Cinquanta anni di vita e di attività per l'OPERA DELLA PROVVIDENZA SANT'ANTONIO di Sarmeola di Rubano, la cittadella della carità che si trova nella prima periferia di Padova, a Sarmeola di Rubano, immersa in un parco di 200 mila mq.
Era infatti il 19 marzo 1960 quando, presente l'allora vescovo Girolamo Bortignon, l'Opera della Provvidenza ' per molti La Provvidenza o più semplicemente l'OPSA ' accolse i primi bambini disabili.
I festeggiamenti e le celebrazioni verranno fatte nel prossimo autunno, in occasione dell'inaugurazione del nuovo ingresso alla struttura che va a completare la ristrutturazione generale dell'intero complesso, che attualmente accoglie circa 600 ospiti, tra cui ancora due dei primi bambini arrivati cinquant'anni fa e che qui hanno trovato accoglienza, cura e famiglia.
Ma la data del 19 marzo 2010, - festa di san Giuseppe, il Santo della Provvidenza -non può passare inosservata, sarà momento di ricordo e preghiera. Nella semplicità, come discreto e senza formalità e cerimonie fu l'inaugurazione da parte di mons. Bortignon 50 anni fa.
Lo stesso vescovo cappuccino, a conclusione della sua prima visita pastorale, desiderò e volle erigere, nello spirito del suo motto episcopale 'caritas cum fide' - carità sostenuta dalla fede, una casa per dare ospitalità, assistenza e cura a quanti per le loro gravi condizioni di disabilità non potevano essere seguiti dalle loro famiglie e non trovavano posto in istituzioni pubbliche o private.
L'Opera della Provvidenza a cinquant'anni di vita continua ad essere quello che il vescovo Antonio Mattiazzo definisce 'l'università della carità' e prosegue nel sostenersi di quella 'provvidenza' che mai manca, fatta di tanti piccoli e grandi gesti di attenzione, donazione, volontariato, devozione, servizio.
A raccontarne la storia è stata allestita, al suo interno e disponibile ai visitatori, una MOSTRA FOTOGRAFICA PERMANENTE che ne traccia le tappe salienti attraverso i volti noti e meno noti che ne hanno segnato la storia, ma soprattutto attraverso la gioiosa presenza degli ospiti.
L'Opera della Provvidenza, attualmente, sviluppa la propria attività in tre macroaree: area per persone con disabilità (parte caratterizzante l'Opera della Provvidenza) che ospita attualmente circa 500 disabili; area religiosi non autosufficienti con 30 presenze; persone affette da deterioramento cognitivo, grazie alla realizzazione della contigua Casa Madre Teresa di Calcutta per i malati di Alzheimer, composta di due nuclei residenziali (34 posti letto) e due centri diurni (40 posti).
A cui si devono aggiungere quanti usufruiscono dei servizi di poliambulatorio specialistico e di ospitalità temporanea.
Per assolvere ai suoi compiti, l'Opera della Provvidenza, diretta negli ultimi 15 anni da mons. Roberto Bevilacqua, conta su 483 dipendenti, di cui 406 appartengono all'area socio-sanitaria (7 medici, 30 infermieri, 312 operatori sociosanitari, 10 fisioterapisti, 5 logopedisti, 5 psicologi, 33 educatori, 2 assistenti sociali, 2 farmacisti); parte del servizio notturno è garantito da personale esterno fornito da una cooperativa sociale, i rimanenti compongono l'area amministrativa (12 persone) e i servizi generali (65 dipendenti). Operano inoltre 45 religiose appartenenti a tre diverse congregazioni: la Congregazione delle Terziarie Francescane Elisabettine con 28 suore, la Congregazione delle Clarisse Francescane del Kerala (India) con 10 suore e la Congregazione delle Francescane di San Luigi Gonzaga del Tamil Nadu (India) con 7 suore. Vanno, infine, ricordati gli oltre 200 volontari che in modo continuativo partecipano alle attività di accompagnamento e di animazione degli Ospiti.
Padova, 17 marzo 2010
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