cs 102 Festival Biblico. 14a edizione

3 > 27 maggio 2018

Vicenza, 5 aprile 2018 – Un festival produce? Ci chiamiamo Festival Biblico e, sì, crediamo che un festival produca. Domande, soprattutto. Una funzione di pubblica utilità che dovrebbe mescolare gli ambiti e gli spazi abitati dalle persone e schiarire la visione. Dal 3 al 27 maggio 2018 torna il festival culturale diffuso promosso da Diocesi di Vicenza e Società San Paolo: un mese di appuntamenti – conferenze, incontri, meditazioni, letture, visite guidate, ma anche concerti, mostre, spettacoli e performance artistiche – che coinvolgeranno le città e le province di Vicenza, Verona, Padova, Rovigo e Vittorio Veneto per interrogare e interrogarsi, attraverso diversi linguaggi e da diverse prospettive, su quello che la Bibbia ha, oggi, da dire sul futuro, cercando di tracciare più sentieri possibili per rispondere a una delle questioni che più contraddistinguono il nostro essere nel mondo.

Perché quella sul futuro è una domanda che ci connette al mistero del tempo che da sempre inquieta gli uomini e muove emozioni profonde che nutrono società, scienze, filosofie, religioni e arti. In questa prospettiva il Festival Biblico prosegue il proprio cammino nel progetto di scoperta – e riscoperta – del “Libro dei libri” e lo fa, ancora una volta, attraverso una pluralità di voci che indagheranno, ciascuna dal proprio punto di vista, il tema del futuro, inteso principalmente nel suo rapporto costitutivo con la nostra esistenza, suggerendo nuovi spazi di riflessione e visioni inedite.

L’edizione 2018

Uno dei tratti distintivi del Festival Biblico è, infatti, da sempre, la capacità di unire in maniera originale e inattesa voci differenti: anche il programma della quattordicesima edizione si caratterizzerà per un’articolata proposta culturale che metterà in dialogo teologi, biblisti, pastori e alcune delle personalità più autorevoli del mondo religioso, non solo cattolico, con sociologi, economisti, scienziati, giornalisti e artisti. A partire dalla serata inaugurale di giovedì 3 a Vicenza che vedrà sullo stesso palco, la giornalista Concita De Gregorio e padre Luciano Manicardi, priore della Comunità di Bose. A moderare l’incontro – dal titolo L’attesa dice il futuro. Il bisogno primario di connettere l’oggi al domani – sarà Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio3.

Chiuderà, invece, il Festival, domenica 27, Giacomo Poretti con il suo Al Paradiso è meglio credere. Un appuntamento molto atteso quello con l’attore dell’amato trio Aldo, Giovanni e Giacomo, che tornerà a Vicenza dopo aver aperto nel 2017, la precedente edizione del Festival.

Tra queste due date, un calendario di oltre 200 incontri che andranno a toccare alcuni dei temi che animano maggiormente il dibattito contemporaneo intorno al futuro, ma anche a riflettere su alcune delle istanze più profonde che muovono da sempre l’essere umano e che sono intrinsecamente legate al tempo e al suo trascorrere.

Ricchi di spunti e di momenti di approfondimento saranno, naturalmente, il percorso biblico – che coinvolge tutte le sedi del Festival e vede tra i protagonisti di quest’anno importanti biblisti e teologi come Marinella Perroni e Cristina Simonelli (Padova, venerdì 11), padre Jean Louis Ska sj (Padova, sabato 12), suor M. Cristina Caracciolo (Rovigo, sabato 19) Luigi Santopaolo (Vicenza, martedì 22), don Andrea Albertin (Vicenza, mercoledì 23), Rosanna Virgili (Vicenza, venerdì 25), Lena Residori e Rosalba Manes (Vicenza, sabato 26), Robert Cheaib e Annalisa Guida (entrambi a Vicenza, sabato 26) – e quello ecumenico con due importanti appuntamenti: a Vicenza sabato 26, Tracce di futuro. Progetti nel dialogo ecumenico e nel dialogo interreligioso, con Piero Coda (teologo), Evangelos Yfantidis (vicario generale dell’Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta) e Sharazad Houzmand (teologa islamica), e a Padova domenica 13 maggio Il futuro delle religioni e il futuro nelle religioni, con Rav Adolfo Ahron Locci (rabbino capo di Padova), mons. Giuliano Zatti (vicario generale), Cenap Aydin (Istituto Tevere), Marcello Ghilardi (docente) e monaca Svamini Hamsananda Giri (Unione Induista Italiana).

Tra i numerosi ospiti di questa quattordicesima edizione ricordiamo, inoltre, a Vicenza, Romano Prodi, Marco Damilano e Ilvo Diamanti impegnati in un confronto a tre su Europa, futuro e bene comune (martedì 22); il noto sondaggista Nando Pagnoncelli che, sempre con Diamanti, parlerà di ascolto e statistica come necessarie premesse a qualsivoglia discorso sul futuro (giovedì 24); mentre il giornalista Luca De Biase (mercoledì 23), Andrea Pezzi, imprenditore nel campo del digitale (giovedì 24), Piero Bianucci, giornalista scientifico, e il teologo padre Paolo Benanti (domenica 27), si interrogheranno sul rapporto tra uomo, macchine e nuove tecnologie. A Verona, sabato 5, lo stesso tema sarà esplorato da Francesco Magagnino (TEDx Verona), Andrea Vaccaro (filosofo, teologo) e Marta Bertolaso (filosofa della scienza).

A Padova, il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, sarà sul palco insieme all’economista Paolo Gubitta e al sociologo Silvio Scanagatta per l’incontro Scrutatori di nuovi e antichi orizzonti. Al passo col futuro, tra nichilismo e bisogno di speranza (sabato 12). A Verona, invece, ad aprire i giorni di Festival, venerdì 4 maggio, sarà mons. Timothy Verdon – direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze – che parlerà dell’arte cristiana quale racconto del nostro destino ultimo.

Si parlerà di “terra” a Vicenza: con Andrea Segrè, agronomo ed economista, e il direttore e la cuoca del Refettorio Ambrosiano, il progetto di Caritas Ambrosiana, che ha assunto la denuncia della cultura dello scarto fatta da Papa Francesco in più occasioni, per tradurla in opera concreta (sabato 26); con il geologo Mario Tozzi che, insieme a Simone Morandini, teologo dell’ambiente, affronterà il delicato tema della salute della terra e uso delle risorse (sempre sabato 26); con Roberto Mancini, filosofo, e Vito Teti, antropologo, che proveranno a tracciare una via verso il futuro che passi attraverso la costruzione di un nuovo senso della comunità (martedì 22). E si parlerà anche di “cielo” e universo a Conegliano (TV), sabato 5 maggio, con Francesco Brancato, teologo, che si confronterà con Marco Bressanelli, astrofisico, sul Futuro dell’Universo; a Verona, sempre sabato 5, il cosmologo Yves Gaspar e il teologo Andrea Vicini SJ si spingeranno oltre per arrivare a domandarsi cosa cambierebbe nella nostra percezione di Dio se esistesse la vita aliena; a Rovigo, invece, venerdì 18 maggio, Brancato sarà sul palco con il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston per l’incontro Il futuro dell’universo; a Vicenza, infine, il biblista don Aldo Martin e l’astrofisico don Alessandro Omizzolo si interrogheranno su Futuro del mondo, futuro di Dio (domenica 27). Ad unire idealmente le due prospettive, l’incontro a Vicenza venerdì 25 con mons. Erio Castellucci, Vescovo di Modena – Nonantola, dall’evocativo titolo Le radici in cielo, una riflessione sull’avvenire di una Chiesa fedele al cielo perché fedele alla terra.

Ma, in programma, ci sarà anche una voce originale come quella della fisica e attrice Gabriella Greison che, in diversi appuntamenti, a Vicenza e Rovigo, accompagnerà il pubblico in un viaggio alla scoperta dei segreti della fisica tra teatro e monologhi quantistici, così come l’ironia di Paolo Cevoli che porterà a Verona sabato 5 maggio il suo spettacolo La Bibbia.

 

Si parlerà di popoli e migrazioni – antiche e moderne – a Vicenza con Wael Suleman della Caritas Jourdan, la missionaria comboniana suor Elisa Kidané e padre Gianni Criveller, missionario PIME (giovedì 24), e con il regista Andrea Segre (sabato 26). A Verona venerdì 4 con Grégoire Ahongbonon dell’ONG Saint Camille de Lellis, a Rovigo domenica 20 con padre Fabio Baggio, sotto-segretario Pontificio Consiglio per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale Sezione Migranti e Rifugiati, e Piero Stefani, filosofo e teologo, che discuteranno di Terra promessa, terra sognata. L’errare degli uomini: ieri come oggi e come domani.

 

Ma in un Festival che pensa al futuro, non può mancare una parola sull’economia: a Vicenza, mercoledì 23, con Ugo Biggeri, presidente Banca Etica, Luigino Bruni, economista, Matteo Marzotto, imprenditore, e il giornalista Antonio Calabrò la domanda sarà L’economia ostacola o produce futuro?; con Roberto Rossini, presidente nazionale ACLI e l’economista Marco Leonardi ci si interrogherà, invece, venerdì 25, su Una nuova sintassi per il lavoro. A Verona tema dell’appuntamento di venerdì 4 con Grammenos Mastrojeni – diplomatico italiano e coordinatore per l’eco-sostenibilità della Cooperazione allo Sviluppo – saranno ecologia, sostenibilità ambientale e sociale, le tre dimensioni su cui imprese pubbliche e private dovranno presto misurarsi.

Padova ospiterà, inoltre, l’incontro Per un’etica del digitale con padre Paolo Benanti (teologo), Luciano Floridi (docente), Mauro Conti (docente), Derrick de Kerckhove (sociologo e giornalista) e mons. Lucio Adrian Ruiz (segretario della Segreteria per la Comunicazione del Vaticano): un importante momento dedicato alla redazione di un vero e proprio manifesto per diffondere un’etica della rete e proporre una guida dell’ambiente digitale.

Si inaugura, inoltre, quest’anno una nuova importante collaborazione con il festival Torino Spiritualità che porterà a Vicenza domenica 27 il professor Theodore Zeldin con le sue Ventotto domande per affrontare il futuro che coinvolgeranno il pubblico presente in un grande tête-à-tête per comprendere meglio se stessi e anche un po’ gli altri.

Tra gli altri ospiti da ricordare: lo scrittore Matteo Bussola (Vicenza, giovedì 24) Michela Murgia ed Eraldo Affinati ospiti a Bassano del Grappa (VI), rispettivamente venerdì 18 e sabato 19, lo scrittore algerino Boualem Sansal in programma a Padova venerdì 11 maggio, il cantante Diodato a Rovigo sabato 19 con Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty 1998-2008 per i vent’anni di musica e arte nella promozione dei diritti umani, e, infine, a Vicenza sabato 26 l’attesissima Banda Rulli Frulli un ensemble musicale di 70 ragazze e ragazzi che, insieme a Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione e al cantautore Bob Corn, trascineranno il pubblico in un concerto dal ritmo travolgente.

Non mancherà il consueto spazio dedicato al cinema e curato da ACEC Triveneta – quest’anno realizzato in collaborazione con il Festival Religion Today Trento – che proietterà nelle sale della comunità delle città coinvolte il film Harmonia del regista israeliano Ori Sivan: un adattamento della storia biblica di Abramo, Sara, Agar, Isacco e Ismaele, che ne traspone le vicende – metaforicamente alle radici del conflitto tra arabi ed ebrei – nel mondo dell’orchestra filarmonica di Gerusalemme.

Il futuro indagato quest’anno dal Festival Biblico, sarà, quindi, un futuro inteso come attesa, speranza, prospettiva, ma profondamente radicato nel presente.

I progetti speciali

Ma l’obiettivo del Festival Biblico è anche quello di generare il legame tra territorio e cultura. Per questo, come ogni anno, anche per il 2018, il Festival Biblico porta avanti alcuni progetti speciali che insistono sul territorio e coinvolgono i giovani.

Il vino del Festival. Per questa quattordicesima edizione, a realizzare il vino del Festival sarà Fattoria sociale La Costa di Sarcedo, in provincia di Vicenza, il progetto sociale che il Festival Biblico ha deciso di sostenere e far conoscere in questa edizione dedicata al futuro. Una realtà nata per offrire opportunità occupazionali e di inserimento lavorativo per giovani e adulti con disabilità e svantaggio: un percorso che coniuga la qualità del prodotto e il suo valore etico e che parte dall’idea che la campagna e la natura siano gli spazi più adatti per favorire processi di integrazione e di crescita personale delle persone con disagio.

Agire La Parola. Prosegue il progetto promosso dal Festival Biblico con la consulenza artistica e organizzativa di La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale di Vicenza e Ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova e rivolto a giovani tra i 18 e i 35 anni: un programma di workshop teatrali per giovani attori che, nei giorni di Festival, a Padova e Vicenza, danno vita a delle performance dal vivo sul tema del futuro. I due percorsi laboratoriali del 2018 sono a cura di Fratelli Dalla Via a Vicenza e Stefano Scandaletti a Padova. Nelle piazze, nei supermercati, all’uscita di scuola, negli uffici postali: Agire la Parola porta il linguaggio teatrale in ambienti non consoni per stimolare il dialogo e il confronto con le persone.

#lessicodelfuturo. L’edizione 2018 del Festival Biblico si interroga sul futuro esplorando diverse discipline e punti di vista, cercando di tracciare più sentieri possibili per rispondere a una delle questioni che più contraddistinguono il nostro essere nel mondo. Uno di questi sentieri è quello del linguaggio: abbiamo chiesto ai nostri ospiti una parola per raccontare il futuro, per dare vita a una mappa terminologica che possa suggerire nuove prospettive e nuovi sguardi, ma anche pensare e ripensare il continuo cambiamento che viviamo.

Le collaborazioni

 

Il Festival Biblico rinsalda e rinnova, inoltre, con questa quattordicesima edizione la propria vocazione di progetto culturale di rilievo nazionale e lo fa anche attraverso una serie di collaborazione con altri festival e realtà che, a vario titolo e in differenti campi, producono cultura nel nostro paese e che contribuiscono alla pluralità di approcci e prospettive proposti. Tra questi: Festival Francescano, Torino Spiritualità, Festival Filosofi Lungo l’Oglio, Associazione Biblia, Festival Religion Today Trento, CTI – Coordinamento teologhe italiane, e molti altri.

Vicenza 22 > 27 maggio

 

A Vicenza il programma si svilupperà dal 22 al 27 maggio e chiuderà idealmente il mese di Festival Biblico in Veneto.

Oltre a quelli già citati precedentemente, ricordiamo gli appuntamenti di venerdì 25, quello dedicato al delicato quanto necessario tema della “giustizia riparativa” – con Jacqueline Morineau (tra i più importanti pensatori di questo metodo), il teologo Leonardo Lenzi – e quello sulla bioetica con il magistrato e giornalista Giuseppe Anzani; l’incontro di domenica 27 con il pianista e compositore Arturo Stalteri e il teologo Brunetto Salvarani, insieme per un dialogo tra parole e musica per esplorare le pieghe di una spiritualità artistica. E, infine, quello con l’ex calciatore Nicola Legrottaglie che rifletterà sull’esercizio necessario di conoscere se stessi, quale premessa per essere liberi.

Tornano anche i momenti mattutini dedicati alle Meditazioni per iniziare la giornata affidate quest’anno a don Franco Mosconi, monaco camaldolese (venerdì 25, Il mistero della storia e del futuro), al filosofo Umberto Curi (sabato 26, Tempo e destino) e, infine, alla biblista Antonella Anghinoni (domenica 27, La salvezza in azione).

Tre saranno anche gli incontri del consueto appuntamento con il Minicorso biblico del Festival, quest’anno dedicato al libro del profeta Zaccaria e realizzato in collaborazione con Linfa dell’Ulivo e Chiesa Metodista di Vicenza: venerdì 25 con don Raimondo Sinibaldi, direttore Ufficio Pellegrinaggi, sabato 26 con Ilenya Goss, pastora valdese, e domenica 27 con la biblista Antonella Anghinoni.

Importante novità di questa edizione sarà il Salotto San Paolo (nella Loggia del Capitaniato, in Piazza dei Signori da giovedì 24 a domenica 27), uno spazio aperto e informale dedicato al libro e alla lettura che ospiterà la libreria del Festival, una serie di conversazioni – l’economista Luigino Bruni, padre Matteo Ferrari, monaco camaldolese, Andrea Monda, insegnante e presentatore, e Adriano Sella, missionario laico – e una proposta inedita che debutterà quest’anno al Festival Biblico, le rubriche dal vivo: un appuntamento in cui gli autori di alcune delle rubriche più amate dei periodici del Gruppo San Paolo – declinate per l’occasione sul tema del futuro – incontreranno il pubblico dei loro lettori. In particolare, saranno presenti: Gabriella Caramore, curatrice della trasmissione di Rai Radio3 Uomini e Profeti, insieme al saggista Maurizio Ciampa con Croce e Resurrezione (in collaborazione con la rivista Jesus), il direttore di Famiglia Cristiana don Antonio Rizzolo con Lettera al padre sul futuro, il medico Marco Trabucchi con #Terzaetà, concetti di futuro e Paolo Curtaz, teologo e scrittore, con I dubbi dello spirito guardando al futuro (queste ultime entrambe realizzate in collaborazione con il mensile BenEssere), Alberto Pellai, psicoterapeuta, e Renata Maderna, giornalista, con la rubrica Crescere insieme: le domande delle mamme e dei papà (in collaborazione con Famiglia Cristiana), e, infine, lo scrittore Emanuele Fant con #Giovani, del perché siamo futuro (in collaborazione con Credere).

Una menzione speciale va, poi, al progetto con cui il Festival Biblico ricorderà l’anniversario del 1968: Come una smisurata preghiera. Il 1968 con gli occhi di Fabrizio De André, un concerto tributo a uno dei poeti del ‘68 che coinvolgerà un ensemble di 16 componenti, in piazza dei Signori la sera di venerdì 25.

Atteso ritorno poi per lo spazio del dabar. Café culturale del Festival Biblico – allestito sempre in Corte dei Bissari – che anche quest’anno unirà la proposta culturale – con concerti, incontri e laboratori – al gusto delle eccellenze del territorio e dei prodotti locali. Tra i concerti in programma Vicenza Brass, Brells Alfredson Trio, Lupita, Piazzola di sosta e L’Orchestrina di molto agevole.

Per quello che riguarda il programma di Vicenza, n ultimo focus su due appuntamenti itineranti che saranno realizzati nei giorni di Festival: Aspettami che arrivo. Letture e musica per raccontare il futuro di chi vive sulla strada con Stefania Carlesso, Bruno Montorio e i ragazzi di Scarp de’ Tenis, e Nata in un’epoca futura. Itinerari letterari sulla figura di Elisa Salerno, in collaborazione con Associazione C.D.S. Donna, itinerari Letterari e Dedalo Furioso (domenica 27), entrambi in programma sabato 26 e domenica 27.

Infine, il programma delle sedi provinciali del Festival – quest’anno sono coinvolte Bassano del Grappa, Chiampo, Noventa Vicentina, Isola Vicentina, Lonigo, Marola, Piazzola sul Brenta, Quinto Vicentino, San Pietro in Gu, Trissino, Camposampiero, Valdagno – si articolerà dal 16 al 22 maggio e proporrà come di consueto una serie di incontri tra presentazioni di libri, momenti di preghiera e meditazioni, concerti e spettacoli, che coinvolgerà il tessuto sociale e associativo locale.

Verona 4 > 6 maggio

Ancora una volta è il territorio con il suo genius loci a suggerire al Festival Biblico scaligero alcune idee sul tema 2018.

Nello specifico la via consolare Postumia, asse viario sulle cui fondamenta è stata eretta la città, che con l’occasione diventa, appunto, la direttrice tematica, geografica, spirituale, dell’intero festival veronese, in programma dal 4 al 6 maggio, con alcune proposte di anteprima già a partire dal 16 aprile.

A Verona, la via Postumia si incrociava con la Claudia Augusta e la Gallica, configurando quella che sarà la caratteristica permanente della città per gli anni futuri, fino ai nostri giorni: un crocevia di personaggi, idee, civiltà, avvicendamenti complessi, che ha dato origine a una città aperta, vivace e accogliente.

 

Una vocazione che Verona è chiamata a custodire, e che il Festival Biblico, in riva all’Adige per il settimo anno consecutivo, intende coltivare e accrescere con spunti dal territorio, ma anche contaminazioni da mondi altri.

Ecco che a inaugurare il cartellone scaligero, venerdì 4 maggio, sarà monsignor Timothy Verdon – storico dell’arte sacra, Canonico del Duomo di Firenze e direttore del Museo dell’opera di quest’ultimo – che ci condurrà in un viaggio nel futuro, attraverso la lettura di alcune celebri immagini sacre (lo stesso Giudizio Universale della Cappella Sistina), quale possibile chiave, lasciataci in eredità da artisti-profeti, per ipotizzare il nostro avvenire. L’arte come profezia, dunque, di un tempo che non ci appartiene immediatamente, ma che possiamo percepire in tutta la sua potenza già nel tempo presente.

Di pregnanza “profetica” sarà anche la testimonianza di Gregoire Ahongbonon, laico del Benin che dagli anni ‘90 ha accolto oltre 60mila persone con problemi psichici, spezzando loro le catene di ferro in cui spesso venivano trovati. Un testimone universale dell’azione concreta che ciascuno potrebbe compiere difronte a un problema sociale.

Tra le proposte a cielo aperto, fiore all’occhiello dell’offerta scaligera sin dalla prima edizione, c’è grande fermento per l’apertura del nuovo itinerario del progetto Verona Minor Hierusalem: Rinascere dalla terra, Verona crocevia di storia, civiltà e cultura, che sarà inaugurato proprio in occasione di questo Festival, con il fine di riscoperta e valorizzazione di una porzione della via consolare (Postumia). Un pellegrinaggio a più tappe, che oltre ad alcune chiese toccherà l’antico Arco dei Gavi, protagonista di un Lights Show a cura di Lucio Schiavon, che per una notte trasformerà il monumento in uno Stargate del futuro, tramite uno spettacolo di luce, un gioco di colori, musica e parole dalla Genesi all’Apocalisse, proiettato su questa simbolica porta della speranza.

«Assieme alle visite guidate e all’apertura di luoghi dedicati alla scoperta della Postumia», spiega don Martino Signoretto, Vicario episcopale alla Cultura della Diocesi di Verona e referente del Festival Biblico per la Diocesi di Verona, «daremo voce a una serie di questioni dal forte carattere interculturale, come nell’incontro sulla vita extraterrestre con il cosmologo Yves Gaspar e il gesuita e docente Andrea Vicini, che per l’occasione giungerà direttamente da Boston». I due dibatteranno attorno a una domanda provocatoria ma emergente: E se esistesse la vita aliena?, «Come cambierebbe la nostra percezione di Dio, il nostro modo di intendere la rivelazione, la teologia, la stessa redenzione?», sottolinea Signoretto.

Non mancherà il linguaggio dell’ironia, riso e leggerezza, offertoci da Paolo Cevoli al Teatro Ristori, con il suo spettacolo, semplicemente intitolato: Bibbia. «Anche la comicità, infatti, costituisce una chiave di lettura soprattutto quando il futuro si presenta con toni minacciosi, per imparare dal proverbio che “ride bene chi ride ultimo” e che quindi non vale la pena lasciarsi dominare dalla paura… ma che è meglio azzerarla con una risata»

 

Il Festival Biblico 2018 vuole affrontare un tema, il futuro, che non è solo uno slogan, ma un paradigma dei nostri tempi. «In un periodo storico in cui affiorano nostalgie a livelli diversi, come ha ben evidenziato Zygmunt Bauman nel suo ultimo libro “Retropia”, il festival tenta di riportare la questione “Futuro” nella sua prospettiva biblica, quindi con il carico di speranza che l’uomo biblico ha sempre coltivato, ad ogni costo, anche quando la prospettiva era ed è la morte. Morte che per l’uomo biblico è solo momento di transizione per l’aldilà, in attesa di una futura risurrezione».

Le inquietudini del e per il futuro saranno contaminate da un approccio multidisciplinare che le canalizzerà in un ricerca collettiva e condivisa della speranza.

Lavoro, famiglia, innovazione, robotica, ambiente, sostenibilità, migrazione, crescita demografica, sicurezza, istruzione, salute, anzianità, denatalità, «sono i mattoni con cui oggi costruiremo il nostro futuro, un futuro sempre più rapido, in cui il fattore tempo subisce un’accelerazione in maniera proporzionale al nostro indice di crescita tecnologica. Risulta quindi fondamentale affrontare queste sfide con lo stile di chi vuole accendere la sua luce: questo sì, può fare la differenza», spiega ancora Signoretto. Motivo per cui «queste tematiche saranno al centro di confronto e scambio di idee, quale è il focus sul lavoro in rapporto alla robotica, sia meccanica sia digitale, che sta allarmando intere generazioni che si sentono sostituibili da robot. Il problema è antropologico: che idea di uomo e donna immaginiamo pensando a una vita priva della necessità di lavorare? Come si pone questa prospettiva rispetto a quello che la Genesi dice sul lavoro? »

Vengono, ancora una volta. in soccorso le Scritture: «Il Creatore dell’universo è “un Dio che lavora e riposa”. La creazione ha una struttura ebdomadaria -sei giorni di lavoro più uno di riposo-, a suggerire l’armonia e la bellezza della stessa attività creatrice (lavoro). Dio benedice l’uomo e la donna nel loro riempire la terra, prenderne possesso e governarla anche, e soprattutto, con il loro lavoro. E questi atti di generazione, di relazione e di lavoro sono parte del progetto di Dio, di ordine nel mondo e di vittoria sulle forze del caos».

Padova 11 > 13 maggio

 

La quattordicesima edizione del Festival Biblico sbarcherà a Padova – per il sesto anno consecutivo – nei giorni 11-13 maggio. È anticipato da alcuni eventi pre-festival (già in marzo con la presenza di Enzo Bianchi) in aprile con: Spazi e immagini di futuro (in tre chiese padovane, dal 3 al 7 aprile, ore 14-17); un appuntamento musicale per i giovani Inside Music (13 aprile, ore 21 all’Mpx) e una performance di danza e parola Hai mutato il mio lamento in danza (al Museo diocesano, 20 aprile ore 19.45).

Assaggi che preparano il terreno ai circa 30 appuntamenti che si alterneranno dall’11 al 13 maggio lungo cinque filoni:

–   il filone biblico-teologico, che vede una serie di incontri in cui noti biblisti (Andrea Albertin, Jean Louis Ska, Gastone Boscolo, Carlo Broccardo, Antonella Anghinoni…) aiuteranno a cogliere, a partire dalla Scrittura, questioni teologiche ed esistenziali: il rapporto tra fede e storia, il discernimento dei segni dei tempi, l’apertura escatologica;

–   il filone del dialogo in cui si offriranno occasioni di incontro e conoscenza con altre religioni, e tra gli ospiti ci sarà lo scrittore algerino Boualem Sansal (11 maggio) che ragionerà su Totalitarismi e religioni con un orizzonte aperto al futuro;

–   il filone scientifico in cui si metteranno a tema questioni legate al rapporto dell’uomo con il cosmo e la sua origine, e naturalmente con la possibilità di un fine oltre la morte, intrecciando le dinamiche temporali del presente, passato e futuro, e le possibilità offerte dall’astronomia e dalle tecnologie mediche più innovative (Specola, Planetario e Musme ne saranno le sedi ideali);

–   il filone sociale che porrà sotto la lente d’ingrandimento del futuro le grandi questioni che animano i dibattiti sulla democrazia, l’economia, la comunicazione, anche di fronte agli inediti scenari posti dal digitale: si parlerà di informazione e di etica digitale ma anche si ragionerà delle tendenze in atto nel tessuto socio-culturale, economico, politico e religioso e tra gli ospiti ci saranno il presidente della CEI, cardinale Gualtiero Bassetti, Derrick de Kerckhove, mons. Lucio Adrian Ruiz solo per citare alcuni nomi;

–   il filone letterario-artistico, che mostra la potenza della memoria e dell’immaginazione in ordine alla trasformazione della realtà e al cammino dell’uomo nel mondo e nella storia: tra i vari appuntamenti non mancherà l’esperienza preziosa del Teatrocarcere con le persone detenute presso la Casa di reclusione Due Palazzi nello spettacolo Alla ricerca del tempo presente, il workshop di teatro Agire la parola – Osservatorio per attori sul Futuro con l’attore e regista Stefano Scandaletti e la rappresentazione visiva con le proposte della rassegna internazionale di illustrazione I colori del Sacro. E poi ancora gli Incontri con l’autore in varie librerie della città e un particolarissimo ciclo pellegrinaggio attraversando i luoghi più significativi dove i primi scienziati hanno studiato e osservato il cielo, non solo fisico.

Tra le novità che contraddistinguono l’edizione padovana, oltre agli eventi anteprima, c’è stato un più ampio coinvolgimento di partner: alla Diocesi di Padova nelle sue diverse articolazioni e realtà e alla collaborazione già consolidata con Progetto Giovani del Comune di Padova, Specola e Planetario, si aggiungono quest’anno Teatrocarcere con Papillon – Operatori di Relianza, Spazio Danza, Conservatorio Pollini, Liceo Duca d’Aosta, Musme-Museo di Storia della Medicina, Fondazione Comunica, Fondazione Carlo Maria Martini, DIGITALmeet.

Da segnalare infine la delocalizzazione nel territorio diocesano (a Casa Madonnina di Fiesso d’Artico) di alcuni appuntamenti.

«Pensando al tema “Futuro” – commenta il referente per il Festival Biblico di Padova, don Roberto Ravazzoloabbiamo cercato di costruire un percorso che offra elementi per uno sguardo sapienziale sul tema. Spesso definiamo il futuro per via negativa (quello che non è) ma nella prospettiva biblica esso rappresenta il compimento del presente. Sapienziale, infatti, è l’atteggiamento del contadino che getta i semi confidando in un raccolto di cui non ha certezza ma che attende con fiducia. Questo nostro tempo induce a guardare il futuro con incertezza e tanti dubbi. Sul piano ecologico, politico, economico, religioso, ecc. il futuro sembra riservare poco di buono. Eppure, la conoscenza dei fattori in gioco nel divenire storico, una valutazione per quanto obiettiva dei processi in atto, la disponibilità al cambiamento sono solo alcuni degli aspetti da considerare. Non vanno dimenticate la sapienza e l’audacia del seminatore».

Rovigo 17 > 20 maggio

Il Festival Biblico a Rovigo si svolgerà in dal 17 al 20 maggio. Il tema del 2018 è il Futuro, il grande mistero su cui l’uomo si interroga da sempre e il motivo più forte di apertura, attesa, immaginazione, cammino insieme. Perché il futuro va immaginato, sperato e agito, colto nei segni che lascia in anticipo di sé. Guardare in avanti verso un futuro da costruire, con l’aiuto degli occhi della ricerca e della espressione.

In questa prospettiva, l’edizione rodigina si muoverà su tre percorsi: Futuro: Promessa e Stupore, Profezia, Speranza che andranno a sondare l’essenza di un percorso in cui l’uomo-creatura cerca, spesso senza saperlo, l’incontro motivante con il suo Creatore, nascosto tra le pieghe della storia, ma sempre presente.

E’ la promessa in Isaia: “Perché sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo … Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?”

Contro la superficialità, l’indifferenza, il pessimismo vuoto e sterile, l’ipercriticismo senza speranza, occorre reimparare a guardare la storia, la nostra personale e quella degli altri, con quello stupore che nasce da un cuore libero. Imparare a cercare, e voler cercare, germi di bontà, lampi di bellezza, scaglie di forza, brandelli di sincerità, oltre i muri di silenzio e paura che deturpano i volti e gli incontri.

A Rovigo il Festival Biblico animerà le piazze, le sale e le strade: è il risultato della collaborazione di tante realtà e associazioni che si sono coinvolte non per presentare o mettere in mostra quello che già fanno, ma per fare qualcosa di nuovo insieme ad altri. Sarà una proposta aperta a tutti con i linguaggi che possono giungere alla situazione di vita di ragazzi, giovani, adulti ed anziani in un contesto comune che verrà espresso – come si è detto – con incontri, celebrazioni, film, teatro e conversazioni.

Anche quest’anno il florilegio anche dei relatori è di tutto rispetto; il tema fondamentale viene affrontato da angolature assolutamente e apparentemente diverse: dalla sapienza del monaco, all’intelligenza del teologo, fino alla scienza più moderna del Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, con le digressioni dell’arte e le incursioni nei miti musicali.

La Bibbia farà da specchio e trasformerà ogni sguardo in possibilità di ricerca personale e collettiva. Perché per un credente il futuro è abitato dalla presenza di Dio, che continuamente “viene dal futuro” a cercarci.

 

Vittorio Veneto 4 > 6 maggio

Sono diverse le città che verranno coinvolte nell’edizione 2018 del Festival Biblico dal 4 al 6 maggio: Conegliano, Vittorio Veneto, Sacile in modo particolare ospiteranno gli eventi pensati sul tema del Futuro. Alcune iniziative si svolgeranno a Follina, Oderzo, San Vendemiano, Pieve di Soligo.

Proprio a Pieve di Soligo, presso il teatro Careni, ci sarà l’anteprima del Festival, sabato 14 aprile, con la prima assoluta dello spettacolo teatrale sulla vita del Beato Giuseppe Toniolo, nell’anniversario centenario della sua morte.

Un Festival Biblico, dunque, che nella diocesi vittoriese assume una necessaria configurazione diffusa sul territorio, quel territorio che rappresenta nel modo più plastico molte delle prospettive che attualmente si presentano per il futuro delle nostre comunità civili e religiose. Il futuro si sta già costruendo nella valorizzazione e nella custodia degli ambienti di vita naturali e rurali che la comunità abita e vive.

Il tentativo del Festival è proprio quello di far interagire il testo biblico con varie espressioni culturali del territorio, nell’intento di scoprire in questo dialogo le vie più efficaci per costruire insieme un umanesimo sempre nuovo e capace di proiettarci con fiducia e speranza nel futuro prossimo e remoto.
Per questo motivo è un segnale particolarmente positivo il fatto che alcune associazioni si siano lasciate coinvolgere in questa avventura: insieme al Centro Culturale Humanitas, associazione capofila, hanno aderito il Centro di Studi Biblici di Sacile, l’istituto diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, la Biblioteca del Seminario Diocesano, il Museo di Scienze Naturali “A.De Nardi”, la Chiave di Sophia, il gruppo “Stili di Vita” di san Vendemiano, e altre per ogni singolo evento.
Hanno aderito alla proposta anche due ambienti legati al mondo dei giovani, legati in modo del tutto speciale alla dimensione del futuro. Stiamo parlando dell’Orchestra S.i.O (Suono in orchestra) composta da un centinaio di ragazzi e giovani di alcune scuole del territorio, che si esibirà venerdì 4 maggio presso l’Abbazia di Follina in un concerto dal titolo In ascolto del futuro presente, dei giovani dell’Isiss G.B. Cerletti di Conegliano che, insieme ad alcuni insegnanti, presenteranno a tutti i visitatori, nella mattinata di sabato 5, il giardino biblico di Ruth, coltivato e curato dagli stessi studenti.

Sempre per i giovani, ma non solo, l’appuntamento musicale del sabato 5 alle 20.30, presso il teatro del collegio Brandolini di Oderzo, con la rock band NAAM, gruppo musicale locale che prossimamente presenterà anche l’uscita del loro primo disco.
Ci sarà spazio anche per il protagonismo dei più piccoli, con una mostra di immagini del futuro realizzate da ragazzi di molte nazioni di varie parti del mondo, con la cura del gruppo “Stili di Vita”: sarà possibile visitare la mostra sia a San Vendemiano presso l’oratorio parrocchiale, sia nella centralissima area della Corte delle Rose a Conegliano. Sempre per i più piccoli a Vittorio Veneto presso i locali del seminario diocesano alle 15.30 di sabato 5, Vera Salton, libraia e antropologa, leggerà per i piccoli ospiti storie per guardare con speranza al futuro.

Gli altri eventi a Sacile avranno luogo presso la ex chiesa di san Gregorio, dove sarà possibile nella serata di venerdì 4 alle 18.00 cogliere la bellezza di un icona raffigurante l’Apocalisse, a colloquio con l’autrice Nikla Fadelli de Polo; presso palazzo Ovio Gobbi, sabato 5 alle 18.30, ci sarà un dialogo-conferenza sull’attualissimo tema delle fake news, vecchie e nuove, dalle profezie bibliche alle nuove false profezie, in collaborazione con il giornale diocesano L’Azione; sempre presso palazzo Ovio Gobbi nel pomeriggio di domenica 6, alle 15.30, un workshop pensato in particolare per educatori e docenti sul dialogo intorno al futuro tra Cinema e Bibbia.

A Conegliano, sabato 5, ci sarà l’opportunità di ascoltare e dialogare con Carla Palù, Tito Sartori e Giacomo Dall’Ava sul tema della casa del futuro tra psicologia e architettura, presso la sala dei Battuti alle 17.30; sempre sabato a Conegliano alle 20.30, presso l’Auditorium Toniolo, interverranno l’astrofisico Marco Bersanelli e il teologo Franco Brancato sul futuro dell’Universo. Per chiudere in bellezza a Conegliano sempre all’Auditorium Toniolo nel pomeriggio di domenica 6 alle 17.30 ci sarà uno spettacolo teatrale dal titolo Futuro prossimo con i burattini di Marco Campedelli, parroco e burattinaio.

Ricco programma anche a Vittorio Veneto, dove si comincia venerdì 4 maggio alle 20.30, presso i locali del Seminario Diocesano, con un itinerario di arte, musica, letteratura e teologia sui temi relativi alla vita nell’aldilà, in collaborazione con il Museo diocesano di arte sacra “Albino Luciani”; il giorno dopo, sabato 5, alle 17.30, sempre nel Seminario Diocesano, con Emanuele Rigato si parlerà di insetti come cibo del futuro, argomento attualissimo e appetitoso.

Un programma che si presenta dunque ricco per diversificazione della proposta e per qualità degli interventi, offrendo così al più grande numero di destinatari la possibilità di vivere già nel futuro almeno per alcuni momenti.

Scheda tecnica

Titolo
Festival Biblico

Dove
Vicenza, Verona, Padova, Rovigo, Vittorio Veneto

Quando
dal 3 al 27 maggio 2018
Verona e Vittorio Veneto dal 4 al 6 maggio
Padova dall’11 al 13 maggio
Rovigo dal 17 al 20 maggio
Sedi provinciali di Vicenza dal 16 al 22 maggio
Vicenza dal 22 al 27 maggio

Promosso da
Diocesi di Vicenza
Società San Paolo

Aderiscono
Diocesi di Verona
Diocesi di Padova
Diocesi di Adria-Rovigo
Diocesi di Vittorio Veneto

Con il patrocinio di
CEI – Ufficio Catechistico Nazionale
MIBACT – Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Regione Veneto
Comune di Vicenza

Main media partner
Rai Radio3
Rai RadioLive
Gruppo Editoriale San Paolo

Info
Centro culturale San Paolo onlus
Viale Ferrarin, 30 – 36100 Vicenza
t. +39 0444 1540019
info@festivalbiblico.it
www.festivalbiblico.it

Ufficio stampa
Francesca Zanardo
comunicazione@festivalbiblico.it
cell. +39 328 4780660

 

CS 102/2018

Vicenza, 5 aprile 2018

 

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