Si chiamano Centri di Ascolto vicariali, CdAVx in sigla, con quel “per” (x) che è da un lato l’acronimo di “povertà e risorse” e dall’altro rappresenta l’elevazione a potenza x (incognita) per dire l’ampia – ma incognita – possibilità di far fruttificare il bene di queste realtà che da oltre 12 anni sono nate nel territorio diocesano.
L’avvio dei Centri di ascolto vicariali promossi dalla Caritas diocesana risale infatti al 2013 quando vennero aperti e accompagnati i primi dieci nel territorio diocesano e a seguire nel 2014 e 2015 gli altri fino ad arrivare agli attuali 37.
Il Centro di Ascolto vicariale rappresenta la “presenza” delle comunità cristiane nel territorio nel compito di promuovere la carità, curare relazioni, creare reti, offrire ascolto, accoglienza e possibili percorsi di soluzione a situazioni temporanee di disagio e fragilità.
Presenze importanti che negli anni si sono sempre più consolidate grazie alla disponibilità di volontari adeguatamente formati. In questo 2025 sono otto i Centri di Ascolto vicariali che hanno festeggiato i primi dieci anni di vita e di attività, tra cui quattro nel territorio del Comune di Padova (negli attuali vicariati di Cattedrale-San Giuseppe e Arcella-Torre).
I dieci anni di attività sono occasione per un bilancio che racconta anche un’evoluzione della presenza, delle risorse e anche delle povertà.
Una fotografia di questa presenza e servizio arriva dal Centro di Ascolto vicariale della Cattedrale, che collabora con 18 parrocchie del centro storico di Padova e ha sede nel patronato della parrocchia di San Francesco, dove apre le porte alle persone il lunedì pomeriggio.
«Al Centro di Ascolto vicariale offriamo sostegno concreto, ascolto, conforto e accompagnamento – racconta la responsabile Maria-Gabriella Sardena – Siamo 18 volontari che ci alterniamo con ruoli diversi: c’è chi accoglie, chi ascolta, chi raccoglie i dati, chi tiene la contabilità, c’è l’economo, Ezio Tognin, che gestisce le risorse. Tutti mettiamo a disposizione tempo, competenze e passione, collaborando con i parroci, le Caritas parrocchiali, l’associazione San Vincenzo, l’Azione cattolica, il Pane dei poveri, i servizi sociali del Comune, avendo come riferimento la Caritas diocesana».
In dieci anni il Centro di Ascolto del vicariato della Cattedrale ha incontrato 280 persone e attualmente segue 50 nuclei familiari, con budget totale che si aggira sui 20mila euro annui. La metà delle persone che si rivolgono al Centro di ascolto è di nazionalità italiana.
«Aiutiamo famiglie con bambini – prosegue Sardena – persone sole o anziane, italiani e stranieri, tutti accomunati dalla fragilità economica, sociale o sanitaria. Un 30 per cento delle persone che si rivolgono al Centro di ascolto vicariale è rappresentato da anziani soli e non di rado malati che non dispongono delle risorse sufficienti per arrivare a fine mese e coprire spese di bollette, affitto, medicinali e beni di prima necessità. Tra le famiglie (70 per cento), circa la metà è composta da entrambi i genitori. L’altra metà è rappresentata da madri sole o vedove, e non mancano alcuni padri che si prendono cura da soli dei figli maggiorenni non ancora autonomi. In tutte queste famiglie ci sono problemi che vanno dalla disoccupazione temporanea, alla salute precaria, ai debiti accumulati, alla presenza di situazioni di disagio sociale che si ripercuotono sul quotidiano, alla presenza di un reddito insufficiente a garantire un’istruzione adeguata ai figli».
Vari, diversificati e personalizzati gli interventi che vengono valutati in équipe dopo un primo colloquio. Si va dai buoni spesa mensili di 25 euro alle famiglie al sostegno per mensa e libri di testo per i bambini, fino a percorsi personalizzati di emancipazione da situazione di temporaneo disagio in collaborazione con la Caritas diocesana o con altre realtà e associazioni, favorendo per esempio la formazione ai fini di un inserimento lavorativo. Con l’Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti), per esempio, dal 2017 è stato avviato il progetto “Crescere con l’istruzione” per sostenere il pagamento dei libri scolastici.
Tutto questo è possibile grazie alla generosità delle comunità parrocchiali del vicariato, con le offerte raccolte durante le messe della “Giornata della Carità”, in Avvento; di donatori privati e associazioni.
«Il nostro Centro di Ascolto – conclude Maria-Gabriella Sardena – rappresenta il volto della Caritas nel nostro territorio che apparentemente sembra privo di problemi, ma nel quale, soprattutto negli ultimi anni, va aumentando la povertà sommersa, la fragilità e il disagio sociale».
Padova, 1 agosto 2025
CS 112/2025