A cent’anni dalla nascita, la fama di Primo Levi come scrittore e testimone della Shoah rimane intatta, se non addirittura accresciuta. In occasione della Giornata della Memoria (27 gennaio) può essere utile tornare, sulle pagine straordinarie di Se questo è un uomo e de I sommersi e i salvati, che non smettono di interrogare le contraddizioni più profonde della cultura occidentale.
Su questo verterà l’incontro di preparazione alla Giornata della memoria, organizzato dal Collegio universitario Gregorianum di Padova per domani, martedì 22 gennaio, con inizio alle ore 20.45, nell’aula magna del Gregorianum (via Marcel Proust 10, a Padova).
L’appuntamento si propone – con l’aiuto di Simone Ghelli, dottorando in filosofia dell’Università di Pavia – di ricostruire, sotto un profilo filosofico, la quarantennale riflessione condotta da Primo Levi sulla propria esperienza di sopravvivenza all’interno di Auschwitz. Modera l’incontro Simone Carmine.
Simone Ghelli è dottorando in filosofia all’Università degli studi di Pavia (consorzio FINO). Nel 2017 si è laureato a pieni voti in Filosofia Magistrale all’Università del Piemonte Orientale con una tesi in storia del pensiero politico dal titolo Il pensiero di Primo Levi tra norma ed eccezione. Tesi che ha vinto nel 2018 il premio di laurea nazionale “Lorella Cedroni” in teoria politica. Nel 2019 Ghelli sarà visiting student all’Univeristà di Cambridge (UK). Su Primo Levi ha recentemente pubblicato Il peso insostenibile della fortuna. L’ateismo di Primo Levi, in «Iride. Filosofia e discussione pubblica» 2/2018, pp. 245-260.
Padova, 21 gennaio 2019
CS 15/2019