cs 66 Incontro con i dirigenti scolastici del territorio diocesano

La cultura che “serve”

Atteso, gradito e significativo. Anche quest’anno ha registrato interesse di numero (oltre un centinaio i partecipanti) e di contenuti l’incontro del vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, con i dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado del territorio diocesano, organizzato dall’Ufficio di Pastorale dell’educazione e della scuola.

Un’occasione per darsi uno spazio di incontro e di confronto che si è tenuto nel contesto dell’Abbazia di Praglia, nella mattina di oggi, sabato 22 aprile. Il tema dell’incontro (ispirato a don Lorenzo Milani nell’anno in cui ricorre il cinquantesimo della morte), La cultura che “serve”. Scuola e Chiesa si interrogano, è stato affidato al prof. Andrea Porcarelli, docente di pedagogia generale e sociale dell’Università di Padova, che, con alcune briose pennellate, ha dato il la a una mattinata in cui i dirigenti scolastici si sono ritrovati nella necessità di una cultura non funzionale a qualcosa, ma rigenerativa e orientata alla crescita della persona, così come lo è il compito di chi è chiamato a educare.

La difficoltà e la sfida educativa di oggi parlando di cultura – ha ricordato Porcarelli – sta nell’affrontare «la dittatura del funzionalismo. Oggi colleghiamo l’apprendimento a quello che è lo spazio di utilità nel mondo della realtà», un rischio che investe anche l’aspetto pedagogico se il sistema delle “competenze”, ormai di casa nella scuola, si limita al raggiungimento di conoscenze funzionali senza completarsi con le competenze personali.

«Un aspetto della sfida educativa del tempo presente – prosegue il pedagogista – è proprio la crisi di una paideia condivisa, che favorisce il diffondersi di un approccio relativista e indebolisce complessivamente la forza dell’azione educativa e lo slancio verso la crescita in quanto persone».

Un appello quindi a recuperare la dimensione della persona, a pensare agli studenti non come vasi da riempire ma fuochi da accendere – riprendendo il pensiero degli antichi – in cui la cultura non è fine a sé stessa ma si rigenera proprio all’interno dell’universo motivazionale della persona.

«Viviamo un momento di crisi spirituale prima ancora che economica» ha fatto eco il vescovo Claudio Cipolla, sottolineando la mancanza di scopi e di obiettivi profondi che danno senso alla vita e ha rilanciato l’opportunità di un “laboratorio” in cui chi ha compiti educativi – non solo la scuola, quindi – possa confrontarsi e cercare di capire e di leggere cosa ci dicono i ragazzi oggi. Un’esperienza che l’Ufficio diocesano di Pastorale dell’educazione e della scuola ha già avviato con alcuni dirigenti e che potrebbe essere allargata ad altre agenzie educative.

CS 66/2017

Padova, 22 aprile 2017

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