I volti segreti di Giotto illustrati da Giuliano Pisani

In occasione della solennità dell'Annunciazione di Maria, venerdì 25 marzo, alle ore 18, nella chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, in via Cesare Battisti 245 a Padova il Centro universitario organizza un incontro con il prof. Giuliano Pisani sul tema 'I volti segreti di Giotto'.

 

Nella Cappella degli Scrovegni Giotto compie un'autentica rivoluzione artistica rinnovando radicalmente il linguaggio pittorico e avviando la luminosa stagione dell'arte europea. Su questo capolavoro, su cui si pensava si fosse già detto e scritto tutto, un ulteriore contributo arriva dal prof. Giuliano Pisani, a partire da quella che a prima vista poteva sembrare una stranezza (come mai le virtù teologali sono disposte in un ordine diverso da quello per noi usuale, e cioè Fede, Carità e Speranza, e non Fede, Speranza, Carità?). Indizio dopo indizio, come in una trama poliziesca, Pisani approda a conclusioni nuove e sorprendenti. Si evidenzia una lettura unitaria e nuova del ciclo giottesco, caratterizzato da un rigoroso disegno filosofico-teologico.

Ne esce la dimostrazione di un codice ispirato a Giotto non dal Dante tomista, ma da un frate agostiniano degli Eremitani di Padova, Alberto da Padova, che morì maestro alla Sorbona e fu tra i più celebrati teologi del suo tempo. Con questa lettura vengono a cadere diversi luoghi comuni, alcuni risalenti alla prima metà dell'Ottocento e si individuano figure mai viste prima in uno dei punti fondamentali del ciclo, la mandorla iridata di Cristo Giudice: al posto dei presunti simboli degli evangelisti compaiono un centauro, un orso, un luccio... Un caso che ha avuto un'eco internazionale.

Le fonti di un simile straordinario disegno sono individuate in alcuni passi di diverse opere di Sant'Agostino. Tutto trova rispondenza: il tema della 'terapia dei contrari', l'ordine sequenziale delle virtù cardinali e delle virtù teologali, la centralità della giustizia. L'articolazione dello spazio nelle tre dimensioni temporali del passato (la Rivelazione), del presente (il settimo giorno), del futuro (l'ottavo giorno).

La Cappella degli Scrovegni appare come una 'Divina Commedia' della pittura, dove Giotto affresca un duplice percorso di salvezza per l'umanità, laica e religiosa, terrena e ultraterrena.

 

 

CS 70/2011

Padova, 23 marzo 2011

 

“”