Giampaolo Babetto. Ispirazioni

 

Le creazioni dell'artista padovano Giampaolo Babetto dialogano con le opere esposte al Museo Diocesano di Padova, ne raccontano la prestigiosa attività  - rivolta principalmente al gioiello e all'oggetto di design - e suggeriscono un approdo contemporaneo al significato spirituale e umano dei sette splendidi crocifissi esposti nella mostra 'L'uomo della croce'.

 

La mostra installazione Ispirazioni. Giampaolo Babetto, proposta dal 4 ottobre al 22 dicembre 2013 al Museo Diocesano di Padova è un'esposizione ideata dall'artista padovano e da lui curata insieme al direttore del museo, Andrea Nante.

Le 'ispirazioni' di Babetto prendono spunto principalmente dalle opere della collezione permanente del Museo Diocesano. Sono queste infatti ad aver 'ispirato' l'artista, uno dei maggiori interpreti e protagonisti della tradizione orafa padovana, che in questa occasione dà vita a forme e oggetti in dialogo con gli ambienti e le opere esposte, coinvolgendo il visitatore nel loro significato profondo e spirituale.

Allestita nel monumentale Salone dei vescovi, nelle salette del Belvedere e nelle due cappelle attigue ' la cappella di Santa Maria degli Angeli e la cappella del Velarium ', la mostra si collega anche al progetto che il Museo dedica alla croce con protagonisti sette crocifissi lignei (L'uomo della croce. L'immagine scolpita prima e dopo Donatello, 14 settembre - 24 novembre 2013).

 

Sono le opere più antiche del Museo Diocesano a parlare a Giampaolo Babetto. Davanti alla Trinità e alle Storie di San Sebastiano di Nicoletto Semitecolo (1367) l'artista cerca nei dettagli più incisivi le tracce della sua esperienza umana: le mani sovrapposte del Padre e del Figlio, la freccia del martirio del santo diventano segni parlanti anche per l'osservatore di oggi. Alla Madonna di Giusto de' Menabuoi l'artista riserva uno di quei corredi che un tempo nobilitavano l'immagine sacra, ritenuta opera di San Luca. Il Compianto di Jacopo da Montagnana torna alla sua funzione liturgica e teatrale, memore del dramma messo in scena in Cattedrale durante la settimana santa in età medievale e rinascimentale: le lacrime raccolte in ciotole preziose sono il simbolo della vita di ciascuno, tormento vissuto non isolatamente (Compianto: piangere con') e per questo più sopportabile.

Nelle due cappelle volute da Pietro Barozzi sullo scorcio del Quattrocento piccole installazioni abitano lo spazio interpretandone il significato. La Cappella del Velarium, da poco 'svelata' sotto gli otto strati di colore, mostra quello che le è stato negato: il riflesso di un verde oltre la finta cortina, forse quel giardino non più esistente che fino al primo Novecento si estendeva a est fino a via degli Obizzi. Nell'intimità della Cappella di Santa Maria degli Angeli una grande perla si relaziona con la valva absidale, alludendo esplicitamente al mistero dell'Incarnazione letto dai Padri proprio in riferimento alla Vergine e al concepimento di Cristo come conchiglia-perla, tema per altro descritto nel Trittico di Jacopo da Montagnana con l'Annunciazione a Maria.

 

Ispirazioni. Giampaolo Babetto proporrà oltre cento opere a testimoniare la pluriennale attività dell'artista, rivolta principalmente al gioiello e all'oggetto di design. In questa occasione Babetto si confronta anche con il tema del sacro, già affrontato in passato in alcune commissioni di altissimo livello, come quella di Monaco per la chiesa di St. Michiel (ostensorio) e quella della Cattedrale di Prato (la nuova teca del Sacro Cingolo Mariano).

«L'esposizione-installazione ' commenta il direttore del Museo Diocesano, Andrea Nante ' sarà l'occasione non solo per celebrare un artista conosciuto in tutto il mondo, ma anche per ribadire la capacità di Padova di tenere viva l'attenzione verso creatori d'arte, capaci di contaminare la cultura contemporanea con sapienti rimandi a periodi storici che hanno segnato la tradizione artistica italiana e insieme padovana».

 

L'anteprima per la stampa della mostra-istallazione, realizzata insieme alla Fondazione Antonveneta, è in programma giovedì 3 ottobre, alle ore 12 al Museo Diocesano in Padova, piazza Duomo 12. L'inaugurazione è giovedì 3 ottobre alle 18.30.

 

Nota biografica

Giampaolo Babetto nasce a Padova (Italia) nel 1947, attualmente vive e lavora ad Arquà Petrarca, sui colli Euganei, in provincia di Padova. Studia all'Istituto d'Arte Pietro Selvatico di Padova, dove sarà docente dal 1969 al 1983 e all'Accademia di Belle Arti a Venezia. Tra gli anni 1979-1993 insegna in numerose e prestigiose scuole e università europee ed americane: Rietveld Akademie di Amsterdam, Fachhochschule di Düsseldorf, San Diego University negli Stati Uniti, Royal College of Art di Londra, Sommer Akademie di Graz e di Salisburgo, Rhode Island School of Design di Providence (USA).

Dal 1967 espone in Italia, Germania, Olanda, Belgio, Austria, Svizzera, Gran Bretagna, Giappone, USA in collettive e personali. Dagli anni 2000 la sua attenzione si orienta anche verso l'oreficeria liturgica con opere significative quali, tra le più recenti, il servizio liturgico in argento (2006) e l'ostensorio in argento (2008) per la chiesa di St. Michael di Monaco.

Le sue creazioni, che spaziano nel variegato e multiforme mondo della gioielleria e oreficeria (sacra e profana), sono conservate anche nelle collezioni pubbliche di: Schmuckmuseum di Pforzheim in Germania; Collezione Danner Stiftung della Pinakothek Der Moderne di Monaco; Danner Stiftung di Monaco; Victoria and Albert Museum di Londra; National Gallery of Western Australia di Perth; Musée des Arts Décoratifs di Parigi; Musée d'Art Contemporaine di Nizza; National Museum of Scotland di Edimburgo; Museum für Kunst und Gewerbe di Amburgo; Nordenfieldske Kunstindustrimuseum di Trondheim in Norvegia; Kunstgewerbemuseum di Berlino; Museum für Konkrete Kunst di Ingolstadt in Baviera; Museu Textil i d'Indumentària di Barcellona; Museum of Art di Rhode Island School of Design negli Stati Uniti; Museum für Angewandte Kunst di Francoforte; Grassi Museum di Lipsia; Musei Civici, complesso Museale Palazzo Zuckermann di Padova; National Gallery of Australia, Camberra; Museo degli Argenti di Firenze; Universalmuseum Joanneum di Graz.

 

Tra i riconoscimenti più significativi

 

2012 Andrea Palladio International Jewellery Awards, Vicenza; Sigillo della Città, Padova

2003 RISD New York Athena Awards for 'excellent carrier', Providence

1998 Ring of Honour 'Foundation of the Ring of Honour of the Association of Goldsmiths'Art', Hanau

1991 Goldmedaille des Freistaates Bayern (medaglia d'oro dello Stato di Baviera), München

1985 Herbert Hoffmann Preis, München

1983 Grand Prix, Japan Jewellery Design Association, Tokyo

1975 Herbert Hoffmann Preis, München

 

 

 

CS 176/2013

Padova, 27 agosto 2013

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