La Difesa del popolo in braille

Il primo giornale in Italia per vedenti con un'edizione speciale per non vedenti
 
Era stato annunciata come una delle iniziative dell'anno del centenario ed ora è realtà: la Difesa del popolo, il settimanale diocesano di Padova, dal 9 novembre viene stampata anche in braille, il codice di scrittura inventato nel 1829 da Louis Braille e ancora attuale, che permette la lettura ai non vedenti.
Da tre settimane e per un anno, circa 600 non vedenti e ipovedenti della diocesi di Padova, e non solo, ricevono la Difesa in braille insieme a una copia 'in nero' del settimanale.
La Difesa in braille - 28 pagine fronte e retro - è infatti un estratto di circa 20 mila battute dell'edizione 'in nero' composto da un indice ragionato che permette di avere un'idea generale degli argomenti trattati dal settimanale e una selezione di articoli in versione integrale. In questo modo il non vedente potrà leggere autonomamente parte del giornale e richiedere ad altri la lettura di testi solo segnalati nella copia in braille.
La stampa dell'edizione in braille è curata dal Centro braille San Giacomo di Bologna, che ha ricevuto una macchina apposita per questo lavoro e il progetto è finanziato dal ministero per i beni e le attività culturali.
Con la versione in braille la Difesa diventa il primo giornale italiano non per ciechi, stampato per loro.
«Anche utilizzando una macchina di lettura, per un non vedente è difficile accedere alla carta stampata ' ha commentato Davide Cervellin, presidente di Tiflosystem in un'inchiesta dedicata dalla Difesa del popolo alla 'Tecnologia amica di chi non vede' ' Pensiamo alla prima pagina di un quotidiano: ci sono grandi foto, sommari, rimandi a pagine interne... Meglio andare on line, anche se la sintesi vocale non distingue tra titolo e testo: tutto viene letto con lo stesso tono e sembra apparire sullo stesso piano. Diverso è se leggo un testo in braille: sento le maiuscole, ad esempio. Il tatto è il senso primario dei ciechi e l'informazione ascoltata, pur veloce e immediata (ma frammentata), rischia di farlo perdere. Il sistema di comunicazione in braille permette di restare in allenamento, ma pochi lo conoscono. Si impara in tre ore, ma la gratificazione nella lettura si raggiunge solo con l'esercizio. Inoltre sono pochi, ad esempio, i quotidiani e le riviste in braille; molti preferiscono offrire ai lettori la versione audio. La Difesa del popolo, con la pubblicazione in braille, sarà la prima produzione tipografica non per ciechi, che viene stampata proprio per loro».
E l'auspicio è che questo primo esperimento della Difesa in braille possa divenire un «trampolino per un codice di comunicazione che, nonostante le nuove tecnologie, ha ancora un gran valore».
«La Difesa in braille ' sottolinea il direttore del settimanale diocesano don Cesare Contarini ' è un segno concreto del nostro voler essere ancora e di più 'difesa del popolo' anche su vie nuove. Un'apertura al futuro, che connota di ulteriore slancio e ottimismo questa celebrazione. Ai buoni frutti dei cent'anni passati vogliamo ' ci impegneremo ' ad aggiungerne altri: speriamo altrettanto buoni, graditi, di qualità».

La stampa della Difesa per i non vedenti è affidata al Centro braille San Giacomo, una società cooperativa di Bologna costituita nel maggio 1988, raccogliendo l'eredità di un gruppo di volontari che aveva cominciato a operare a Guastalla (Reggio Emilia) fin dal 1975. La cooperativa, composta di soci non vedenti e vedenti, si propone di trascrivere in braille (segni alfabetici formati da gruppi di punti) testi a carattere religioso: la bibbia, i messali festivo e feriale, i catechismi e tanti altri testi di formazione spirituale e di preghiera.
Ogni anno circa tremila persone si rivolgono al centro stampa per avere testi liturgici e di spiritualità. Sebbene oggi molti non vedenti possano usare correntemente i supporti informatici, sono ancora molti coloro che non sono in grado di farlo, e anche per gli esperti di computer è preferibile la stampa su carta soprattutto per i testi di meditazione o di preghiera.
Accanto alla trascrizione di testi sacri il Centro pubblica anche libri scolastici su ordinazione dei comuni o delle stesse scuole e riproduzioni di contenuti di particolare difficoltà: greco antico, geometria con figure in rilievo, algebra, ma anche racconti per bambini con figure in rilievo. La cooperativa collabora anche con il Movimento apostolico ciechi, associazione di non vedenti e vedenti, estesa a tutto il territorio nazionale, per la quale riproduce e stampa in braille periodici, circolari e sussidi per l'attività dell'associazione.

Il braille
Il braille è un codice di lettura e scrittura per i ciechi, inventato dal francese Louis Braille nel 1829. È basato su sei punti in rilievo e in cui la maggior parte dei simboli è universalmente riconosciuta e quindi può essere usato in lingue diverse. Non è una lingua di per sé, ma è un mezzo di scrittura internazionale. I caratteri braille sono basati su una cella formata da sei punti disposti in due colonne e tre righe. La dimensione di una cella è standard, 7 per 4 millimetri. Con i sei punti si possono ottenere 64 combinazioni diverse che però non sono sufficienti a rappresentare tutti i caratteri. Per ovviare a questo problema si usano gruppi di caratteri braille per i simboli grafici che non corrispondono a un singolo carattere braille. Visto che la scrittura braille richiede molto più spazio, in molte lingue si è pensato di introdurre un codice alternativo, chiamato braille di grado 2 o braille contratto, che prevede l'uso di un unico simbolo braille per rappresentare particolari gruppi di lettere o anche intere parole.
 
 
comunicato stampa 203/2008
Padova, 19 novembre 2008
“”