Si vivrà in versione on line sabato 31 ottobre (a distanza di qualche giorno dalla data consueta del 27 ottobre) a Padova la XIX giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, che si celebra ogni anno in Italia nello spirito del primo incontro delle religioni per la pace voluto ad Assisi da Giovanni Paolo II nel 1986.
Sarà un incontro sul tema dato alla giornata di quest’anno – Costruiamo una sola umanità – e una prima occasione di confronto per riflettere insieme, cristiani e musulmani, sulla nuova enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti, unendovi l’esperienza concreta di fraternità che la pandemia di Covid-19 ha suscitato negli scorsi mesi.
L’appuntamento, organizzata dall’Ufficio diocesano di Pastorale dell’Ecumenismo e del Dialogo interreligioso, dalle Comunità islamiche di Padova e Provincia, Basilica Pontificia di Sant’Antonio, Movimento dei Focolari e Avcp (Associazione veneta per la cittadinanza e la partecipazione), è alle ore 16 di sabato 31 ottobre con la diretta streaming sul canale YouTube della Diocesi di Padova.
Interverranno l’imam Kamel Layachi e la teologa Nausicaa Marchiori della Diocesi di Verona. Ci sarà poi la testimonianza di Lorenzo Fazzini, direttore di Emi (Editrice missionaria italiana), che ha pubblicato il testo Pierre e Mohamed. Algeria, due martiri dell’amicizia di Adrien Candiard, da cui è nato anche il monologo teatrale Pierre e Mohamed – Un Cristiano e un musulmano amici. Fino alla morte. Testo e monologo si ispirano alla vicenda di Pierre Claverie, vescovo di Orano in Algeria, e del sua amico musulmano Mohamed Bouchikhi, assassinati insieme in Algeria il 1° agosto 1996.
«Dopo 19 anni siamo ancora a parlare di dialogo cristiano-islamico come fosse la prima volta – si legge nel testo dell’appello del Comitato promotore nazionale della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, con cui veniva lanciata la XIX giornata di dialogo e il tema “Costruiamo una sola umanità” – Ma molto è cambiato. Il nostro è stato un cammino importante e positivo. Il pensiero va ai tanti amici e amiche del dialogo che hanno costruito centinaia di iniziative dal nord al sud del paese, a chi non c’è più e a chi ha percorso con noi un pezzo di strada. E come il primo giorno sentiamo forte il bisogno di riscoprire l’umanità che tutti ci unisce. E come il primo giorno sentiamo forte il bisogno di impegnarci contro le guerre, la produzione delle armi e contro l’ingiustizia sociale che nega il lavoro, le cure mediche, distrugge l’ambiente e ogni spiritualità basata sul riconoscersi fratelli e sorelle con un’unica Madre Terra da amare e difendere. La pandemia del Covid -19 è stato un segnale forte per tutta l’umanità. Ci ha detto con chiarezza che non siamo onnipotenti e che abbiamo bisogno gli uni degli altri per costruire una vita degna di essere vissuta. Occorre superare ogni discriminazione e affermare sempre che «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» (art. 3 Costituzione). Occorre sviluppare percorsi sociali nei quali donne e uomini siano effettivamente uguali nei diritti e nei doveri e nei ruoli di responsabilità, riconoscendo le differenze che ci arricchiscono. Occorre mettere al primo posto il rispetto dell’ambiente subordinando l’economia alla qualità della vita delle creature. Occorre superare lo sfruttamento dell’essere umano sull’essere umano, stimolando pensieri di pace e di rispetto per ogni cultura e religione qualunque sia la loro diffusione. Occorre porre in primo piano il diritto inviolabile della persona umana, rifiutando la tortura, la pena di morte, il carcere come luogo di mera punizione, non di riabilitazione. Occorre che le religioni intraprendano percorsi di liberazione e di fraternità per persone, comunità e popoli […].
cs 145/2020
Padova, 28 ottobre 2020