Il futuro della democrazia – annuario di filosofia 2011

Nel programma di appuntamenti del Progetto Per una nuova etica civile, promosso dalla Fondazione Lanza, si inserisce a pieno titolo l'appuntamento di martedì 25 ottobre, dal titolo Il futuro della democrazia. Presentazione Annuario di Filosofia 2011 (a cura di Vittorio Possenti), Mimesis, Milano 2011, pp. 259), che si terrà alle ore 16.45 nella Sala delle Edicole del dipartimento di Scienze della formazione, in piazza Capitaniato 3 a Padova.

Alla presentazione del volume interverranno: il curatore Vittorio Possenti, filosofo docente all'università Ca' Foscari di Venezia dove dirige il Centro interdipartimentale di ricerca sui diritti umani (Cirdu); Enrico Berti, tra i massimi esperti a livello internazionale del pensiero aristotelico è docente emerito all'Università di Padova, membro della Pontificia Accademia delle Scienze (Città del Vaticano) e dell'Institut International de Philosophie (Paris), socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei (Roma); Stefano Allievi, sociologo, docente dell'università di Padova e di vari master di altre università italiane (Urbino, Bologna, Ferrara) e Lorenzo Biagi, segretario generale e direttore della Fondazione Lanza.

Il titolo dell'Annuario di Filosofia 2011 (curato da Vittorio Possenti) ' Il futuro della democrazia ' riprende quello di un libro di Norberto Bobbio, pubblicato nel 1984. Un'identità di titolo che corrisponde a una profonda differenza di contesto, contenuto e problematiche, sebbene la domanda sul futuro della democrazia non sia né nuova, né esauribile.

«La democrazia ' si legge nell'editoriale dell'Annuario ' dubita di se stessa. È urgente chiedere se siamo dinanzi a una sua crisi involutiva o se la democrazia ha un domani di fronte ai problemi che l'angustiano, e che ne rendono insufficiente una determinazione solo desostanzializzata e procedurale. Risuonano le questioni: quale sarà il suo futuro tra crescenti aspettative individuali e scarsa identificazione comunitaria? Su quali basi possiamo ancora credere alla democrazia? Dobbiamo considerarla irrinunciabile e tenercela stretta? Sono domande che tanti concittadini si pongono, e noi, con loro. L'attenzione è catturata in particolar modo dai nuovi problemi che assillano la democrazia e che, aggiungendosi ai vecchi non ancora risolti, rischiano di appesantirla oltremisura».

Interrogandosi sui fondamenti prepolitici della democrazia (ovvero sul rapporto tra bene, giustizia e verità), l'Annuario di Filosofia 2011 affronta i nodi del suo presente e futuro: persona, Costituzione, diritto e nichilismo giuridico, bioetica e biopolitica, cultura religiosa e cultura laica. Si tratta di costruire un consenso pubblico-pratico di cui Tocqueville diceva: «Perché vi sia una società e, a più forte ragione, perché questa società prosperi bisogna, dunque, che tutti gli spiriti dei cittadini siano sempre riuniti e tenuti insieme da alcune idee principali».

Un modo concreto, questo, per guardare alla centralità della questione antropologica sostando con una particolare attenzione sul pericolo rappresentato dal nichilismo assiologico, ovvero dalla presunta irrilevanza della questione del vero e del bene rispetto alla determinazione delle norme di giustizia.

Senza dubbio tale ricerca del vero e del bene è impresa ardua e complessa. Di qui l'importanza di strutturarla all'insegna di uno stile di ricerca capace di valorizzare le differenza presenti all'interno di un comune cercare. In questo senso non sembra fuori luogo parlare di laicità come stile intellettuale, oltre che come pratica politica, capace di dare speranza rispetto alle possibilità di cooperazione tra le diverse famiglie culturali.

In tempi caratterizzati da un'evidente crisi delle istituzioni risulta particolarmente opportuno riflettere sul futuro della democrazia, cercando di cogliere i germi di novità che accompagnano tale momento di crisi, ma altresì rendendosi avvertiti dei problemi e dei pericoli che caratterizzano il tempo presente.

Il volume, si struttura in quattro parti. La prima parte è riservata a tre interviste rispettivamente a Robert Spaemann sul ruolo della verità in politica; a Michael Sander e Allen Buchanan sul potenziamento e la genetica in una società democratica; l'ultima ad Agnes Heller su Democrazia: un ordinamento fragile, ma senza alternative.

Seguono nelle tre sezioni successive i contributi di Vittorio Possenti (Democrazia, questione antropologica e biopolitica); Eugenio Mazzarella (Democrazia e valori); Paolo Costa (Vulnerabilità e rilevanza della sfera pubblica nelle democrazie moderne); Roberto Mordacci e Alex Grossini (Giustizia e governo democratico in Amartya Sen); Enrico Berti (Cultura laica, cultura religiosa e lealtà democratica); Gustavo Zagrebelsky (Buono e vero. Vero e razionale); Gaspare Mura (Laicità, democrazia e religione); Michele Nicoletti (Democrazia e verità); Francesco Viola (Costituzione, democrazia, diritto naturale); Pietro Barcellona (Il problema del nichilismo giuridico) e nuovamente Vittorio Possenti (Personalismo e nichilismo giuridico).

 

 

CS 214/2011

Padova, 21 ottobre 2011

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