Pronto: mondo? è la rubrica di BluRadioVeneto, curata da Andrea Canton, in onda ogni venerdì, alle ore 17.05 e in replica la domenica mattina alle ore 9.30, in cui si racconta la missione per bocca degli stessi missionari, attraverso le singole storie, le motivazioni, i progetti e i piccoli semi di speranza piantati nei terreni fertili del mondo.'La trasmissione si può ascoltare direttamente dalle frequenze di BluRadioVeneto (FM 88.70) e il lunedì mattina è disponibile in podcast sul sito di BluRadioVeneto, sul sito e sulla pagina Facebook dell’Ufficio diocesano di Pastorale della Missione.
Venerdì 19 giugno – ore 17.05 (in replica domenica 21 alle 9.30)
Pronto: Mondo?
Ospite: padre Gianni Bordignon
TITOLO PUNTATA I migranti siamo noi
L’Italia non può fare a meno di convivere con il fenomeno delle migrazioni. Anche adesso, mentre migliaia di disperati arrivano a bordo di barconi a Lampedusa, una fetta consistente di giovani lascia il Paese per fare fortuna all’estero: in America, in Australia, in Svizzera.
Ma c’è stato un tempo in cui il fenomeno delle migrazioni conosceva numeri giganti, quando a milioni, dall’Italia, partivano per fame e per i miseria. Non solo con i transatlantici, verso le Americhe, ma anche qui, più vicino, in Europa, per andare a lavorare nelle miniere del Belgio e della Francia.
Pronto: Mondo? nella puntata di venerdì 19 giugno raggiungerà a Parigi padre Gianni Bordignon, scalabriniano nato a Rossano Veneto 74 anni. Per la prima parte del suo ministero verso i migranti padre Gianni ha accompagnato i minatori a Metz, in Francia, poi a Charleroy, in Belgio. Dal 1993, invece, a Parigi – con una finestra di alcuni anni a Grenoble – assiste un altro tipo di emigrazione. Quella dei professionisti, dei consolati, delle multinazionali.
Minatori analfabeti o professionisti con il trolley, l’emigrazione in fondo in fondo mostra lo stesso volto. Le stesse ferite da medicare.
Giovanni Bordignon (per tutti Gianni) nasce a Rossano Veneto nel 1941. Entra giovanissimo nel seminario scalabriniano di Bassano. Nonostante l’irrequietezza e la vivacità d’animo viene colpito dal carisma del servizio ai migranti. Nel 1968 viene ordinato sacerdote. La sua prima destinazione è Metz, in Francia, ai confini con il Belgio e la Germania, nella regione delle miniere di ferro. Nel 1974 viene trasferito in Belgio, a Charleroy, a contatto coi minatori del carbone. Il respiro della tragedia di Marcinelle, seppure a vent’anni di distanza, è ancora più vivo che mai.
Nel 1993 la sua vita cambia ancora: arriva a Parigi per portare il suo ministero nella parrocchia italiana. Dal 2006 al 2014 è a Grenoble. Dal 2014 è di nuovo nella capitale francese, a contatto con la migrazione italiana della società post-industriale.
CS 184/2015
Padova, 5 giugno 2015
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