cs 161 Ethical Brainframe

Sei parole chiave per un comportamento etico e responsabile: comprendere, bene/male, percezione, violenza, verifica, rispetto

È on line da oggi, martedì 14 novembre, sul sito www.diocesipadova.it, un’infografica che propone sei indicazioni sulla condotta e responsabilità etica nelle relazioni mediate dall’elettronica. Un primo step a cui seguiranno ulteriori aggiornamenti.

La proposta, denominata Ethical Brainframe, fa riferimento al concetto di brainframe elaborato dal noto massmediologo Derrick de Kerckhove, ovvero un mutamento della mente umana, sia in ambito cognitivo che percettivo, dovuto all’influsso delle tecnologie digitali .

 

Ethical Brainframe è il frutto dell’elaborazione degli esiti di un laboratorio corale sull’etica dell’ambiente digitale promosso dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Padova in occasione dell’evento DIGITALmeet.it, svoltosi a Padova dal 17 al 21 ottobre.

La cornice etica è stata elaborata da un gruppo di studenti universitari guidati da Mauro Conti, docente universitario e fondatore di SPRITZ (Security and Privacy Research Group); Anna Spagnolli, psicologa e docente universitaria; Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e fondatore di DIGITALmeet e don Marco Sanavio, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Padova che ha raccolto le suggestioni e ridefinito le conclusioni.

«Si tratta di alcune prime indicazioni valide per tutte le età e le appartenenze –spiega don Marco Sanaviodestinate alla sperimentazione e a ulteriori processi laboratoriali. Siamo partiti chiedendoci se il male, esperito ad esempio all’interno di un videogioco, rimanga tale pur senza apparenti conseguenze dirette in presenza. Lo scopo di “Ethical Brainframe” è quello di fornire una cornice di riferimento per l’assunzione di responsabilità nell’ambiente digitale».

Come? Facendo capo a sei parole chiave indicate nell’infografica, pubblicata sia in versione italiana che inglese.

Le sei parole chiave:

COMPRENDERE equivale a interpretare. Quanto più ci si libera da pregiudizi, precomprensioni e distorsioni tanto più ci si può avvicinare a fonti e significati originari.

BENE/MALE rimangono tali anche se mediati dall’elettronica e sono soggetti alla stessa morale che si osserva in presenza.

PERCEZIONE mediata dalle tecnologie digitali può distorcere il senso di responsabilità o la percezione della realtà come pure l’impatto di attacchi e vessazioni.

VIOLENZA e odio, e le loro conseguenze sulle persone, non sono moralmente meno gravi e riprovevoli solo perché mediati dall’elettronica.

VERIFICA È una seria e doverosa responsabilità morale verificare le informazioni che si trattengono per sé o si consegnano ad altri.

RISPETTO è il riconoscere la dignità che ciascuna persona e relazione porta intrinsecamente con sé, anche nella mediazione digitale.

 

CS 161/2017

Padova, 14 novembre 2017

 

 

condividi su