CARITAS E LE “CONVENZIONI” PER LA SALUTE

La salute è un diritto essenziale e primario e le istituzioni pubbliche sono le prime deputate a tutelarlo e assicurarlo. Per sottolinearne l’importanza e per sensibilizzare l’attenzione delle comunità civili e cristiane, Caritas diocesana di Padova, attraverso l’associazione Adam Onlus, partner di Caritas, nello spirito di attivare “servizi segno” che possano marcare l’attenzione sui diritti primi di ciascun essere umano, ha attivato nel tempo alcuni servizi – vedi il poliambulatorio Caritas Cuamm – e convenzioni con realtà pubbliche e private, che permettono di assicurare ausili e farmaci a quanti vivono situazioni di disagio accentuato. Non quindi per sostituirsi alle responsabilità del pubblico, ma per offrire una risposta di diritto e di giustizia là dove questi diritti primari non vengono sufficientemente riconosciuti.
Sul fronte della tutela della salute, in convenzione con i Servizi Sociali del Comune di Padova, Caritas – da anni – si avvale del servizio volontario di medici che si alternano nel poliambulatorio (prevalentemente odontoiatrico) di via Duprè 26 a Padova, recentemente riaperto (ottobre 2014) dopo alcuni mesi di chiusura per un complessivo rimodernamento della struttura e delle attrezzature. In poco meno di sei mesi si sono registrati 561 pazienti (300 uomini e 261 donne), che vanno ad aggiungersi a una media di 740 interventi annui (negli ultimi dieci anni).
 
Il poliambulatorio Caritas Cuamm ha visto negli anni crescere notevolmente le richieste di intervento per cure sanitarie, in particolare odontoiatriche, da parte di una sempre maggiore fascia di persone che dimorano a Padova e che non potrebbero altrimenti permettersi di sostenere i costi. Sono persone in condizione di povertà estrema (senza fissa dimora, vittime di tratta e sfruttamento sessuale), ma anche persone senza reddito e in particolari difficoltà economiche. I medici che vi prestano servizio sono tutti volontari. Grazie a un progetto finanziato della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo l’attività del poliambulatorio è ripartita con maggiore entusiasmo e con nuove opportunità per le fasce più povere della città e per permettere a un numero sempre maggiore di persone in condizioni di indigenza di accedervi gratuitamente, puntando a fornire un servizio di qualità e una risposta tempestiva ai bisogni di cure attraverso una reale presa in carico della persona dal punto di vista sanitario, in particolare odontoiatrico. Il servizio vede una richiesta crescente, tanto che, a oggi, si prenotano visite non prima di luglio 2015.
 
Accanto a questo servizio Caritas diocesana ha all’attivo alcune convenzioni con realtà pubbliche e private per favorire anche l’accesso ai farmaci e a particolari ausili medici o funzionali a una vita sana.
 
Con il progetto Ora ci vedo è stata attivata una convenzione tra Caritas diocesana e Consorzio Optopiù, gruppo di ottici associati del Triveneto che si occupa anche di promozione sociale nel territorio, e con i suoi affiliati è già presente con due progetti realizzati in Etiopia e Bolivia e Cbm Italia onlus, organizzazione non governativa impegnata nella prevenzione e cura delle forme evitabili di cecità e disabilità in Italia e nei Paesi in Via di Sviluppo. L’accordo permette di fornire gratuitamente occhiali, con lenti correttive a persone in condizioni di povertà – individuate dal Centro di ascolto diocesano – residenti in Italia, preferenzialmente minori e persone in stato di marginalità sociale grave (senza dimora italiani e stranieri adulti). Caritas mette a disposizione un volontario nel Centro di ascolto diocesano per la valutazione preliminare e un locale presso il poliambulatorio Caritas Cuamm di via Dupré 26; CBM Italia si preoccupa invece della strumentistica necessaria per le visite e di un capitale di partenza per il pagamento di lenti da predisporre ad personam.
Il Consorzio da parte sua mette a disposizione lenti di magazzino e montature, un tecnico volontario per la prova delle montature e la misura della vista; gli strumenti necessari per la prova e l’adattamento della montatura dell’occhiale alla persona; gli ottici affiliati al Consorzio che provvederanno al montaggio delle lenti e alla consegna degli occhiali.
La convenzione avviata a gennaio 2015 ha già visto la realizzazione di 29 occhiali.
 
Una seconda convenzione è partita lo scorso anno con le Farmacie comunali di Padova Spa, tramite un progetto di marketing sociale affidato a Banca Popolare Etica e rivolto alle fasce di popolazione a più alto rischio di emarginazione (stranieri, anziani, disabili, minori, ecc…). Tecnicamente sono stati messi a disposizione 25 mila euro una tantum (20 mila destinati a situazioni di emergenza per erogazioni massime di mille euro ciascuna, e cinquemila euro per buoni acquisto di farmaci a pagamento non mutuabili). Possono beneficiare di questo fondo cittadini italiani o stranieri in regola con le norme sul soggiorno in Italia, domiciliati a Padova, maggiorenni, in possesso di richiesta sanitario-sociale di ordine straordinario con richiesta di esenzione ticket e impossibilitati ad accedere a servizi di microcrediti già esistenti.
L’impegno di Caritas diocesana in questo senso non si limita alla valutazione delle singole richieste, ma prevede anche una successiva fase di accompagnamento delle persone beneficiarie per aiutarle a rimuovere le cause della difficoltà economica e un percorso di educazione al risparmio per prevenire le situazioni di emergenza.
Finora sono state sostenute 464 persone e utilizzati 21.847,08 euro.
 
Un’altra convenzione che Caritas attiverà, probabilmente a partire dal prossimo anno, prevede la fornitura gratuita di dispositivi odontoprotesici destinati a persone che vivono in situazione di grave marginalità sociale. Tale fornitura verrà effettuata al Poliambulatorio Caritas da un gruppo di laboratori odontotecnici coordinati da SNO CNA di Padova (Ma.Vi. Dental, CERAMODENT e altri).
 
Per informazioni è possibile rivolgersi al Centro di ascolto diocesano di Caritas, in via Bonporti 8: il lunedì e il giovedì dalle 9.30 alle 12; il martedì dalle 16 alle 18.


CS 131/2015
Padova, 27 aprile 2015

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