Casa Madre Teresa di Calcutta e Fondazione Lanza e insieme per analizzare il rapporto tra costi ed efficacia dei centri diurni per i malati di Alzheimer è questo il tema del convegno che si svolgerà venerdì 14 febbraio nell'Auditorium di Casa Madre Teresa di Calcutta a Sarmeola di Rubano (Pd), dal titolo Centri diurni per persone affette da malattia di Alzheimer: efficacia clinica e sostenibilità economica. La mattinata di lavori si concentrerà in particolare sulla presentazione di uno studio particolarmente significativo a fronte di una malattia ' l'Alzheimer ' che in Europa e in Italia sta crescendo esponenzialmente in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione, determinando ' di conseguenza ' costi sociali sempre più elevati e importanti ricadute sulla programmazione della spesa sanitaria e sociale dei prossimi decenni. Lo studio - compiuto su un campione di 59 pazienti e relativi caregivers è stato sostenuto dall'olandese Fondazione Porticus e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che ha contribuito al completamento e alla presentazione dei risultati dello studio. «L'obiettivo principale della ricerca ' spiega il dottor Emanuele Vignali, direttore sanitario dell'Opera della Provvidenza Sant'Antonio e di Casa Madre Teresa di Calcutta ' è quello di valutare il rapporto costo-efficacia di un servizio di assistenza diurna che prevede interventi di riabilitazione cognitivo-comportamentale su un campione di pazienti malati di Alzheimer, seguiti all'interno del Centro Diurno di Casa Madre Teresa di Calcutta - uno dei centri italiani più innovativi sul fronte dell'attenzione e cura della demenza senile e della malattia di Alzheimer in particolare. Si è condotta un'analisi comparativa tra costi ' pubblici e privati, diretti e indiretti ' ed effetti sullo stato psicologico e sulla qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari e persone che li assistono, su due modelli alternativi: l'assistenza diurna con interventi di riabilitazione cognitivo-comportamentale dei pazienti e il supporto alle famiglie e a gli assistenti e il servizio di assistenza domiciliare tradizionale». Tra i dati più significativi dell'indagine emerge che il costo diretto giornaliero per paziente è più elevato nel caso dell'assistenza con interventi riabilitativi, ma considerando i costi indiretti derivati dall'assistenza domiciliare tradizionale, la differenza del rapporto costo-efficacia si riduce sensibilmente fino quasi a diventare statisticamente non significativa. Emerge invece chiaro come, rispetto all'assistenza tradizionale a domicilio, la riabilitazione cognitivo-comportamentale favorisca un maggiore controllo dei disturbi comportamentali e il rallentamento della perdita delle capacità cognitive. Di tutto questo si parlerà venerdì 14 febbraio. Dopo i saluti delle autorità e l'introduzione ai lavori, due interventi faranno il punto sul Tavolo regionale per la rete Alzheimer (d.ssa Maria Chiara Corti, direzione attuazione programmazione sanitaria Regione Veneto) e sugli Indirizzi nazionali sui servizi alle persone affette da demenza (sen. Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione permanente Igiene e sanità del Senato). Nella seconda parte della mattinata verrà illustrato lo studio: per la parte economica dal prof. Vincenzo Rebba, docente di economia sanitaria del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell'Università di Padova; e per la parte clinica dalla prof.ssa Daniela Mapelli, docente di neuropsicologia e riabilitazione neuropsicologica del Dipartimento di Psicologia generale dell'Università di Padova. Dopo un confronto con il pubblico concluderà la mattinata l'intervento del prof. Corrado Cannizzaro, docente dello Studium Generale Marcianum, sul tema La semiresidenzialità per le persone affette da demenza: riflessioni etiche. Moderano la mattinata don Renzo Pegoraro, direttore scientifico della Fondazione Lanza e il dott. Emanuele Vignali, direttore sanitario dell'Opsa e di Casa Madre Teresa di Calcutta. Info: segreteriacmt@operadellaprovvidenza.it, tel. 049 8972611. :::ampersand_#13; Scheda su Casa Madre Teresa di Calcutta 'attenzione della Diocesi di Padova ai malati di Alzheimer e alle loro famiglie inizia nel 1998 quando, in vista del Giubileo del 2000, decide di marcare il passaggio al nuovo millennio con un segno di carità. Viene individuata un'area di nuova emergenza in questi malati e il vescovo, mons. Antonio Mattiazzo, affida a don Lucio Calore il compito di seguire il progetto. Nel 2005 l'impegno della futura gestione delle attività del centro polifunzionale viene affidato all'Opera della Provvidenza Sant'Antonio che dal 1960 è presente nei servizi dedicati alle persone con disabilità. Il 10 settembre 2005 il vescovo di Padova benedice la struttura e il 23 settembre 2005 Casa Madre Teresa di Calcutta viene inaugurata alla presenza del card. Angelo Scola, patriarca di Venezia, e di molte autorità civili e religiose. Il 25 settembre 2006 i primi ospiti cominciano a frequentare i centri diurni. A Casa Madre Teresa di Calcutta sono operativi due nuclei di accoglienza diurna per un totale di 40 posti e due nuclei per l'accoglienza residenziale per un totale di 34 posti. Il Centro Servizi 'Casa Madre Teresa di Calcutta' è dedicato alle persone affette da malattia di Alzheimer e altre demenze in fase lieve o lieve-moderata. Il centro diurno è aperto i giorni feriali (dal lunedì al sabato) dalle 7.30 alle 18.30, ed è dotato di due nuclei di venti posti ciascuno: un nucleo socio assistenziale e un nucleo riabilitativo per persone affette da lievi o moderati deficit cognitivi. Il nucleo riabilitativo si propone di rallentare il deterioramento delle funzioni cognitive del malato, con particolare attenzione agli aspetti dell'autonomia personale, migliorandone la qualità della vita e alleviando il carico gestionale dei familiari. Possono accedere ai servizi del centro tutti i pazienti provenienti dal territorio della regione Veneto, previa valutazione delle Unità Valutative Multidimensionali Distrettuali (UVMD), distribuite sull'intero territorio regionale. Tra i servizi proposti anche il Centro di ascolto Alzheimer, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che offre ai familiari la possibilità di parlare dei problemi vissuti quotidianamente, superando l'isolamento che si è venuto a creare a causa della malattia; propone dei percorsi formativi; offre la possibilità di partecipare a gruppi di auto aiuto, colloqui psicologici, gruppi di sostegno psicologico e gruppi psico-educazionali; mette in contatto con professionisti che possono dare utili consulenze tecniche. CS 33/2014 Padova, 13 febbraio 2014″”
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