Il sogno del vescovo Antonio Mattiazzo oggi, sabato 18 gennaio, si avvera. Il primo monastero benedettino della Thailandia è una realtà e porta con sé il segno della tenacia del vescovo di Padova che da anni ha portato avanti un impegno preso a Praglia incontrando l'abate vietnamita Stephan: donare alla chiesa thailandese l'esperienza monastica benedettina. Un desidero che nasce dalla consapevolezza che in una terra dove il monachesimo buddista è familiare e fortemente presente, affiancare l'esperienza monastica cristiana significa entrare in contatto, parlare un linguaggio affine. Questa, per mons. Mattiazzo, è una delle strade dell'inculturazione ma anche una strada di evangelizzazione.
Così stamane, alla periferia di Chiang Mai, popolosa città del Nord della Thailandia, è stato proprio mons. Antonio Mattiazzo a benedire il primo monastero benedettino del paese. Accanto a lui l'amico vescovo di Chiang Mai, mons. Francesco Saverio Vira Arpondratana, che nel 2012 partecipò anche al convegno ecclesiale di Aquileia, e l'abate vietnamita Stephan.
La casa-monastero dispone di dieci celle per i monaci (attualmente sono cinque) e otto stanze di foresteria per gli ospiti. La vita dei benedettini, tutti originari del Vietnam, si alterna tra la preghiera (liturgia delle ore) e il lavoro con la coltivazione di mais, riso e alberi da frutta. Circa 400 le persone presenti alla benedizione, un segno di accoglienza forte.
Don Gaetano Borgo, direttore del Centro missionario diocesano, che quotidianamente invia documentazione fotografica, video e testi (tutti disponibili sul sito www.diocesipadova.it) scrive: «Oggi, è un bel giorno! Il vescovo Antonio partecipa a un evento importante nella Diocesi di Chiang Mai: la benedizione del primo monastero benedettino in Thailandia, e l'inizio della comunità monastica di quattro monaci vietnamiti con l'abate Stephan, conosciuto a Praglia dal vescovo Antonio. In quell'occasione il vescovo ha lanciato questo sogno, donare alla chiesa thailandese, dove i monasteri buddisti sono a ogni angolo, la nostra vita monastica, quella antica di Benedetto, per dialogare, per confrontarsi, per essere e stare in mezzo a loro. Di anni ne son passati, e lo Spirito apre le porte! I have a dream ha esordito il vescovo Antonio nel momento del saluto e dei ringraziamenti, un sogno che si concretizza grazie al supporto di tante e tante persone che hanno creduto a questo progetto! Ha fatto dono di un'icona mariana, «Maria accompagni e cadenzi i vostri passi, ritmi l'ora et labora quotidiano, siate segno, siate sguardo di Dio in mezzo a tutta questa bellissima gente che oggi è stata richiamata qui da questo nuovo inizio». Il vescovo Veira ha abbracciato il vescovo Antonio, come segno di un grazie infinito, grazie per l'esperienza di Aquileia, grazie per vescovi del Triveneto e i loro preti che qui lavorano. L'abate Stephan, con il suo fisico asciutto e umile, ci ha riempito di parole del cuore, non pensava - ha detto - che quasi 400 persone oggi avrebbero partecipato: una grazia! Il lavoro silenzioso dei monaci è iniziato, dentro a questo monastero che hanno voluto chiamare Cielo di Thailandia. Eh sì, il cielo oggi è meno lontano, all'orizzonte tocca la terra».
“”