Giovedì 7 ottobre, ricorre la memoria liturgica di Santa Giustina, vergine e protomartire di Padova, ed è festa nell’abbazia benedettina e nell’omonima comunità parrocchiale di Padova, che vivrà solennemente alcuni momenti di preghiera, a partire dai vespri di mercoledì 6 ottobre e a seguire l’Ufficio delle letture e le lodi mattutine di giovedì 7 ottobre, la messa solenne alle ore 11, i secondi vespri alle ore 17 e una solenne concelebrazione eucaristica alle ore 18.30 presieduta dal vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, durante la quale saranno consacrate due candidate nell’Ordo Virginum: Barbara Anselmi e Lorella Fracassa, entrambe impegnate in ambito scolastico.
Con loro salgono a 10 le consacrate dell’Ordo Virginum a Padova: pochi giorni fa il vescovo aveva consacrato nel Duomo di Asiago altre due donne, le gemelle Anna Lia e Emma Bernar.
L’Ordo Virginum è una speciale forma di consacrazione prevista anche dal Codice di Diritto Canonico al n. 604: «A queste forme di vita consacrata (il riferimento è ai canoni precedenti in cui si illustrano le norme relative agli istituti di vita consacrata, ndr) è assimilato l’ordine delle vergini, le quali, emettendo il santo proposito di seguire Cristo più da vicino, dal vescovo diocesano sono consacrate a Dio secondo il rito liturgico approvato e, unite in mistiche nozze a Cristo Figlio di Dio, si dedicano al servizio della Chiesa».
Le consacrate all’Ordo Virginum esprimono nelle mani del vescovo la scelta di vivere per tutta la vita la verginità «per il regno dei cieli» in un contesto quotidiano di vita, a servizio e testimonianza nella diocesi di appartenenza, secondo i suggerimenti del vescovo stesso. Una vocazione alla verginità, perché l’unico sposo, con cui si realizza un legame indissolubile, è Cristo Gesù.
Le appartenenti all’Ordo Virginum non hanno segni distintivi e non rispondono a un ordine religioso, non sono tenute alla vita comunitaria o a seguire particolari regole di vita. Una vita normale in cui ci si mantiene con il proprio lavoro, ma che testimonia una vocazione individuale a un legame profondo, intimo, esclusivo con Gesù. Il loro diretto superiore è il vescovo diocesano, coadiuvato da un suo delegato per accompagnare più da vicino il cammino delle singole persone.
Sempre in basilica di Santa Giustina, sabato 9 ottobre alle ore 18, il vescovo Claudio Cipolla presiederà una solenne concelebrazione eucaristica con la dedizione definitiva di una collaboratrice apostolica diocesana, Simonetta Giraldin.
Le Collaboratrici apostoliche diocesane – che attualmente in diocesi sono nove – sono donne che «hanno scelto di seguire radicalmente Gesù, adottando una forma di vita modellata sul Vangelo al fine di collaborare, con la testimonianza di vita e il servizio apostolico, al progetto di salvezza che Dio Padre sta realizzando tramite la Chiesa per tutta l’umanità».
Dedicano la loro vita al Signore per il servizio pastorale nella Chiesa di Padova, vivendo comunque del proprio lavoro. Il servizio di collaborazione si esprime nei vari ambiti: iniziazione cristiana, catechesi, liturgia, attività caritative, formazione, educazione, insegnamento, collaborazione negli uffici diocesani, pastorale vocazionale.
Per essere ammesse a questa forma di dedizione alla chiesa diocesana, dopo un primo periodo di discernimento, è previsto un cammino quadriennale di formazione umana, spirituale, teologica e pastorale, al termine del quale la candidata viene ammessa alla dedizione temporanea per un triennio, con rinnovo annuale degli impegni, e quindi alla dedizione definitiva.
cs 103/2021
Padova, 6 ottobre 2021