cs 58 Giovedì Santo – Messa del Crisma 2025

Giovedì 17 aprile 2025 - basilica Cattedra

GIOVEDì SANTO

SANTA MESSA DEL CRISMA

Stamane, giovedì 17 aprile 2025 (Giovedì Santo) il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, ha presieduto in una basilica Cattedrale colma di presbiteri, diaconi, religiosi/e e fedeli, la solenne Messa del Crisma, durante la quale i ministri ordinati hanno rinnovato le promesse sacerdotali e sono stati consacrati gli oli santi: il crisma, l’olio dei catecumeni, l’olio degli infermi, che verranno utilizzati durante l’anno per la celebrazione dei sacramenti del Battesimo, della Cresima, dell’Ordine sacro e dell’Unzione degli Infermi.

Le offerte raccolte durante la messa crismale vanno a sostenere il progetto diocesano Vi sia uguaglianza” (segnalato anche tra i progetti di carità da sostenere durante il Giubileo) e segno di condivisione e sostegno reciproco alle comunità cristiane in difficoltà economica e segno concreto di carità proposto nel tempo del Giubileo. Tra i concelebranti anche il vescovo emerito Antonio Mattiazzo e il vescovo eletto di Vittorio Veneto Riccardo Battocchio, che al termine della celebrazione ha ringraziato la Chiesa di Padova per il tanto bene ricevuto in questi anni con la speranza di poter restituire questi doni alla Chiesa di Vittorio Veneto dove la prossima domenica 25 maggio sarà consacrato vescovo e farà l’ingresso nella sua nuova diocesi.

Durante l’omelia il vescovo Claudio si è soffermato sull’importanza del rinnovo delle promesse battesimali che si vivranno durante la Veglia Pasquale: «punto di arrivo della Quaresima durante la quale abbiamo camminato come guide di rinnovamento spirituale e di conversione verso la Pasqua» e «punto di ripartenza per un nuovo tempo di grazia, animato dallo Spirito del Risorto».

E rivolgendosi ai ministri ordinati ha rammentato il compito di guida e di animazione della vita spirituale delle comunità, pur nelle difficoltà del tempo presente: «A voi presbiteri e diaconi, e ai vostri più stretti collaboratori, è affidato il mandato di guidare e animare, con gioia ed entusiasmo, la vita spirituale delle nostre amate comunità. Siamo consapevoli delle crescenti difficoltà e dei nostri limiti e vi sono vicino nelle fatiche che quotidianamente affrontate: il tempo che stiamo vivendo è complesso, è un tempo che ci sorprende ma anche ci appassiona nelle sue continue novità e provocazioni. In esso scrutiamo i segni del Regno anche in mezzo a numerose nuvole scure. Mi riferisco non solo alle fatiche delle nostre parrocchie ma anche alle guerre, alle culture disumanizzanti, alle logiche di potere insensibili ai tanti sofferenti e poveri. Non siamo affatto abituati a vivere con tanta celerità i cambiamenti, ma questo è il nostro tempo! E desideriamo servirlo amandolo. Anzi proprio questa è la nostra missione! Animare le nostre comunità con l’annuncio della Pasqua di Gesù, oggi, con questa gente e con questi nostri fratelli e sorelle è la stessa fatica dei primi apostoli: dobbiamo rimboccarci le maniche, “cingerci i fianchi” e partire».

Partire con la forza del Vangelo, liberi e poveri, per servire.

Ha esortato inoltre i presbiteri e i diaconi a ricordare l’intensità di quell’”eccomi” pronunciato durante l’ordinazione. Un “eccomi” che si nutre della libertà interiore e spirituale: «essere liberi nel cuore, nel profondo del nostro essere e della nostra coscienza. È questa la libertà dei figli di Dio, la nostra libertà!».

«Le nostre promesse ed i nostri impegni ministeriali – ha concluso – sono espressione di libertà dal mondo e dalle sue logiche, libertà conquistata a caro prezzo da Gesù; le promesse dicono che abbiamo scelto per la nostra vita terrena carità e amore, giustizia e pace, servizio e donazione: siamo creature nuove, le cose di prima sono passate, ecco ne sono nate di nuove! Gli impegni dunque che oggi rinnoviamo presuppongono e pretendono che con le nostre comunità anche noi, ciascuno di noi, rinnoviamo il nostro battesimo, fratelli tra tanti fratelli e sorelle, discepoli, e solo nella misura del discepolato, presbiteri, diaconi e vescovi. Andate dunque presbiteri e diaconi: andate voi sacerdoti e profeti a lavorare nella vigna del Signore!».

E l’ultimo pensiero è stato per il vescovo eletto di Vittorio Veneto, don Riccardo Battocchio: «Va’ don Riccardo anche tu, come vescovo, a servire la Chiesa sorella di Vittorio Veneto».

L’omelia integrale: https://www.diocesipadova.it/wd-interventi-vesc/santa-messa-del-crisma-2025/

CS 58/2025
Padova, 17 aprile 2025

58_messa del crisma 2025

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