EX SEMINARIO MINORE DI TENCAROLA:
NESSUN DANNO AI CITTADINI E NESSUN AIUTO ALLA CHIESA
Nei giorni scorsi sono comparsi sulla stampa locale alcuni articoli riferiti all’ormai annosa vicenda che vede “contrapposti” il Comune di Selvazzano e l’ente Seminario in merito alla pretesa dell’amministrazione comunale, avanzata nel 2014, di pagare ICI, IMU e TASI sull’ex Seminario di Tencarola per le annualità d’imposta 2008-2018.
Sulla querelle tributaria l’ente Seminario e la Diocesi hanno finora mantenuto il riserbo nel rispetto del lavoro della magistratura tributaria, interpellata nei suoi diversi gradi di giudizio, e intendono continuare a farlo, dal momento che la questione è ancora sub judice.
Avvertono tuttavia l’urgenza – per dovere di verità – di respingere alcune illazioni fuorvianti e contrarie alla realtà dei fatti:
1) Quanto al presunto danno arrecato ai cittadini, si precisa che l’amministrazione comunale, dopo aver riconosciuto il pieno diritto all’esenzione per il Seminario, ha chiesto e ottenuto dallo Stato trasferimenti compensativi pari a € 1,3 milioni a fronte del mancato introito fiscale, secondo quanto previsto dalla legge 206/2003.
2) Quanto al fatto che il Governo avrebbe adottato una norma a salvaguardia degli interessi della Chiesa, si tenga presente che la legge di interpretazione autentica, incardinata nell’art. 1, comma 71, lett. b della legge 213/2023, è stata adottata dal Parlamento – non già dal Governo – a fronte di un quadro giurisprudenziale non univoco e suscettibile di interpretazioni contrastanti: essa ha semplicemente riaffermato il principio già insito nella norma originaria, stabilendo che l’agevolazione spetta anche per gli immobili soltanto “destinati” all’attività meritevole di esenzione, anche se non in concreto impiegati in tal senso. Si tratta di una disposizione di interpretazione autentica applicabileindistintamente a tutti gli enti non commerciali, non solo agli enti ecclesiastici, come invece affermato negli articoli di stampa.
Ciò detto, l’ente Seminario e la Diocesi di Padova ribadiscono il pieno rispetto verso la legge e il lavoro della magistratura, ma ritengono doverosa anche una corretta e completa informazione verso l’opinione pubblica, scevra da pregiudizi e da infondate o parziali ricostruzioni.
CS 134/2024
Padova, 9 novembre 2024