In preghiera per don Ruggero Ruvoletto

Il mondo missionario padovano e tante, tantissime persone che hanno conosciuto don Ruggero Ruvoletto, si sono ritrovate oggi, domenica 20 settembre, in preghiera al seminario Minore di Rubano (Pd) dove era prevista l'Assemblea missionaria diocesana.
Un incontro convertito in ricordo e preghiera, ma anche vicinanza ai familiari, ai missionari, a quanti dedicano la vita per il Vangelo.
All'apertura dell'incontro don Valentino Sguotti, direttore del Centro missionario diocesano di Padova (in partenza proprio nel pomeriggio, con le sorelle di don Ruggero per il Brasile), ha letto un messaggio rivolto a tutta la Chiesa diocesana che riportiamo di seguito. Contemporaneamente è in arrivo a Padova, mons. Francesco Biasin, vescovo di Pesqueira e presbitero diocesano.

Di seguito il messaggio letto da don Valentino Sguotti:
 

MESSAGGIO ALLA CHIESA DIOCESANA
 
Il Centro Missionario Diocesano con gli animatori della pastorale missionaria di Padova, riuniti per l'assemblea diocesana missionaria in cui si è ricordato don Ruggero Ruvoletto, ringraziando il Signore per il dono della sua vita e del suo impegno, contraddistinto sempre da grande disponibilità, entusiasmo, passione e generosità, esprimono coralmente e con viva fraternità la vicinanza alle sorelle Giuliana, Rosanna, Vilma, Luisa e ai familiari tutti, e solidarietà a tutti i missionari religiosi, laici, fidei donum della Chiesa padovana che operano nel mondo per annunciare il Vangelo, a servizio degli ultimi.
L'esperienza di fede di don Ruggero, giunta fino al dono totale della vita, è testimonianza reale di quel 'vangelo senza confini' su cui proprio quest'anno invita a riflettere l'Ottobre missionario.
Don Ruggero è testimone e martire di questo proclamare il vangelo ai confini del mondo, senza confini di sorta.
E sono proprio le parole, giunte in queste ore, di don Attilio De Battisti, successore di don Ruvoletto al Centro Missionario e ora fidei donum in Thailandia, ad esprimere il senso e il significato di tale sacrificio che tanto sconcerto e dolore sta provocando nella nostra comunità diocesana:
«La sua morte violenta è la prova che la strada è quella giusta.
Dove la chiesa non è forte: quello è il suo luogo.
Dove la chiesa si esprime nel servizio accogliente, in semplicità: quello è seguire Cristo.
Dove la chiesa vive sconcerto, sorpresa, paura e si affida unicamente a Dio: quello è il Regno di Dio.
Dove solo pronunciare parole di bene e di amore è rivoluzione: quello è il solco del seme fecondo.
Dove la chiesa si fa domande audaci e cerca risposte in Dio: quello è il suo mandato.
Dove si sprecano le energie e le vite senza ritorni di immagine: quello è diritto dei credenti.
Dove si interrompono i piani umani: sicuramente cominciano piani divini.

'
Ora la chiesa padovana e quella brasiliana è più ricca, più feconda, più 'vittoriosa' perché più simile al suo Signore
».
 
A tutti noi ora l'impegno di prenderne il testimone e di vivere nel quotidiano il Vangelo, certi che dal seme dei martiri nascono fecondità per la nostra Chiesa e in questo riponiamo la nostra speranza.
 
 
comunicato stampa 175/2009
Padova 20 settembre 2009
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