L'appuntamento è domani, venerdì 14 gennaio, alle ore 18.45, nella Sala Barbarigo al Museo Diocesano di Padova, per la restituzione al pubblico di tre icone, restaurate grazie a due Lions Clubs ' 'Cadoneghe Graticolato Romano' e 'Padova Carraresi' (con il contributo della Fondazione Lions Distretto 108 TA3) ' partner del Museo Diocesano nel progetto triennale 'Adotta un'opera d'arte'. Avviato nel 2010 per i dieci anni del Museo Diocesano, il progetto 'Adotta un'opera d'arte' è finalizzato al restauro, alla conoscenza e alla valorizzazione di opere d'arte provenienti dai luoghi di culto della città e del territorio ed ora custodite al Museo Diocesano.
La prima tappa del progetto è stata proprio il restauro di queste tre icone datate tra il XVI e l'inizio del XX secolo.
A presentare le tre icone, saranno: il direttore del Museo Diocesano dott. Andrea Nante; l'arch. Giovanni Mezzalira della Scuola di Iconografia San Luca presso l'Abbazia di Santa Giustina e la restauratrice Valentina Piovan che ha eseguito il restauro delle tre tavole. L'incontro è aperto al pubblico. Per l'occasione saranno presenti anche il Governatore del Distretto 108 TA3 Dario Nicoli e il Past Governatore Francesco Sartoretto, direttore della Fondazione Lions.
Il Lions Clubs International è una tra le più grandi organizzazione umanitarie al mondo; fondata nel 1917 ha come motto «We Serve» (Noi Serviamo) ed attua progetti che propongono e cercano di realizzare soluzioni concrete ai problemi che vengono individuati agendo all'interno della comunità in cui si opera rivolgendosi al territorio ed instaurando un rapporto con le istituzioni locali.
Le tre icone, precedentemente custodite nei depositi del Museo: una Madonna Odighitria con Gesù Bambino di scuola veneto-cretese databile al XVI secolo; una Madonna Odighitria con Gesù Bambino, sant'Antonio abate e san Giovanni Battista di ambito ucraino o bielorusso, del XVIII-XIX, (l'opera fa parte di un dittico o un polittico pieghevole ed è di fattura popolare); un'icona con San Serafino di Sarov inginocchiato davanti all'icona della Madre di Dio, proveniente dalla Russia centrale. Quest'ultima opera è databile all'inizio del XX secolo, raffigura infatti san Serafino di Sarov, uno dei santi più popolari della Russia moderna: morto nel 1833, fu canonizzato nel 1903 dalla chiesa ortodossa russa e la sua raffigurazione compare insieme a un altro santo russo, san Sergio, nel grande mosaico-icona della cappella Redemptoris Mater in Vaticano voluta da papa Giovanni Paolo II.
La piccola figura in cornice a sinistra raffigura l'angelo custode, mentre quella di destra San Giovanni Battista.
In allegato le icone prima e dopo il restauro:
01 . Madonna Odighitria con Gesù Bambino di scuola veneto-cretese databile al XVI secolo
02. Madonna Odighitria con Gesù Bambino, sant'Antonio abate e san Giovanni Battista di ambito ucraino o bielorusso, del XVIII-XIX
03. San Serafino di Sarov inginocchiato davanti all'icona della Madre di Dio, proveniente dalla Russia centrale, databile all'inizio del XX secolo
CS 11/2011
Padova, 13 gennaio 2011