Una tradizione che si rinnova e che dice apprezzamento, vicinanza, preghiera insieme, condivisione, conoscenza, incontro e relazione: la visita ad alcune aziende della Zona Industriale di Padova da parte del vescovo Claudio Cipolla si è svolta oggi, giovedì 27 aprile, proprio a ridosso della Festa del Lavoro del 1° maggio e in preparazione alla Veglia diocesana di preghiera per il lavoro che si terrà giovedì 4 maggio a partire dalle ore 18.45 nella Cappella di San Giuseppe Lavoratore di via Quarta Strada in Zona industriale, a Padova. La Veglia di quest’anno ha come filo conduttore: Dalla servitù al servizio; come di consueto ci sarà un primo momento all’esterno della Cappella, vicino al monumento dei caduti, per ricordare quanti sono morti sul lavoro; quindi, in Cappella, ci sarà un tempo di preghiera presieduto dal vescovo e al termine un aperitivo.
Accompagnato da suor Francesca Fiorese, direttrice dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro e da un collaboratore della cappellania della Zona industriale, il vescovo Claudio, stamane, ha visitato tre realtà di diversa tipologia. La prima tappa è stata in via Canada alla Cami2, azienda leader nel settore del noleggio e vendita di carrelli elevatori, con una sessantina di dipendenti; seconda tappa sono state le Acciaierie Venete di riviera Francia, attive dal 1957 nella produzione di acciaio di alta qualità con tecnologie sofisticate e avanzate, realtà che nella sede padovana conta circa 400 dipendenti, infine l’ultima azienda visitata è stata la Alsco di via Vigonovese, multinazionale americana che in Italia conta 11 sedi e a Padova occupa circa 140 persone, nella gestione, noleggio, lavaggio e manutenzione di materiali tessili destinati a settore industriale, commercio, terziario e ambito sanitario.
In tutte e tre le realtà il vescovo ha incontrato dirigenti, imprenditori e lavoratori, ha visitato i luoghi di lavoro e assistito alla trafila dei processi produttivi. Ogni visita si è conclusa con un momento di incontro, preghiera e benedizione finale, in cui il vescovo ha ricordato il senso profondo della parola “benedizione”, come “dire bene”: un dire bene che è strettamente collegato anche allo stato di salute delle nostre relazioni nella vita quotidiana e nel mondo del lavoro, nella speranza che il Signore possa “dire bene” di noi, di come siamo, di come lavoriamo.
CS 68/2017
Padova, 27 aprile 2017