DA CARITAS PADOVA 30 VENTILATORI
ALLA CASA CIRCONDARIALE DI PADOVA
Sono stati consegnati in questi giorni alla Casa circondariale di Padova 30 ventilatori donati da Caritas Padova e destinati a persone detenute indigenti, perché possano contrastare il caldo estivo durante il loro tempo recluso. Il ventilatore – uno per camera, indipendentemente dal numero degli occupanti – rientra, infatti, tra le spese “personali” delle persone detenute e non tutte possono permettersela. Con questa fornitura ogni stanza di pernottamento della Casa circondariale di Padova sarà ora dotata di questo ausilio fondamentale durante l’estate.
«Ringrazio Caritas Padova per il dono dei ventilatori, condiviso con il cappellano della casa circondariale, don Mariano Dal Ponte – commenta il direttore della Casa circondariale Anastasio Morante – È un ulteriore segno di attenzione e di sensibilità nei confronti delle persone detenute, specie in questa stagione dove il caldo rende davvero difficile la convivenza di più persone in spazi ristretti».
«I detenuti sono persone che vivono accanto a noi e fanno parte della nostra comunità, seppur private della loro libertà e isolate per ragioni dettate dalla giustizia – sottolinea il responsabile di Caritas Padova, Lorenzo Rampon – Sono persone e hanno il diritto di essere trattate umanamente e con dignità. Il caldo estivo rappresenta un aggravante della situazione di reclusione, soprattutto per quelle persone indigenti che non possono permettersi uno strumento così semplice e fondamentale come il ventilatore. La donazione è un atto di umanità, di solidarietà e risponde anche a un impegno che come Caritas diocesana ci siamo presi: quello di creare un legame sempre più stretto tra la realtà della Casa circondariale dove ci sono le persone ancora in attesa di giudizio, il territorio e le comunità cristiane. Pensando al futuro di queste persone e al loro possibile reinserimento diventa fondamentale che ci siano comunità sensibilizzate e disposte ad accoglierle. La donazione dei ventilatori rientra anche in questo desiderio di mantenere un rapporto più stretto con la Casa circondariale, grazie anche alla presenza preziosa del cappellano don Mariano, che oltre a prestare assistenza spirituale vigila sulle necessità soprattutto delle persone detenute più bisognose».
Padova, 10 luglio 2025
CS 107/2025