cs 120/2024 Il bilancio sociale 2023 della Fondazione Nervo Pasini – Cucine economiche popolari

IL BILANCIO SOCIALE 2023

della FONDAZIONE NERVO PASINI – CUCINE ECONOMICHE POPOLARI

93.964: tante sono state le prestazioni complessive delle Cucine economiche popolari di Padova nel 2023, per un valore sociale distribuito calcolato pari a € 1.574.070. Due dati che riassumono il Bilancio sociale della Fondazione Nervo Pasini – Cucine economiche popolari di Padova presentato oggi, giovedì 17 ottobre 2024, all’interno di un incontro organizzato con la Camera di Commercio a Padova dal titolo Costruire Comunità: il Bilancio sociale e il Volontariato formativo d’impresa delle Cucine economiche popolari di Padova.

Un bilancio che, partendo dai numeri, fotografa il valore sociale di questa realtà, la sua mission e la sua vision, ma anche la rete di relazioni instaurate negli anni che rappresentano un’occasione di crescita e di formazione continua e reciproca. Focus di quest’anno, all’interno del Bilancio sociale il tema del Volontariato formativo d’impresa.

E se il Bilancio sociale non guarda solo ai numeri, i numeri raccontano e delineano una realtà. E quelli 2023 sono numeri importanti che registrano, per quanto riguarda le prestazioni, un incremento del 26% rispetto all’anno precedente. A far la parte da leone è sicuramente il servizio mensa (81%) con 77.505 pasti distribuiti (una media di 300 pasti al giorno), elemento caratteristico e primigenio delle CEP: dare da mangiare alle persone più vulnerabili e povere. Interessante che il secondo servizio più richiesto è quello della ricarica cellulare (6%) con 5.930 ricariche di batteria e subito dopo troviamo le docce (5%) per un totale di 4.645. A scendere ci sono poi il servizio sanitario (3%) con 2.601 prestazioni medico-infermieristiche; il segretariato sociale con 1.939 colloqui (pari al 2% delle prestazioni); il servizio guardaroba (2,4%) con 1.283 cambi d’abito e ancora 1.090 lavatrici (1%) e infine 282 coperte distribuite (0,3% delle prestazioni) e 252 lettere ricevute con il servizio fermoposta (0,3%). Completano il quadro i pranzi di solidarietà in collaborazione con una trentina di parrocchie della città, l’assistenza legale in collaborazione con Avvocato di Strada e la consulenza lavorativa in rete con altre realtà cittadine. Sono questi i “numeri” del Bilancio sociale delle Cucine economiche popolari 2023, che raccontano la storia di una realtà – le CEP – che da oltre 140 anni si pone al servizio dei più poveri, fragili e vulnerabili, cogliendo le esigenze del tempo, le modifiche sociali e promuovendo iniziative e attività che mettano al centro la persona, restituiscano dignità e favoriscano il più possibile in reinserimento sociale e lavorativo. Realtà che guarda al prossimo futuro con un progetto di trasferimento della sede e dei servizi nei vicini locali annessi al Tempio della pace, pensati per un servizio più funzionale e integrato nel contesto sociale e cittadino.

Dopo la flessione di accessi nel periodo della pandemia (2020-2022) le prestazioni 2023 registrano un netto incremento di numeri e di persone: sono stati infatti 3.402 i beneficiari (+12% rispetto al 2022 con un 46% – 1.563 persone – che si sono rivolte alle CEP per la prima volta) – per la maggior parte (81%) uomini con una media di 43 anni di età (mentre le donne si attestano sui 50 anni) – che si sono rivolti alle Cucine lo scorso anno, di 87 diverse nazionalità. Se in testa per numero presenze si trovano persone provenienti da Marocco (19%) e Nigeria (13%), gli italiani rappresentano il 12% delle utenze e a seguire troviamo persone di origine moldava (9%) e tunisina (8%). La maggior parte delle persone (69,1%) che si reca alle CEP non ha un lavoro e solo un 15,1% ha una qualche forma di occupazione. Consistente la fetta di chi dichiara di non avere una dimora (39,8%), mentre la fascia di stranieri senza permesso di soggiorno rappresenta il 12,3%.

Dati che fotografano una realtà in continuo cambiamento e in movimento. «Gli ospiti che frequentano le CEP quasi tutti i giorni e per un periodo prolungato di tempo, i cosiddetti “stazionari” – viene segnalato nel Bilancio sociale – sono una minoranza rispetto al grande flusso di persone in continuo transito. Tuttavia, durante una giornata tipo alle Cucine, questi rappresentano quasi la metà degli ingressi. Una parte viene assiduamente alle Cucine per un certo periodo di tempo, per poi andarsene e tornare dopo parecchi mesi, solitamente per far visita al paese natale o cercare lavoro altrove. In ogni caso, il numero degli stazionari è aumentato nel corso degli ultimi 3 anni, a dimostrazione del fatto che sempre più persone fanno stabilmente affidamento alle CEP per l’accesso ai servizi di base. Gli stazionari sono tendenzialmente persone disoccupate, senza dimora, in possesso di permesso di soggiorno o di nazionalità italiana».

Ad assicurare i numerosi servizi ci sono: la comunità religiosa composta da 5 suore francescane elisabettine; i 200 volontari che si alternano tra servizio mensa (155), servizio sanitario (27), recupero alimentare (12) e servizio guardaroba (6); e 15 operatori dipendenti che si occupano del coordinamento dei diversi servizi che sono resi possibili anche grazie alla fondamentale rete con alcune associazioni, aziende, istituzioni (Coldiretti, Banco Alimentare, Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie, Acli Padova, Coop, Alì, Banco Farmaceutico e Ulss 6 Euganea) e alla collaborazione con altrettante realtà che hanno permesso di realizzare, sviluppare e attuare alcuni specifici progetti sociali ed educativi (Comune, Università e Tribunale di Padova, Avvocato di Strada, Caritas italiana).

Accanto ai servizi alla persona le CEP promuovono una serie di servizi educativi volti a far conoscere la realtà e a sensibilizzare sui temi della fragilità, povertà e vulnerabilità, ma anche del contrasto allo spreco alimentare. Nel 2023 questi servizi hanno registrato oltre 1.800 nuovi “visitatori”, che hanno definito positiva e importante l’esperienza vissuta (96%).

Nell’ambito dei servizi educativi rientrano le attività con le scuole (PCTO con 76 studenti nel 2023); i tirocini universitari (12 studenti); i laboratori con le scuole primarie “Se apri non scarti” (sei classi elementari), le testimonianze nelle scuole superiori (35 classi); le proposte per i gruppi con l’esperienza di conoscenza delle Cucine “Vieni e vedi” (33 gruppi), la cena sospesa (15 gruppi); i percorsi di catechesi (22 gruppi); il volontariato formativo d’impresa (con 85 lavoratori dipendenti di diverso livello, di otto diverse società). Inoltre all’interno dei servizi educativi rientrano le attività riparative in collegamento con il Tribunale di Padova per lavori di pubblica utilità, messa alla prova, affidamento in prova ai servizi sociali e programma di trattamento per semilibertà, che nel 2023 hanno coinvolto 20 persone; i Progetti utili alla collettività (PUC) per persone beneficiarie dell’assegno di inclusione, che hanno coinvolto tre soggetti; e ancora il Servizio di inserimento lavorativo (SIL) tramite tirocini di inclusione sociale a favore di soggetti con fragilità sociosanitaria mirati all’inserimento o al reinserimento socio lavorativo (2 persone). Inoltre le Cucine hanno accolto nel 2023 due beneficiari del Reddito di inclusione attiva (REI), misura regionale per il contrasto alla povertà finalizzata all’inclusione attiva di persone prese in carico dai servizi sociali territoriali in rete con soggetti pubblici e privati.

Se il valore sociale distribuito nel 2023 è stato calcolato in € 1.574.070, non si può dimenticare che le Cucine economiche popolari vivono grazie alle offerte e donazioni (499mila euro nel 2023, comprensivi dei 240mila euro elargiti dalla Diocesi di Padova, ente fondatore delle CEP) e ai proventi per prestazioni e cessioni (€ 250.609), per un totale di € 767.185, a fronte di costi e oneri di gestione che nel 2023 sono stati pari a € 812.979 (con un aumento del 10,11% rispetto all’anno precedente), e un disavanzo di gestione di € 51.298, in leggero aumento rispetto al 2022.

Fondamentali per il funzionamento della struttura e per far fronte ai servizi elargiti rimangono il volontariato (il cui valore economico generato è stato stimato in € 317.200) e la merce donata e recuperata (valore stimato € 346.343).

Un’attenzione particolare nel 2023 è stata rivolta a potenziare la proposta del Volontariato formativo d’impresa (esperienza che si è classificata al terzo posto del Premio Eccellenza Formazione 2023 per la categoria Etica e responsabilità sociale, dell’AIF, Associazione italiana formatori), che propone ai partecipanti di vivere un percorso formativo esperienziale incentrato sul tema della comunicazione e della gestione del conflitto. Nel 2023 hanno partecipato alla proposta 85 dipendenti di 8 diverse società che si sono messi alla prova con l’esperienza diretta del servizio agli ospiti assieme al personale delle Cucine economiche popolari. «La maggior parte delle persone che hanno svolto il Volontariato formativo d’impresa presso le CEP non era mai entrata di persona nella struttura (94%) e il 37% non era neppure a conoscenza della loro esistenza». Al termine del percorso la stragrande maggioranza ha valutato positivamente l’esperienza (99%) ed espresso il desiderio i ritornarci in un prossimo futuro (82%).

CS 120/2024
Padova, 17 ottobre 2024