmille che la Conferenza Episcopale Italiana ha stanziato come aiuto straordinario per sostenere persone e famiglie in situazione di povertà o di necessità, enti e associazioni che operano per il superamento dell’emergenza provocata dalla pandemia, enti ecclesiastici in situazione di difficoltà.
Con questi soldi la Diocesi ha costituito due fondi di un milione ciascuno, il primo per sostenere e alimentare il Sostegno sociale parrocchiale, attivato dalle parrocchie che vi hanno aderito, e il secondo milione per aiutare le comunità e gli enti più in difficoltà a seguito dell’emergenza Covid.
Durante la CONFERENZA STAMPA in programma mercoledì 24 marzo, alle ore 12.15, sulla piattaforma Zoom verrà presentato l’intero progetto e la distribuzione dei fondi.