cs 156/2024 Elevazione a santuario della chiesa dell’OPSA

Domenica 22 dicembre 2024 - ore 9.45 - diretta televisiva sul canale 10 del digitale terrestre (Antenna Tre)

ELEVAZIONE A SANTUARIO DELLA CHIESA DELL’OPSA

dedicata a Maria Madre della Provvidenza

Domenica 22 dicembre 2024, ore 9.45

Diretta televisiva su Antenna Tre – canale 10 del digitale terrestre

e streaming sul sito diocesano

Domenica 22 dicembre 2024 la chiesa dell’Opera della Provvidenza S. Antonio sarà elevata a santuario diocesano dedicato a Maria Madre della Provvidenza, durate la solenne celebrazione delle ore 9.45 presieduta dal vescovo mons. Claudio Cipolla. Messa che sarà trasmessa in diretta televisiva su Antenna Tre, canale 10 del digitale terrestre e in streaming sul sito della Diocesi di Padova.

L’elevazione a santuario diocesano rappresenta l’attuazione di uno dei “segni” diocesani voluti dal vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, nel cammino post-sinodale, nella lettera Ripartiamo da Cana, scriveva infatti: «Al termine del Sinodo, con la presente Lettera post-sinodale comunico alcuni segni diocesani, in cui possiamo tutti riconoscerci. Non erano stati prospettati all’inizio del Sinodo e nascono anche da situazioni contingenti, ma possono contribuire a esprimere il volto della nostra Diocesi».

Dei sei segni segnalati dal vescovo il primo è proprio «L’elevazione a Santuario della chiesa dell’Opera della Provvidenza S. Antonio, come segno di attenzione verso le persone fragili e vulnerabili e come apertura al territorio».

L’elevazione a Santuario sarà ufficializzata con la lettura del decreto durante la solenne celebrazione eucaristica in cui ci sarà anche il rito di dedicazione della chiesa dell’Opera della Provvidenza a Maria Madre della Provvidenza, con l’unzione e l’incensazione dell’altare e delle pareti con l’olio del crisma e di dodici croci posizionate nelle pareti della chiesa.

L’elevazione a santuario mariano diocesano dedicato a Maria Madre della Provvidenza riveste la chiesa dell’OPSA di una più profonda venerabilità e preziosità e sottolinea ulteriormente la devozione alla Madonna, già forte ed evidente nel complesso dell’Opera della Provvidenza, che nella chiesa stessa a fianco dell’altare conserva un’icona della Madonna della Provvidenza dipinta da Fernando Michelini (1917-2008).

Il santuario è di per sé un luogo sacro – dedicato alla preghiera, alla devozione, alle pratiche di pietà, alla fede praticata – meta di pellegrinaggi individuali e di gruppo, aperta al pubblico.

Nel caso specifico l’elevazione a santuario della chiesa dell’Opsa, che non ha le caratteristiche di una chiesa parrocchiale, assume un carattere simbolico: è il segno fisico che rimanda alle esperienze di provvidenza e di cura proprie dell’intero complesso dell’Opsa.

«Ci si può domandare che senso abbia un santuario all’interno di una struttura sociosanitaria – commenta mons. Roberto Ravazzolo, direttore generale dell’OPSA – L’Organizzazione mondiale della sanità ci ricorda che la salute non è semplicemente l’assenza di malattia o di infermità, ma è il benessere globale della persona. Ossia un benessere che coinvolge il corpo, ma anche la psiche e le relazioni sociali di una persona. La presenza di un santuario all’interno di una struttura sociosanitaria ci ricorda proprio questo: l’approccio bio-psico-sociale alla salute di una persona non può escludere la sua dimensione spirituale, e quindi la cura del silenzio, dell’interiorità della spiritualità. L’Opera della Provvidenza ha questo nome anche per la tanta provvidenza di cui vive, fatta di cose che vengono messe a disposizione dell’OPSA, ma anche di tempo, di energie, di creatività. Noi tocchiamo con mano ogni giorno che quanto viene messo a disposizione e donato all’OPSA, ritorna poi al donatore in termini di sensibilità di umanità, di gioia di vivere, e dai donatori può poi essere riversato ulteriormente nella famiglia negli ambienti di lavoro, nella società civile, nelle parrocchie, nelle associazioni in termini di una umanità di qualità. Dedicare il santuario a Maria Madre della Provvidenza allora è mettere alla nostra attenzione la vita di questa donna che ha aperto il cuore alla provvidenza di Dio e ne è diventata tramite per il mondo».

«L’Opera della Provvidenza – sottolinea il vescovo Claudio nella sua lettera alle comunità in occasione dell’Avvento ricordando due segni del cammino post sinodale – contribuisce a comunicare il volto di una Chiesa attenta e premurosa verso le persone fragili e vulnerabili (…) con il nuovo anno inizieranno anche i lavori di preparazione della nuova sede delle Cucine economiche popolari presso il complesso del Tempio cittadino della Pace. L’intera comunità diocesana è sostenuta da una trama quotidiana di fede, speranza e carità che le fanno onore: nel corso dei secoli la nostra Diocesi ha sempre corrisposto in maniera grande alle esigenze sociali, educative e assistenziali che via via si presentavano: non sono mai mancati coraggio e lettura dei segni dei tempi, fiducia nella Provvidenza e apertura di cuore».  

Lo stesso intero complesso dell’Opera della Provvidenza S. Antonio sarà inoltre un “luogo giubilare” nell’ormai prossimo Giubileo che papa Francesco aprirà la notte di Natale e che a livello diocesano inizierà con una solenne celebrazione domenica 29 dicembre 2024.

CS 156/2024
Padova, 10 dicembre 2024

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