cs 132/2025 Granelli di pace – Staffetta diocesana di preghiera per la pace

GRANELLI DI PACE
Staffetta diocesana di preghiera per la pace

 «Cari fratelli e sorelle, il mese di ottobre, ormai vicino, nella Chiesa è particolarmente dedicato al santo Rosario. Perciò invito tutti, ogni giorno del prossimo mese, a pregare il Rosario per la pace, personalmente, in famiglia e in comunità». Con queste parole papa Leone XIV al termine dell’udienza di mercoledì 24 settembre ha annunciato un mese (ottobre) di preghiera del rosario per la pace personalmente, in famiglia o in comunità.

La Diocesi di Padova ha accolto l’invito che sente forte, lanciando “Granelli di pace – Staffetta diocesana di preghiera per la pace” che vedrà – da venerdì 10 ottobre fino al 31 ottobre 2025 – 22 tappe di rosario nel territorio diocesano, coinvolgendo luoghi giubilari e, tra questi, molti santuari mariani.

Il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, ha desiderato che l’intera Diocesi si mobilitasse in una staffetta di preghiera, coinvolgendo in particolare luoghi giubilari, sottolineando così sia l’aspetto della preghiera del rosario e dell’invocazione alla pace, sia la dimensione giubilare che chiede una conversione del cuore e si apre alla misericordia. E in occasione di questa Staffetta diocesana di preghiera per la pace lancia anche un messaggio (in allegato) che – tra l’altro – sottolinea «la responsabilità personale e comunitaria di testimoniare il Vangelo della vita e l’annuncio della Salvezza. Questo significa che abbiamo anche una responsabilità nell’educare e motivare alla pace, contrastando le logiche della guerra, della violenza, della prevaricazione».

Ad aprire e chiudere la Staffetta di preghiera sarà proprio il vescovo Claudio che, venerdì 10 ottobre, alle ore 20.45, nella basilica di Santa Giustina a Padova, condurrà il rosario per la pace. A seguire, ogni giorno, si terrà un rosario con questa intenzione in diversi santuari e luoghi giubilari della Diocesi, con orari diversi, favorendo così la partecipazione di più persone. La Staffetta si chiuderà venerdì 31 ottobre alle ore 18.00 nella chiesa di Ognissanti (alla vigilia della festa di Tutti i Santi) sempre con la presenza del vescovo Claudio.

Di seguito il calendario di “Granelli di pace”:

Venerdì 10 ottobre, ore 20.45, Basilica Santa Giustina, Padova
Sabato 11 ottobre ore 18.30, Santuario Madonna del Carmine, Padova
Domenica 12 ottobre ore17.15, Santuario Beata Vergine Assunta, Monteortone di Abano Terme (Pd)
Lunedì 13 ottobre ore 18.00, Santuario Beata Vergine del Caravaggio, San Vito di Valdobbiadene (Tv)
Martedì 14 ottobre ore 18.30, Santuario Beata Vergine di Tessara, Santa Maria di Non (Pd)
Mercoledì 15 ottobre ore 18.00, Tempio nazionale Internato Ignoto, Padova
Giovedì 16 ottobre ore 18.30, Santuario Madonna Pellegrina, Padova
Venerdì 17 ottobre ore 16.30, Santuario Beata Vergine della Misericordia, Terrassa Padovana (Pd)
Sabato 18 ottobre ore 16.20, Santuario Santa Maria delle Grazie, Piove di Sacco (Pd)
Domenica 19 ottobre ore 16.00, Santuario Beata Vergine del Pedancino, Cismon del Grappa, Valbrenta (Vi)
Lunedì 20 ottobre ore 17.30, Chiesa Sant’Antonio di Padova all’Arcella, Padova
Martedì 21 ottobre ore 21.00, Abbazia Santa Maria delle Carceri, Carceri (Pd)
Mercoledì 22 ottobre ore 20.30, Santuario Beata Vergine delle Grazie, Villafranca Padovana (Pd)
Giovedì 23 ottobre ore 16.30, Santuario Maria Madre della Provvidenza, Opera della Provvidenza Sant’Antonio, Sarmeola di Rubano (Pd)
Venerdì 24 ottobre ore 17.45, Santuario San Leopoldo Mandic, Padova
Sabato 25 ottobre ore 16.00, Santuario Beata Vergine dell’Angelo, Piovene (Vi)
Domenica 26 ottobre ore17.00, Santuario Beata Vergine delle Grazie, Este (Pd)
Lunedì 27 ottobre ore 20.30, Santuario Beata Vergine del Covolo, Crespano del Grappa (Tv)
Martedì 28 ottobre ore 17.00, Basilica di Sant’Antonio, Padova
Mercoledì 29 ottobre ore 21.00, Santuario Annunciazione Beata Vergine Maria, Tresto, Ospedaletto Euganeo (Pd)
Giovedì 30 ottobre ore 16.15, Santuario Madonna dell’Olmo, Thiene (Vi)
Venerdì 31 ottobre ore18.00, Chiesa di Ognissanti, Padova

Ma l’invito è naturalmente a pregare per la pace quotidianamente a livello personale, familiare e comunitario.

MESSAGGIO DEL VESCOVO CLAUDIO
GRANELLI DI PACE
Staffetta diocesana di preghiera per la pace

La pace del Cristo Risorto è «una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente». Sono le prime parole di papa Leone XIV e sono parole che ci accompagnano in questo tempo così drammatico, in cui la guerra sta prendendo il sopravvento e sembrano troppo spesso allontanarsi le prospettive di pace. Il Signore Gesù è la nostra speranza e ci dice che una pace è possibile. Con questa speranza e con la certezza che la preghiera è una forza potente dell’amore di Dio accogliamo l’invito di papa Leone XIV di pregare il rosario quotidianamente nel mese di ottobre. E lo faremo passandoci il testimone della pace che vorremmo, della pace che speriamo e per cui sentiamo di doverci impegnare di più e quotidianamente. Perché coltivare la speranza della pace è essenziale e costitutivo per la comunità cristiana e per il suo essere testimone del Vangelo del Signore Gesù.

Cristo è la nostra pace e come cristiani abbiamo la responsabilità personale e comunitaria di testimoniare il Vangelo della vita e l’annuncio della Salvezza. Questo significa che abbiamo anche una responsabilità nell’educare e motivare alla pace, contrastando le logiche della guerra, della violenza, della prevaricazione.

La pace parte dai sentimenti e dai pensieri che coltiviamo; la preghiera è strumento di purificazione dell’anima e della mente, che consente di assimilare gli atteggiamenti di mitezza ed umiltà di Gesù, per essere uomini e donne di dialogo e di incontro.

Questa conversione trasforma le relazioni interpersonali e quelle istituzionali e ha bisogno di un costante lavoro personale e comunitario. Ogni ambito: la religione e la cultura, l’economia, la politica e la comunicazione è chiamato, ad ogni livello, a assumere il compito di educare alla pace.

Le manifestazioni di piazza di queste settimane – al di là di reali o pretestuose manipolazioni – parlano di un malumore diffuso, esprimono un bisogno di pace, che chiede un ascolto e una riflessione importante e sollecita.

L’impotenza e la paura delle persone sono amplificate dal mancato riconoscimento del diritto internazionale e degli organismi sovranazionali, destituiti della loro autorevolezza nel governare i conflitti, garantire la pace e agire per il bene e lo sviluppo dei popoli.

Non è certo il tempo di impoverire il ruolo degli organismi internazionali quanto di potenziarne le funzioni avviando delle serie riforme.

A “governare i conflitti” siamo chiamati quotidianamente perché i conflitti esistono, ma vanno gestiti e orientati al bene comune e allo sviluppo umano; vanno attraversati e superati senza rimanerne ingabbiati, lasciando spazio al confronto e al dialogo tra posizioni diverse senza usare la logica della violenza e del potere.

Il tema del governo del conflitti è stato il fulcro del recente incontro con gli amministratori in occasione del Giubileo dei sindaci e “Governare i conflitti” sarà anche il tema della Formazione all’impegno sociale e politica della Diocesi di Padova che inizia proprio il prossimo sabato.

Ritengo centrale la necessità di “educarci”, educarci alla pace significa: trasfigurare i conflitti, gestirli saggiamente, orientarli alla crescita e allo sviluppo dell’umanità, partendo dalle relazioni familiari e amicali, per passare poi ai diversi livelli comunitari, sociali, civili in cui la conflittualità naturalmente s’insinua. È proprio nella gestione e nel governo dei conflitti che può nascere un nuovo spazio di dialogo e di incontro. È paradossale, ma la pace è “una sfida” che ci tocca personalmente, che chiede tempo e dedizione, impegno, sacrificio, scelte coraggiose e spesso apparentemente solitarie. Essere operatori e artigiani di pace chiede di contrastare la logica delle armi e dei connessi interessi economici, chiede un linguaggio non ostile, una comunicazione non violenta, chiede la disponibilità all’ascolto delle ragioni dell’altro e la reale volontà di trovare soluzioni legittime.

Maria Regina della Pace ci dia la forza di essere operatori e artigiani di pace.

+ Claudio Cipolla

Padova, 9 ottobre 2025
CS 132/2025

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