DEDIZIONE DEFINITIVA per due COLLABORATRICI APOSTOLICHE DIOCESANE MANUELA RIONDATO e MARZIA FILIPPETTO


«Servire Dio e i fratelli in questo grembo che ci ha generate: la nostra amata Chiesa di Padova». Con questo spirito Marzia Filippetto e Manuela Riondato si presentano alla dedizione definitiva come Collaboratrici apostoliche diocesane nelle mani del vescovo Antonio, che si terrà domenica 23 marzo 2014, durante la celebrazione eucaristica in Cattedrale, a Padova, alle ore 16.30.

 

Con loro salgono a sei le donne che hanno confermato definitivamente il loro servizio alla Chiesa diocesana nella forma dell'apostolato, un'altra ha emesso la dedizione temporanea e quattro sono in formazione a Villa Immacolata.

Manuela e Marzia da tre anni condividono l'esperienza di Collaboratrici apostoliche diocesane in Casa Nazareth a Padova offrendo vari servizi alle comunità parrocchiali e alla Diocesi, ma diversa è la genesi della loro vocazione.

Manuela Riondato, 31 anni, è originaria della parrocchia di San Nicola di Rivale di Pianiga (Ve), ha conseguito la licenza in teologia pastorale alla Facoltà Teologica del Triveneto. È impegnata nel servizio pastorale nella parrocchia di Mestrino e nell'équipe del gruppo vocazionale diocesano. La sua vocazione è nata e cresciuta in seno all'Azione cattolica.

Marzia Filipetto, 52 anni, originaria della parrocchia di San Marco in Camposampiero (Pd), dopo una vita da manager impostata fortemente su obiettivi e profitti da raggiungere, ha scoperto la profonda umanità della conversione evangelica. Attualmente nei weekend si occupa del servizio agli ospiti delle Cucine economiche popolari e di Casa Santa Chiara. Dal 2008 collabora con il Servizio diocesano per il Catecumenato e fa parte dell'équipe vocazionale del seminario Minore. Dopo essersi formata alla Scuola di teologia per laici ora frequenta la Facoltà Teologica del Triveneto.

 

Le Collaboratrici apostoliche diocesane sono donne che «hanno scelto di seguire radicalmente Gesù, adottando una forma di vita modellata sul Vangelo al fine di collaborare, con la testimonianza di vita e il servizio apostolico, al progetto di salvezza che Dio Padre sta realizzando tramite la Chiesa per tutta l'umanità».

 

Quattro gli elementi caratteristici di questa dedizione: la sequela radicale di Cristo, con la pratica dei consigli evangelici di povertà, obbedienza e castità; la collaborazione apostolica specificatamente femminile sul modello di Maria; la diocesanità, espressa nella dedizione alla chiesa locale di Padova; la vita comune in fraternità.

Responsabile generale è Virginia Kaladich, delegato del vescovo è don Federico Giacomin.

 

Le Collaboratrici apostoliche diocesane vivono del loro lavoro, provvedono alle necessità della vita comune, devolvono mensilmente una percentuale del loro stipendio per le spese comuni nelle singole case-comunità e dell'Associazione e svolgono volontariamente e gratuitamente l'attività pastorale (tranne nei casi in cui questa coincida con l'impegno lavorativo). Il servizio di collaborazione si esprime nei vari ambiti: iniziazione cristiana, catechesi, liturgia, attività caritative, formazione, educazione, insegnamento, missione, collaborazione negli uffici diocesani, pastorale vocazionale.

Per essere ammesse a questa forma di dedizione alla chiesa diocesana, le aspiranti sono invitate a un tempo di discernimento spirituale e a un cammino quadriennale di formazione umana, spirituale, teologica e pastorale, al termine del quale la candidata viene ammessa alla dedizione temporanea per un triennio, con rinnovo annuale degli impegni, e quindi alla dedizione definitiva.

 

Dopo un periodo iniziale di sperimentazione le Collaboratrici apostoliche diocesane si sono costituite in associazione pubblica nel 2012 con approvazione ad experimentum per tre anni.

 

CS 82/2014
Padova, 21 marzo 2014

“”