È iniziata oggi da Aquileia la visita del papa Benedetto XVI alle chiese del Nordest.

Da Aquileia, chiesa madre delle diocesi del Triveneto, il Papa Benedetto XVI ha iniziato la visita alle Chiese del Triveneto; visita che si colloca a metà del cammino di preparazione al secondo convegno ecclesiale Triveneto che si terrà dal 13 al 15 aprile 2012 (il primo fu nel 1990). Ad accoglierlo all'interno della basilica di Aquileia circa 600 delegati, in rappresentanza dei Consigli pastorali diocesani delle 15 diocesi del Nordest: tra questi anche 44 rappresentanti padovani.

La delegazione padovana era composta da alcuni membri di presidenza del Consiglio pastorale diocesano (mons. Renato Marangoni, Stefano Bertin, mons. Paolo Doni, Francesco Ballan, Marialuisa Nucibella, Carla Bettio, Marco Pastorello, suor Teresa Pavan, Maristella Roveroni, Eugenio Andreatta) e altri 34 membri del consiglio pastorale diocesano. Due padovani hanno anche avuto l'onore del saluto personale al Pontefice: mons. Renato Marangoni, vicario episcopale per l'apostolato dei laici, in qualità di segretario del Comitato preparatorio del Convegno ecclesiale di Aquileia 2012 e Stefano Bertin vice presidente del Consiglio pastorale diocesano, in qualità membro laico del Comitato preparatorio al convegno di Aquileia 2012.

In basilica, dopo il saluto dell'arcivescovo metropolita di Gorizia, mons. Dino De Toni; la parola è passata a mons. Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova (unico vescovo del Triveneto che ha partecipato, in tale veste, anche al primo convegno ecclesiale di Aquileia del 1990), che a nome di tutti i vescovi del Triveneto ha salutato e presentato il Convegno di Aquileia 2012, chiedendo al Santo Padre parole di incoraggiamento e linee di indirizzo: «noi attendiamo da Vostra Santità la parola autorevole del Successore di Pietro che ci illumini, ci confermi nella fede e nella comunione, ci aiuti a discernere come annunciare ed incarnare la grandezza, l'originalità e l'integrale bellezza della fede cristiana nel nostro tempo e come essere Chiesa che genera alla fede».

 

Di seguito il testo dell'intervento di mons. Antonio Mattiazzo a nome di tutti i vescovi del Triveneto.

 

Santo Padre,

 

A nome di tutte le Diocesi, qui rappresentate con i loro pastori e fedeli, rivolgo a Vostra Santità il filiale benvenuto e il più vivo ringraziamento per il prezioso dono che ci offre con la Sua presenza e la Sua visita graditissima, preparata e desiderata.

Il luogo in cui ci troviamo, Aquileia, con la sua antichissima e gloriosa Basilica ed il fascino dei suoi monumenti, è per noi un simbolo, è il richiamo alle radici storiche ma sempre vive della fede ecclesiale giunta fino a noi. Aquileia, in effetti, è stata la Chiesa Madre a cui hanno fatto capo, nel decorso del tempo, oltre 50 Diocesi, coprendo un vasto territorio mittel-europeo e orientale.

Vorrei ricordare alcuni tratti che hanno caratterizzato la prima evangelizzazione, facendo risplendere una particolare esperienza di Chiesa.

La fede si è espressa in una maturazione teologica originale, ricettiva del magistero dei primi Concili ecumenici, in un proficuo scambio e mediazione tra Oriente e Occidente.

Merita di essere rilevata, in questo contesto, la comunione profonda della Chiesa Aquileiese con la Sede Apostolica. Aquileia si è, inoltre, distinta per una Liturgia vivente sintonizzata con la sensibilità della pietà popolare.

Altro tratto significativo è stata un'organizzazione ecclesiale capillare, aderente al territorio, in un atteggiamento rispettoso delle diverse etnie e delle legittime autonomie. In pari tempo si è sviluppato un fervido dinamismo missionario.

 

Questa tradizione è rimasta viva nella coscienza delle nostre Chiese.

Si comprende, allora, perché nel 1990, all'indomani della “”caduta del muro di Berlino””, intuendo che, a seguito di profonde e rapide trasformazioni, si apriva una nuova fase della storia e della missione della Chiesa, ci siamo dati appuntamento qui, ad Aquileia, per il 1° Convegno ecclesiale. È stato un momento intenso di comunione, di dialogo, di discernimento, di ascolto dello Spirito che guida la Chiesa nei sentieri del tempo.

 

L'argomento che ha focalizzato la nostra intenzione era la nuova evangelizzazione, l'annunciare e incarnare la fede nei nuovi contesti culturali e sociali del nostro tempo.

 

Il Convegno ha immesso uno spirito nuovo e avviato esperienze di comunione tra le nostre Diocesi, come la nascita di Telechiara, poi della Facoltà Teologica del Triveneto e, ancora, la missione dei presbiteri fidei donum in Thailandia.

Riflettendo sulla situazione attuale, dopo vent'anni dal 1° Convegno ecclesiale, abbiamo preso coscienza dell'opportunità di ritornare insieme ad Aquileia per narrarci quello che lo Spirito ci ha ispirato e riprendere il cammino con rinnovato slancio. In questo 1° anno di preparazione le nostre 15 Diocesi sono state impegnate nel discernimento comunitario che, facendo memoria del vissuto ecclesiale, orienti le nostre Comunità a scelte profetiche.

 

Un ruolo particolare stanno svolgendo i Consigli pastorali rappresentati in questa Basilica.

In questo cammino verso il 2° Convegno ecclesiale di Aquileia noi attendiamo da Vostra Santità la parola autorevole del Successore di Pietro che ci illumini, ci confermi nella fede e nella comunione, ci aiuti a discernere come annunciare ed incarnare la grandezza, l'originalità e l'integrale bellezza della fede cristiana nel nostro tempo e come essere Chiesa che genera alla fede.

 

Grazie, Santo Padre.

 

I testi di papa Benedetto XVI sono disponibili sul sito www.ilpapaanordest.it

 

 

CS 114/2011

Aquileia, 7 maggio 2011

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