Anche la tradizionale festa del presbiterio padovano, nel giorno in cui la Chiesa celebra san Gregorio Barbarigo (18 giugno), grande vescovo per la Chiesa di Padova che proprio 350 anni fa (4 novembre 1670) aprì il nuovo seminario diocesano, a cento anni (29 dicembre 1569) dalla sua prima fondazione, ha fatto i conti con le disposizioni dovute alla pandemia. Così la festa che solitamente vedeva convogliare in Seminario i preti da ogni angolo della Diocesi per un momento di condivisione e per la celebrazione eucaristica, quest’anno si è svolto online, con una diretta di un’ora e mezzo dalla sede dell’Istituto San Luca per la formazione permanente dei preti. Un modo inconsueto che ha offerto però la possibilità di essere in comunione spirituale anche ai preti fidei donum delle missioni diocesane e ad altri che, diversamente, sarebbero stati impossibilitati a muoversi.
Collegati dalle proprie abitazioni o riuniti in piccoli gruppi i sacerdoti della Diocesi di Padova, che prima del momento on line hanno vissuto un momento personale di preparazione e preghiera; in “studio” il vescovo Claudio Cipolla (che quest’anno ha celebrato i 40 anni di ordinazione presbiterale), e altri due rappresentanti di “classi” che festeggiano importanti anniversari presbiterali: don Giovanni Battista Toniolo (50 anni di sacerdozio) e don Pierpaolo Peron (25 anni di sacerdozio); presente inoltre il professor Giovanni Ponchio, membro della presidenza del Consiglio pastorale diocesano. A condurre la mattinata don Raffaele Gobbi, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale della Missione e moderatore del Consiglio presbiterale.
Come di consueto, infatti, nella festa di san Gregorio Barbarigo, si sono ricordati gli anniversari di ordinazione:
– i 70 anni di ordinazione presbiterale di don Giuseppe Benacchio, don Candido Frigo, del vescovo Alfredo Magarotto (con anche 30 anni di consacrazione episcopale);
– i 65 anni di sacerdozio di: don Antonio Brasolin, don Silvio Caoduro, don Giovanni Cappello, don Narciso Dante, don Antonio Garbin, don Franco Signori, don Elio Tumule e del vescovo Egidio Caporello;
– i 60 anni di ordinazione presbiterale di: don Lino Bottin, don Giuseppe Bragagnolo, don Pio Cattelan, don Lino Cecchetto, don Pietro Lievore, don Piergiorgio Sandonà, don Graziano Volpin;
– i 55 anni di ordinazione presbiterale di: don Carlo Bressan, don Augusto Busin, don Quintino Creuso, don Ruggero Ferrazzi, don Lorenzo Gaiani, don Lorenzo Marescotti, don Agostino Marinello, don Francesco Milan, don Riccardo Minozzi, don Alessandro Oleoni, don Franco Puatto, don Renzo Rizzato, don Enrico Rodighiero, don Angelo Roncolato, don Giovanni Scarabello, don Aldo Natale Terrin
– i 50 anni di sacerdozio di: don Francesco Alberti, don Severino Alessio, don Aldo Andreotti, don Marcello Bettin, don Bruno Bevilacqua, don Giovanni Chelin, don Bruno Cogo, don Umberto Dall’Igna, don Carlo Daniele, don Elia Ferro, don Giorgio Friso, don Ernesto Parpagiola, don Tiziano Piovan, don Antonio Pontarin, don Gino Temporin, don Giovanni Battista Toniolo, don Bruno Turatto
– i 25 anni di ordinazione di: don Cristiano Arduini, don Fabrizio Bagnara, don Paolo Bortolato, don Massimo Donà, don Luca Fanton, don Raffaele Gobbi, don Lorenzo Mischiati, don Pierpaolo Peron, don Bruno Rossi.
Negli interventi degli ospiti la riflessione sui cambiamenti della chiesa dal Concilio Vaticano II (un evento aperto all’oggi e al futuro, ha ricordato don Giovanni Battista Toniolo), e su come si è vissuto il tempo della pandemia, da vescovo e da parroco (le tante domande emerse, le sollecitazioni, l’angolo bello nelle case, l’accompagnamento di una comunità senza messe con il popolo…), ma anche quali spunti e riflessioni l’esperienza della pandemia ha restituito, in particolare al clero, con le chiavi di lettura rilanciate da Giovanni Ponchio: la vera natura della scienza, l’educazione alla libertà, la responsabilità e la partecipazione, il compito proprio del prete di dare senso “al percorso della barca” (mutuando l’immagine di stare tutti sulla stessa barca).
Altri due interventi video hanno dato voce ai due diaconi – Eros Bonetto e Luca Gottardo – che la prossima domenica 5 luglio verranno ordinati preti e a padre Vittorio Bellè, minore francescano, parroco di San Francesco in Padova, che al traguardo dei 50 anni di ordinazione ha anche “salutato” la Diocesi: i frati minori con quest’anno concludono infatti l’esperienza a San Francesco (dove erano tornati nel 1914), riconsegnando la parrocchia alla Diocesi di Padova.
Un ricordo particolare è andato a don Mario Ceccato, che durante il lockdown ha festeggiato i cento anni di vita, e anche ai confratelli che, invece, hanno in quest’ultimo anno raggiunto la Pasqua eterna: don Marcello Volpato, don Franco Canton, don Roberto Calgaro, don Pietro Baldan, don Placido Zabeo, don Sergio Bartolomiello, don Roberto Daniele, don Lino Giacomazzo, don Lino Verzotto, don Gianfranco Lazzarin, don Remigio Dal Santo e don Antonio Bortoli.
A conclusione della festa on line di san Gregorio Barbarigo il vescovo Claudio Cipolla ha sottolineato la necessità di “restituire fiducia reciproca” tra preti, tra preti e laici, nei contesti in cui viviamo, per ricostruire e continuare il cammino. E poi alcuni annunci: una lettera rivolta ai cristiani vedovi che i parroci riceveranno per destinare a persone che vivono questa situazione; la creazione di un riconoscimento – coetus fidelium – che verrà ufficialmente istituito in occasione della solennità di san Prosdocimo, primo vescovo di Padova e copatrono della Diocesi, per dire “grazie” al servizio di alcuni cristiani che hanno dedicato tempo, energie e risorse alla Chiesa; un valutazione in corso sulle esperienze missionarie in Sud America dove si potrebbe concludere l’esperienza missionaria in Ecuador per aprire nuovi orizzonti in terre più bisognose.
Infine alcune nomine (le prime di questo tempo estivo). Tra queste: il passaggio di testimone della guida dell’Ufficio di pastorale dell’ecumenismo e dialogo interreligioso da parte di don Giovanni Brusegan a don Enrico Luigi Piccolo, che assume l’incarico rimanendo parroco di San Giuseppe a Padova. E due deleghe vescovili “nuove”: quella al catecumenato degli adulti a don Gianandrea Di Donna, che è già direttore dell’Ufficio per la Liturgia e quella alla razionalizzazione del patrimonio immobiliare a don Mario Giuliano Miotto, che lascia l’unità pastorale di Borgo Veneto e assume questo nuovo incarico oltre a quello di collaboratore nella parrocchia di San Giovanni Bosco in Padova per accompagnare l’uscita dei Salesiani, prevista per il 2021. Due missionari rientrati dal Kenya, don Mariano Dal Ponte e don Sandro Ferretto, sono nominati l’uno assistente diocesano delle associazioni Scout (Agesci, Fse e Avsc) e l’altro parroco delle parrocchie dell’Up di Saletto, Pra’ di Botte, Dossi, Megliadino San Fidenzio, Santa Margherita d’Adige, Taglie e Megliadino San Vitale.
Per due missionari che tornano, uno si prepara a partire ed è don Mario Gamba, finora parroco di San Giacomo di Lion di Albignasego, che sarà fidei donum a Caracaraì, nella Diocesi di Roraima in Brasile. Infine, don Marco Cappellari, finora cappellano del Carcere circondariale è inviato in servizio presso l’Ordinariato militare, mantenendo l’incarico di direttore dell’Ufficio diocesano per le cause dei santi e don Marco Gobbatti, finora collaboratore delle parrocchie dell’UP di Borgo Veneto andrà anch’egli a collaborare nella parrocchia di San Giovanni Bosco in Padova.
CS 98/2020
Padova, 18 giugno 2020