cs 179/2025 Avvio della Causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio don Giovanni Nervo

Sabato 13 dicembre 2025, ore 11.00, basilica Cattedrale - Padova

AVVIO DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE
DEL SERVO DI DIO DON GIOVANNI NERVO
Sabato 13 dicembre 2025, ore 11.00
Padova, basilica Cattedrale

Prende il via ufficialmente e in forma solenne, sabato 13 dicembre 2025 – con la prima sessione dell’inchiesta diocesana presieduta dal vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, la Causa di beatificazione e canonizzazione di don Giovanni Nervo

Dopo il parere favorevole della Conferenza episcopale Triveneto (8 gennaio 2025) e del Dicastero delle cause dei Santi (26 maggio 2025), lo scorso 9 ottobre 2025 il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla ha promulgato l’editto con cui con si annunciava alla comunità ecclesiale che la Diocesi di Padova, Caritas Italiana e Fondazione Zancan avevano concordemente affidato al postulatore, il diacono Francesco Armenti, l’incarico di fare richiesta per avviare la causa di beatificazione di don Giovanni Nervo (1918-2013), prete della Diocesi di Padova e primo presidente di Caritas italiana e della Fondazione Emanuela Zancan onlus e contestualmente si informava che la richiesta era stata ufficializzata.

«Nel corso degli anni, dopo la sua morte – si leggeva infatti nell’editto – si radicò sempre più la convinzione, tra quanti lo conobbero, che don Giovanni era un cristiano autentico, un prete vero, un testimone della giustizia e della carità verso Dio e verso il prossimo. Questa convinzione ha dilatato la fama di santità del sac. Giovanni Nervo tanto che la Diocesi di Padova, la Caritas italiana, la Fondazione E. Zancan, attraverso i loro rappresentanti, si sono trovati concordi nell’affidare ad un postulatore, il diacono Francesco Armenti, di presentare formale richiesta affinché venga dato inizio alla causa di beatificazione e canonizzazione del sac. Giovanni Nervo».

Con la pubblicazione dell’editto sulla Causa di beatificazione e canonizzazione di don Giovanni Nervo veniva inoltre chiesto ai fedeli che «avessero notizie, dalle quali si possano in qualche modo arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità del suddetto sacerdote, o fossero in possesso di scritti a lui attribuiti (diari, lettere od ogni altro scritto privato) o in qualunque modo pertinenti alla Causa, che non siano già stati consegnati alla postulazione» di contattare il Tribunale diocesano di Padova (via san Tomaso 5; tel. 049 8226131; cell. 351 4013435, causesanti@diocesipadova.it).

Ora a due mesi dall’editto viene aperta ufficialmente la Causa di beatificazione e canonizzazione con la prima sessione pubblica dell’inchiesta diocesana, che prevede anche la nomina, il giuramento e l’insediamento degli ufficiali che comporranno il tribunale deputato a seguire la causa.

L’appuntamento è per sabato 13 dicembre 2025, alle ore 11.00 in basilica Cattedrale a Padova. Dopo un momento di introduzione a cura di mons. Tiziano Vanzetto, responsabile dell’Ufficio diocesano per le Cause dei santi, ci sarà un momento di preghiera che si concluderà con la riflessione del vescovo Claudio Cipolla. Quindi la parola passerà al postulatore, diacono Francesco Armenti e al direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, che presenteranno il profilo di don Giovanni Nervo.

A seguire la sessione di apertura dell’inchiesta diocesana con la nomina e il giuramento dei membri del tribunale.

La mattinata si concluderà con un intervento del presidente della Fondazione Emanuela Zancan, Tiziano Vecchiato e la preghiera per chiedere la beatificazione del Servo di Dio, don Giovanni Nervo.

Durante la mattinata verranno anche presentati: una pubblicazione delle Edizioni Messaggero Padova dal titolo “La tua parola Signore luce ai miei passi” dedicata alla figura di don Giovanni e un sito internet dedicato alla causa di beatificazione e canonizzazione. Inoltre sarà distribuita ai partecipanti un’immaginetta con la preghiera, ufficialmente approvata, per invocare grazie per intercessione del Servo di Dio, don Giovanni Nervo.

Profilo del Servo di Dio don Giovanni Nervo, apostolo della carità

Giovanni Nervo nasce povero e profugo il 13 dicembre 1918 a Casalpusterlengo, sfollato con la famiglia a causa della guerra dalla natia Solagna (provincia di Vicenza ma Diocesi di Padova). A 13 anni entra nel Seminario di Padova e viene ordinato prete nel 1941.

È incaricato di assistere gli studenti del Collegio vescovile di Padova e contemporaneamente vive attivamente l’esperienza nella Resistenza. Dal 1945 al 1950 è assistente spirituale delle ACLI e poi cappellano di fabbrica dell’ONARMO, di cui fino al 1965 è anche responsabile nazionale.

Dal 1946 fino al 1963 è insegnate di religione all’Istituto di ragioneria di Padova, che sempre ricorderà come preziosa esperienza educativa.

A contatto col mondo del lavoro avverte l’esigenza di formazione dei primi assistenti sociali, e così nel 1951 istituisce una Scuola Superiore di Servizio Sociale che dirige fino al 1970. La vicedirettrice della Scuola, Emanuela Zancan, muore prematuramente lasciando per scopi sociali i suoi risparmi, con i quali nel 1964 viene costituita la “Fondazione Emanuela Zancan”. Don Giovanni la dirigerà fino al 1997, per poi diventarne presidente onorario.

La Zancan diventa – ed è ancora – un luogo di formazione e confronto nel progettare, gestire e valutare i servizi alla persona, ponendone al centro la dignità e privilegiando i più poveri ed emarginati. Un’occasione privilegiata di incontro e ricerca diventano i seminari estivi nella sede di Malosco (Trento).

Don Giovanni è parroco a Santa Sofia dal 1965 al 1969, vivendo intensamente la stagione del Concilio Vaticano II. Il 2 luglio 1971, auspice Paolo VI, la CEI istituisce la Caritas Italiana e ne affida la presidenza a don Giovanni Nervo. Nel 1975 è nominato presidente un vescovo e don Giovanni diventa vicepresidente, sempre avendo sulle proprie spalle l’impostazione e la direzione del nuovo organismo pastorale, fino al 1986.

Primo fondamentale obiettivo: far nascere le Caritas diocesane, affinché la testimonianza della carità sia percepita e vissuta come dimensione costitutiva della vita cristiana accanto all’annuncio della Parola e alla vita liturgica.

Il cuore della testimonianza e della missione: la prevalente funzione pedagogica della Caritas.

Nel 1976, nel primo Convegno ecclesiale indetto dalla CEI, don Giovanni Nervo tiene una delle tre relazioni generali all’assemblea: “Evangelizzazione ed emarginazione”. Qualche mese prima di morire, don Giovanni definirà il suo rapporto con la Caritas Italiana «l’esperienza più importante e centrale del mio sacerdozio e della mia partecipazione alla vita pastorale». Conclusa l’esperienza in Caritas Italiana, don Nervo è chiamato presso la CEI come coordinatore dei rapporti tra la Chiesa e le istituzioni fino al 1991.

Poi, rientrato a Padova, continua il mai interrotto impegno nella Fondazione Zancan. Si moltiplicano le chiamate come testimone della carità – così come sintetizzata nel 2020 da Papa Francesco nella lettera enciclica FRATELLI TUTTI sulla fraternità e l’amicizia sociale e, il 4 ott. 2025, da Papa Leone XIV nell’esortazione apostolica sull’amore verso i poveri DILEXI TE – in sedi ecclesiali e civili, mentre prosegue a divulgare le sue riflessioni attraverso numerose pubblicazioni e testimonianze.

A motivo della sua vasta e multiforme opera, gli sono state conferite due lauree honoris causa: nel 1996 in Economia e commercio da parte dell’Università di Udine, per il contributo della Caritas italiana alla ricostruzione dopo il terremoto nel Friuli-Venezia Giulia e nel 2003 in Scienze dell’educazione, da parte dell’Università di Padova per i contribuiti originali alla pedagogia sociale.

La sua giornata terrena si chiude il 21 marzo 2013.

 

Padova, 10 dicembre 2025
CS 179/2025

 

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