GIUBILEO DEI SINDACI
Venerdì 3 ottobre 2025
Alla vigilia della festa di San Francesco, patrono d’Italia – 4 ottobre – il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla ha incontrato anche quest’anno i sindaci dei comuni del territorio della Diocesi di Padova, celebrando con loro un momento Giubilare nel contesto dell’Opera della Provvidenza S. Antonio di Sarmeola di Rubano (Pd), luogo giubilare della carità e della cura in quest’anno santo.
All’invito hanno risposto una 90ina sindaci del territorio diocesano che tocca cinque province (Padova, Venezia, Belluno, Treviso, Vicenza).
Se lo scorso anno sul tavolo c’è stato il tema della partecipazione, quest’anno il vescovo Claudio ha posto il tema “governare i conflitti”, lo stesso che farà da filo conduttore del percorso della Scuola di Formazione all’impegno sociale e politico (Fisp) che prenderà il via sabato 11 ottobre, con un incontro aperto al pubblico sul tema “L’amicizia sociale”. Un tema di stretta e stringente attualità a vari livelli, dalle relazioni interpersonali alle grandi dinamiche internazionali.
Il Giubileo dei sindaci si è aperto con la presentazione da parte di don Roberto Ravazzolo, direttore generale dell’OPSA, di questa preziosa realtà di carità e di rilievo sociale che conta oltre 600 ospiti e altrettanti dipendenti. Una struttura che garantisce servizi di tipo sanitario e socio-assistenziale, con nuclei residenziali e servizi diurni, occupandosi di persone con disabilità, gravi disabilità, disturbi del comportamento con elevata necessità sanitaria, decadimento cognitivo.
Un opera di carità e cura che il vescovo Claudio ha desiderato fortemente rendere “luogo giubilare”.
Il Giubileo dei sindaci ha visto un primo momento di confronto e di riflessione, moderato e introdotto da don Luca Facco, vicario episcopale per i rapporti con il territorio, che ha sottolineato come viviamo un tempo pieno di conflitti a tutti i livelli dai quartieri alle città dalle famiglie alla propria interiorità. Ma ha anche sottolineato la possibilità di conflitti “sani” che vanno governati. E ha suggerito alcuni spunti: ritrovare il gusto del dialogo e della conversazione, anche con chi la pensa in maniera diversa da me; fare qualcosa insieme agli altri; far conoscere i non violenti.
Il vescovo Claudio Cipolla, nel suo intervento, dopo aver ringraziato i sindaci per la presenza, ha auspicato che celebrare insieme un tempo giubilare possa essere segno di una nuova ripartenza.
Il Giubileo ha ricordato mons. Cipolla è «un tempo istituito, fin dall’antichità, per porre fine ad ingiustizie e disuguaglianze; è tempo di tregua da ogni guerra o controversia».
Si è quindi soffermato sul contesto storico che viviamo: «una porzione di storia martoriata dalle guerre, non più solo economiche e finanziarie, ma armate. Guerre sempre più estese e perduranti. Siamo ormai oltre una guerra mondiale a pezzi, siamo piuttosto in una situazione di guerra mondiale combattuta a zone; tutti i Paesi sono infatti implicati in questi conflitti. E oltre alle armi che uccidono e distruggono c’è, e lo vediamo sempre più spesso a livello internazionale, la mancanza di un dialogo costruttivo: la diplomazia sembra aver ceduto il passo all’aggressività del linguaggio e alla provocazione, riducendo la possibilità di trovare reali vie di incontro, e quindi di pace».
«La politica – ha proseguito – fatica a trovare linguaggi e modalità diverse dalla polarizzazione delle posizioni, dall’arroccamento talvolta pretestuoso e paralizzante; con forme di attacco all’avversario, che impediscono di vedere nell’altro una controparte con cui confrontarsi».
Un’attenzione particolare va data alla comunicazione, in particolare quella attraverso i social «su cui siamo chiamati a vigilare e a dare l’esempio, perché gran parte della vita delle persone si consuma sui social e gran parte del pensiero si alimenta delle notizie, delle opinioni e delle conversazioni che vengono postate nei vari profili».
Il vescovo Claudio ha poi evidenziato come negare i conflitti sia pericoloso quanto fomentarli.
«Governare i conflitti è un’arte difficile, che richiede di essere animati dal desiderio di tessere l’amicizia sociale» e allora il vescovo ha elencato alcuni suggerimenti: «allenarsi all’ascolto attento della realtà, comprendere le ragioni dei disagi che pongono in contrasto le persone e i gruppi tra di loro o con l’istituzione, prevenire comportamenti scorretti, condividere scelte politiche, contrastare le ingiustizie e le discriminazioni, progettare servizi e spazi accoglienti».
«La prima attenzione, per nulla scontata, va rivolta al dialogo interiore, con l’umiltà di ascoltare il conflitto interno alla nostra coscienza. Si tratta di un conflitto positivo perché ci allerta che il bene potrebbe essere in pericolo. È faticoso ascoltarlo ma forse conviene per non correre il rischio che siano l’istinto e l’abitudine a muoverci. Non è un concetto nuovo, ma vorrei ricordare a me, a voi tutti, l’importanza di assumere una postura di discernimento che accetti la fatica del contrasto interiore tra bene e male e ricerchi con gli altri il miglior bene possibile».
«La buona politica – ha concluso il vescovo, riferendosi anche all’esempio di san Francesco d’Assisi – ha bisogno di guide capaci di discernere il bene, di mediare i conflitti e di ricercare continuamente il miglior bene per tutti. Possiamo, insieme, avviare processi di incontro che costruiscono società capaci di raccogliere le differenze e rendere tangibile il principio che l’unità è superiore al conflitto».
E infine un augurio rivolto ai sindaci di: «aprire sempre nuovi processi di dialogo e comunione fraterna nei vostri territori e parafrasando alcuni versi dal libro di Tobia ci auguriamo di non fare a nessuno ciò che non piace a noi e di non far mancare il necessario a chi è nel bisogno. Chiediamo consiglio a ogni persona che sia saggia e non disprezziamo nessun buon consiglio. In ogni circostanza benediciamo il Signore e domandiamo che ci sia guida nelle nostre vie e che i nostri sentieri e i nostri desideri giungano a buon fine».
Dopo l’intervento di vescovo è stato dato spazio a Simone Tommasini, consulente formazione e risorse umane, che ha dato alcuni suggerimenti e spunti pratici per una gestione pratica del conflitto, a partire da quello quotidiano, nelle relazioni interpersonali.
Dopo il momento di riflessione e di confronto è stata poi presentata ai sindaci da don Leopoldo Voltan, vicario episcopale per la pastorale, la nuova geografia diocesana delle “collaborazioni pastorali”. Al termine i sindaci si sono recati in pellegrinaggio verso il santuario di Maria, Madre della Provvidenza (chiesa dell’Opsa), per un momento di preghiera guidato dal vescovo Claudio.
QUI L’INTERVENTO INTEGRALE DEL VESCOVO CLAUDIO: https://www.
- Giubileo dei sindaci – 3 ottobre 2025 – Opsa
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Padova, 3 ottobre 2025
CS 129/2025






