Riaprono le porte ai visitatori lunedì 8 febbraio il Museo diocesano di Padova e il Battistero della Cattedrale, chiusi al pubblico dallo scorso novembre per le disposizioni conseguenti l’emergenza da Covid-19.
Il pubblico potrà ora tornare a fruire del circuito culturale ARTE IN PIAZZA DUOMO, che prevede la possibilità di visitare il Palazzo Vescovile con il Museo diocesano e il vicino Battistero della Cattedrale di Padova, anche con la bigliettazione unica e le agevolazioni per gruppi e famiglie.
Variano però, almeno in questo mese di febbraio, gli orari di apertura che saranno i seguenti per i due siti:
lunedì pomeriggio, ore 13.30-18.00
dal martedì al venerdì: ore 10.00-13.00 e 13.30-18.00
sabato e domenica: chiusi
La biglietteria è unica nella hall del Museo diocesano, in piazza Duomo a Padova.
E l’accesso sarà contingentato, naturalmente con mascherina, e previa misurazione della temperatura.
Il Museo Diocesano è allestito nei prestigiosi ambienti del Palazzo Vescovile, che dal Trecento è sede residenziale e di rappresentanza del vescovo di Padova, e si sviluppa su una superficie di oltre duemila metri quadrati. Il Museo raccoglie preziose opere di pittura, scultura, oreficeria, codici e incunaboli, paramenti sacri provenienti dal territorio della Diocesi di Padova. Esposte in questi spazi secondo criteri cronologici e per sezioni, le opere testimoniano la ricchezza culturale, la sensibilità artistica e la profonda fede della Chiesa padovana dal Medioevo fino ai giorni nostri.
In questo periodo, inoltre, nella sala Barbarigo è ospitata la mostra Giuseppe Tartini e la cultura musicale dell’Illuminismo, ideata dal dipartimento di Studi linguistici e letterari dell’Università di Padova per iniziativa e curatela del prof. Sergio Durante, con il supporto tecnico-organizzativo dell’Orchestra di Padova e del Veneto. Esposta una riproduzione del fortepiano di Bartolomeo Cristofori, insieme ai materiali riguardanti le innovazioni tecniche realizzate da Tartini sul violino e sull’arco, oltre a una serie di materiali che spiegano la storia e il metodo e il successo del “maestro delle nazioni”, che sviluppò una concezione originale della musica innovando la costruzione dello strumento, la tecnica strumentale, la composizione e la teoria armonica.
Nel Salone dei Vescovi, il visitatore potrà inoltre ammirare la Chanukkià – lampada della tradizione ebraica – firmata da Antonio Recalcati, esposta in questa sede all’interno della mostra diffusa Una luce dirada l’oscurità proposta dal Museo della Padova ebraica, con alcune opere collocate in alcune sedi significative della città, tra cui il Museo diocesano.
Con la riapertura al pubblico del Museo diocesano si sono inoltre ampliate anche le possibilità per visitare, nella stessa giornata e a prezzo agevolato, sia le collezioni artistiche in esso conservate, sia l’attiguo Battistero della Cattedrale con lo splendido ciclo di affreschi trecenteschi di Giusto de’ Menabuoi, il cui restauro si è appena concluso.
Sito questo inserito nel progetto Urbs Picta che candida il Trecento padovano al riconoscimento World Heritage List Unesco. Anche qui l’occhio del visitatore rimarrà affascinato dall’apoteosi di colori, dalla maestosa cupola affrescata con il Paradiso e i santi, il grande Cristo Pantocratore e la Vergine Maria, sul tamburo le Storie della Genesi e sulle pareti le storie di San Giovanni Battista, di Maria e di Gesù e l’Apocalisse.
cs 16/2021
Padova, 5 febbraio 2021
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