cs 116/20bis Mater Materia – Madri in dialogo. Letture e musica in… mostra

Museo diocesano – mostra A nostra immagine Padova, piazza Duomo Sabato 12 settembre – su prenotazione – in tre turni: ore 20, ore 21, ore 22

Una mostra sulle terracotte del Rinascimento, uno scultore contemporaneo, tre voci femminili e un musicista, la possibilità di intersecare linguaggi diversi e intrecciare passato e presente, emozioni e vissuti… Sono questi gli ingredienti di Mater materia – madri in dialogo, la proposta del Museo diocesano di Padova per la sera di sabato 12 settembre 2020.

Un modo nuovo e arricchente per visitare e “vivere” la mostra A nostra immagine. Sculture in terracotta del Rinascimento. Da Donatello a Riccio, che sarà accompagnata dalle voci di tre lettrici (Marilé Angelini, Paola Stradi e Paola Zangirolami) e dai suoni di un musicista (Gian Pietro Pendini), da anni impegnati in una riflessione comune sulla maternità.

Sarà un percorso di lettura tra le sculture, che prende nome dall’installazione di Antonio Ievolella – Mater materia, appunto – posta come sosta introduttiva alla mostra nelle Gallerie del Palazzo vescovile di Padova, sede delle esposizioni temporanee del Museo diocesano.

Dalle 20 alle 23, di sabato 12 settembre verrà proposta un’esperienza per tre gruppi (ore 20, 21 e 22) di massimo 20 persone.

La opere rinascimentali in terracotta e la scultura di Ievolella «ci hanno interpellato – raccontano i protagonisti della serata – con le loro stesse parole e sospinti a nuovi ascolti, a nuove letture, a nuove scritture musicali. Le sculture, grazie alla terra, l’acqua e l’aria di cui sono fatte, e al fuoco che le ha forgiate, ci svelano creature vive in cui rispecchiarci». Ecco allora Mater Materia, un dialogo fra prospettive e linguaggi diversi che raccontano le maternità possibili, che all’interno della mostra A nostra immagine hanno trovato un nuovo respiro.

Un’occasione per vedere o rivedere in modo nuovo, la mostra A nostra immagine. Scultura in terracotta del Rinascimento da Donatello a Riccio, aperta al pubblico fino al 27 settembre (giovedì e venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica 10-13 e 15-19). L’esposizione è un omaggio alla grande tradizione di plasticatori che hanno operato nel territorio veneto, popolando chiese, sacelli, capitelli, conventi, abbazie, monasteri e dimore private di sculture delicatissime ma di grande pregio e segno di una devozione diffusa; un omaggio alla grande eredità di Donatello che ha favorito nuovi slanci e originali esiti artistici al Rinascimento padovano.

In mostra 21 opere in terracotta che raccontano un’epoca, fanno respirare il clima delle botteghe artistiche padovane di fine Quattrocento, disegnano il panorama di una devozione popolare che si soffermava a meditare e pregare di fronte a opere che racchiudevano i grandi misteri della fede: dalla tenerezza materna di Maria, nelle numerose e diffuse Madonne con Bambino alla sofferenza della Pietà o del Compianto sul Cristo morto. La dolcezza di Maria che tiene in braccio il bimbo e il gioco di sguardi si scontra con il grido di dolore delle dolenti e con la tragica ma composta sofferenza di Maria che sostiene il Cristo morto, in un percorso che va dalla vita alla morte, dalla gioia al dolore, ma che racchiude il senso dell’umano e del divino che c’è nell’uomo: A nostra immagine, appunto.

La mostra – oltre a proporre un percorso storico-artistico che ha fatto scoprire novità interessanti, qualche inedito e messo in luce la ricerca e l’evoluzione artistica di alcuni scultori, quali Giovanni de’ Fundolis e Andrea Riccio – è anche un percorso spirituale e un viaggio nell’universo della capacità generativa, dalla terra, materia madre di opere d’arte, alla maternità che genera vita, grazia, meraviglia e mistero.

Oltre alla partecipazione delle lettrici Marilé Angelini, Paola Stradi e Paola Zangirolami e del musicista Gian Pietro Pendini, che daranno voce alla maternità, ci saranno gli interventi dello scultore Antonio Ievolella e del direttore del Museo diocesano, Andrea Nante.

Per partecipare alla serata Mater Materia è necessario prenotare telefonando al numero 049 8226158-159, o scrivendo via email a info@museodiocesanopadova.it, precisando il turno richiesto (ore 20, ore 21, ore 22); sarà poi cura del Museo diocesano confermare la partecipazione.

Ogni gruppo potrà avere un massimo di 20 persone e sarà obbligatorio l’uso della mascherina.

La quota di partecipazione è di euro 10.

 

cs 116/2020bis
Padova, 1 settembre 2020

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