A due anni di avvio dell’Ordo Virginum (Ordine delle Vergini) in Diocesi di Padova (era il settembre 2017) si amplia il numero delle consacrate. Domenica 6 ottobre, alle ore 11.30, in basilica Cattedrale di Padova, il vescovo Claudio Cipolla consacrerà Silvia Sandon e Ivana Callegaro.
Con Silvia Sandon (38 anni, della parrocchia di Montemerlo, segretaria dell’Ufficio diocesano per l’Annuncio e la Catechesi) e Ivana Callegaro (51 anni, della parrocchia di Brugine, operatrice socio sanitaria), sale a sei il numero delle consacrate all’Ordo Virginum in Diocesi di Padova; altre sono nel cammino di formazione.
L’Ordo Virginum (Ordine delle Vergini), è una speciale forma di consacrazione prevista anche dal Codice di Diritto Canonico al n. 604: «A queste forme di vita consacrata (il riferimento è ai canoni precedenti in cui si illustrano le norme relative agli istituti di vita consacrata, ndr) è assimilato l’ordine delle vergini, le quali, emettendo il santo proposito di seguire Cristo più da vicino, dal vescovo diocesano sono consacrate a Dio secondo il rito liturgico approvato e, unite in mistiche nozze a Cristo Figlio di Dio, si dedicano al servizio della Chiesa».
Le consacrate all’Ordo Virginum esprimono nelle mani del vescovo la scelta di vivere per tutta la vita la verginità «per il regno dei cieli» in un contesto quotidiano di vita. Una vocazione alla verginità, perché l’unico sposo, con cui si realizza un legame indissolubile, è Cristo Gesù.
Le appartenenti all’Ordo Virginum non hanno segni distintivi e non rispondono a un ordine religioso, non hanno un superiore, non sono tenute alla vita comunitaria o a seguire particolari regole di vita. Una vita normale in cui ci si mantiene con il proprio lavoro, ma che testimonia una vocazione individuale a un legame profondo, intimo, esclusivo con Gesù. L’unica figura di riferimento è il vescovo diocesano, con cui ciascuna vergine consacrata discerne il proprio cammino; il vescovo poi può scegliere di nominare un sacerdote ad accompagnare più da vicino il cammino delle singole persone.
CS 167/2019