Taglio del nastro, oggi sabato 11 giugno, all’Opera della Provvidenza S. Antonio a Sarmeola di Rubano (Pd), per due nuovi padiglioni – Casa San Giovanni XXIII e Casa San Giuseppe Benedetto Cottolengo – che sono stati completamente ristrutturati e ora potranno ospitare 120 ospiti. Si tratta di due strutture collegate tra loro, di 60 posti ciascuna (20 per persone con disabilità e 40 per persone con grave disabilità ad elevata necessità sanitaria) , distribuiti su tre piani, con stanze da uno o due letti, tutte con bagni attrezzati. Ogni “casa” è dotata di ambienti comuni, spazi per laboratori e attività, palestra, aule per educatori il tutto realizzato con le più moderne attenzioni domotiche e tecnologiche per assicurare benessere e sicurezza per gli ospiti e per il personale di assistenza, oltre all’attenzione all’efficientamento energetico.
Le due strutture residenziali sono state ristrutturate nell’ottica di migliorare la qualità dell’assistenza e della cura degli ospiti, della sicurezza e della loro dignità e di migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro di chi presta quotidianamente cura e assistenza.
La progettazione ha tenuto conto dei requisiti funzionali, tipologici e spaziali per nuclei aggregabili tra loro e adattabili al diversificarsi delle esigenze e del servizio da rendere. I sei nuclei sono stati realizzati nel rispetto dei requisiti strutturali definiti dalla Regione Veneto ma implementando le superfici, i locali e gli ambienti, in modo da favorire una buona flessibilità nell’organizzazione interna e permettendo di raccogliere nella stessa struttura gruppi di ospiti differenti, creando anche occasioni di socializzazione. Si è infatti passati dai 600 mq a 850 mq complessivi per l’RSA di persone con disabilità e dai 1200 mq a 1700 mq complessivi per i nuclei che ospiteranno persone con gravi disabilità e disturbi del comportamento con elevata necessità sanitaria.
Oltre a garantire la migliore assistenza agli ospiti, anche sotto il profilo gestionale e della sicurezza, l’organizzazione per nuclei risulta la più idonea per un razionale impiego del personale e per l’utilizzazione delle risorse. Particolare attenzione è stata adottata nella scelta dei materiali da costruzione sia ai fini del comfort acustico sia ai fini del contenimento del fabbisogno energetico degli edifici e dell’attività.
In fase progettuale sono state adottati materiali da costruzione e impianti tecnologici per l’efficientamento energetico secondo le norme vigenti garantendo un comfort e criteri di sicurezza sanitaria agli ospiti e al personale di assistenza.
L’inaugurazione dei due padiglioni rappresenta un momento di festa e di “nuova” ripresa, dopo due anni di pandemia, che hanno visto l’OPSA – come tutte le RSA – adottare misure molto precise per il contenimento della diffusione del virus e la tutela di ospiti e personale, pur mantenendo, con le dovute cautele e attenzione, la visita dei familiari.
All’inaugurazione seguirà, lunedì 13 giugno, in occasione della ricorrenza di Sant’Antonio, anche una giornata di apertura dell’Opera che prevede l’incontro con i familiari e gli amici dell’OPSA. Per l’occasione ci sarà al mattino, ore 9.45, la celebrazione eucaristica presieduta dei preti novelli ordinati lo scorso 28 maggio a Padova, che durante il loro tempo di formazione hanno avuto modo di frequentare e prestare anche servizio all’interno dell’OPSA. Mentre nel pomeriggio, a partire dalle ore 15, l’incontro festa con i familiari e gli amici degli ospiti che si ritroveranno in sala teatro dove ci sarà il saluto e l’accoglienza da parte del direttore generale, don Roberto Ravazzolo, e del direttore sanitario, dottor Domenico Rossato. Sarà l’occasione per relazionare sul complesso periodo trascorso, segnato dalla pandemia, ma anche per aggiornare sulle nuove modalità di accesso alla casa e per condividere alcuni progetti futuri. Il tutto sarà allietato dall’orchestra giovanile “I Polli(ci)ni”. E al termine ci sarà anche la visita ai nuovi padiglioni.
Ma con l’inaugurazione dei due nuovi padiglioni ristrutturati, dotati delle più avanzate attenzioni sul fronte del risparmio energetico e della domotica per favorire il benessere degli ospiti e degli operatori, all’Opera della Provvidenza S. Antonio arrivano anche altre interessanti novità.
Infatti l’OPSA per alcuni mesi testerà una nuovissima tipologia di letto non ancora commercializzato, realizzato dalla Malvestio, azienda leader sulla scena sanitaria internazionale per quanto riguarda l’arredo di strutture ospedaliere e residenziali. Alcuni reparti saranno dotati di una decina di questi nuovi letti che dispongono di una serie di sensori per monitorare costantemente le informazioni riguardanti lo stato del letto e la sicurezza del paziente (posizione di sicurezza del letto, stato delle sponde, altezza minima ecc) e i parametri vitali in maniera non invasiva.
Pensati sia sul fronte del miglioramento tecnologico sia come sistema di gestione di reparto, questi letti si prefiggono l’obiettivo di agevolare il lavoro di operatori e infermieri all’interno delle strutture sanitarie e residenziali favorendo così la sicurezza dei pazienti e l’organizzazione del lavoro.
cs 63/2022
Padova, 11 giugno 2022