Abbiamo appena concluso il Sinodo diocesano e in queste settimane ho incontrato, in varie zone della Diocesi, i membri degli organismi parrocchiali per condividere l’esperienza e l’esito del Sinodo, che è raccolto nella Lettera post sinodale “Ripartiamo da Cana”.
Il Sinodo è stata una forte esperienza di Chiesa, che ha registrato anche una grande attesa, ma soprattutto è stato il luogo e il contesto in cui è emersa una richiesta di attenzione, non solo rispetto alle cose specifiche che riguardano la Chiesa, ma anche rispetto alla società in cui viviamo, alle problematiche del quotidiano, alle esperienze di vita, al lavoro, alle relazioni. Si è percepita in maniera evidente una richiesta di aiuto, di vicinanza, di sostegno. Ma prima di tutto di ascolto.
Tutto ciò ci riguarda, ci interpella e ci stimola.
Come cristiani abbiamo una lunga tradizione di attenzione agli ultimi e anche nella nostra realtà di Chiesa padovana ci sono opere e segni che lo testimoniano. Oggi siamo chiamati a scoprire nuove forme di povertà, nuovi bisogni, nuove richieste di aiuto che in una società sostanzialmente benestante sono spesso nascoste, sussurrate, appena percepite.
Il mio augurio in questa Pasqua è proprio quello di saper cogliere questi permanenti sussurri di persone che chiedono aiuto alla nostra Chiesa; chiedono ascolto, chiedono anche un orizzonte per la propria vita, per le proprie fatiche.
La Pasqua è la speranza che le cose di cui abbiamo più interiormente bisogno possano trovare una risposta.
Noi cristiani crediamo che Gesù è risorto: dove c’è stata una sconfitta atroce è nata una vita nuova. Auguro che ciascuno di noi possa imparare a cogliere i germogli che ci sono sparsi ovunque e possa farli fruttificare. Che sia una primavera di vita e di speranza. Tanto più oggi che soffiano troppi venti di guerra e aleggiano minacce nucleari, mettendo in discussione politiche e impegni di pace, alimentando paure e profilando un futuro incerto.
Auguro a tutti che questa Pasqua:
porti speranza, coraggio, desiderio e voglia di vivere nonostante le fatiche e le solitudini che incontriamo ogni giorno;
porti parole e gesti di riconciliazione;
porti il desiderio e la volontà di lavorare e camminare insieme;
aiuti a cogliere i lamenti e i gemiti dell’umanità;
ci sproni tutti ad agire per la pace.
Buona Pasqua!
+ Claudio, vescovo
CS 41/2024
Padova, 28 marzo 2024