Primo appuntamento, domani sabato 17 settembre, del denso calendario di iniziative promosse dalla Fondazione Nervo Pasini e dalle Cucine economiche popolari per celebrare i 140 anni di questa realtà a servizio delle persone che vivono situazioni di vulnerabilità.
Una storia partita proprio il 17 settembre 1882, quando un’alluvione provò duramente anche la popolazione padovana, incidendo in particolare sulle persone che già vivevano situazioni di miseria e povertà. Una donna, Stefania Ezerodt Omboni, filantropa di confessione protestante, il cui motto era “Amare, operare, sperare” si prodigò subito in cerca di soluzioni e diede vita alle Cucine economiche popolari: cucine, perché si cucinava; economiche perché si confezionava il cibo in economia; popolari, perché destinate al popolo, alla classe sociale più povera.
Passata l’emergenza, nel 1883, la Omboni chiese al vescovo di allora, mons. Giuseppe Callegari, di assumere la gestione delle Cucine per renderlo un servizio stabile, che venne affidata alle Suore terziarie francescane elisabettine, che tuttora ne sono responsabili.
Sono i primi passi di questa realtà di solidarietà, la cui storia è ripercorsa nel volume Spezzare il pane. Le Cucine economiche popolari di Padova. 140 anni di solidarietà, curato da Tiziano Vecchiato e Francesco Jori e realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che verrà presentato domani, sabato 17 settembre, durante un incontro evento proposto dalle ore 9.30 alle 12, in Sala della Carità, di via San Francesco 61 a Padova.
Il volume ripercorre il “senso quotidiano delle Cucine” attraverso quattro linguaggi, come ha commentato uno dei curatori, Tiziano Vecchiato: la lingua della storia, la lingua delle protagoniste e dei protagonisti; la lingua delle immagini e la lingua dei ricercatori che si chiedono come l’aiuto può aiutare veramente.
La mattinata evento di sabato 17 settembre 2022, prevede i saluti e gli interventi introduttivi del vescovo mons. Claudio Cipolla, della superiora generale delle suore Elisabettine, sr Maria Fardin, del sindaco di Padova, Sergio Giordani.
Saluti che daranno l’occasione di sottolineare il senso della presenza delle Cucine nel contesto, nella storia e nel futuro della città di Padova. Seguirà poi l’approfondimento di Patrizia Zamperlin, pedagogista, già docente di Storia della scuola dell’Università di Padova, sul profilo di Stefania Omboni; mentre Francesco Jori e Tiziano Vecchiato presenteranno il volume “Spezzare il pane. Le Cucine economiche popolari di Padova. 140 anni di solidarietà”, editato dalla Fondazione Emanuela Zancan e realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. La parola passerà poi al presidente della Fondazione Cariparo, prof. Gilberto Muraro, che aiuterà a leggere la realtà delle CEP nella storia del welfare locale, e a suor Albina Zandonà, direttrice delle Cucine, per un’attualizzazione della realtà delle Cucine. Concluderà la mattinata il presidente della Fondazione Nervo Pasini, don Luca Facco.
«Con questo primo appuntamento – sottolinea la direttrice delle Cucine economiche popolari di Padova, suor Albina Zandonà – si avvia una serie di iniziative con cui desideriamo fare memoria di una lunga storia di bene. Le Cucine hanno radici profonde, radicate nel territorio. È una storia che s’intreccia con la storia stessa della città di Padova, nella sua evoluzione e nella capacità di vedere i bisogni dei più poveri e trovare risposte non solo di emergenza ma anche di emancipazione. Celebrare le Cucine significa celebrare la città di Padova e la sua capacità di essere città inclusiva. È un guardare al passato per interpretare il presente e iniziare a tessere percorsi per il futuro».
cs 77/2022
Padova, 16 settembre 2022