È tempo di bilanci per la prima campagna Mi sta a cuore, promossa dal Museo Diocesano di Padova e dall'Ufficio Beni Culturali diocesano per sollecitare l'interesse e la responsabilità culturale comune di fronte a opere d'arte del territorio. Lo scorso anno è stata avviata una raccolta fondi per finanziare il recupero di tre antichi crocifissi lignei poi esposti nella mostra L'uomo della croce. L'immagine scolpita prima e dopo Donatello (14 settembre -22 dicembre 2013). Rispettivamente si trattava dei crocifissi delle chiese di Polverara (Pd), San Gaetano e Chiesanuova in Padova.
Ultimata la mostra il Museo Diocesano 'fa i conti' e, con sorpresa, annuncia che il progetto Mi sta a cuore ' grazie alla generosità di molte persone ' ha sostenuto per oltre la metà (circa 34 mila euro) il costo dei restauri.
La campagna Mi sta a cuore era partita un anno fa, il 6 marzo 2013, con un duplice intento: da un lato raccogliere fondi per sostenere parte degli interventi di recupero, dall'altro con l'intenzione di coinvolgere e sensibilizzare singoli, comunità parrocchiale, società civile verso una 'responsabilità culturale comune', con la conseguenza di 'prendersi cura' di un bene prezioso ricevuto in eredità che racconta la nostra storia.
La campagna di raccolta fondi si è articolata in diverse iniziative, sia durante il periodo dei restauri che contestualmente alla mostra.
Ci sono stati alcuni incontri in Borgo Altinate, alla Scuola della Carità e nella chiesa di San Gaetano, per sensibilizzare il quartiere attorno al crocifisso di San Gaetano; lo scorso giugno è stata offerta al pubblico la possibilità di 'vivere' in prima persona il cantiere di restauro del crocifisso di San Gaetano, con la presenza della restauratrice Chiara Ceriotti. Anche le giornate nazionali dei Musei ecclesiastici di marzo 2013 sono state dedicate a visite guidate al Museo diocesano per raccogliere fondi finalizzati al recupero di questi beni artistici e comunitari.
Inoltre una teca di vetro all'ingresso della mostra L'uomo della croce, volutamente a ingresso gratuito, dava al pubblico la possibilità di scegliere di partecipare liberamente alla campagna, che è stata anche contrassegnata da un ricco calendario di appuntamenti 'tra musica e poesia'.
A conti fatti la campagna ha dato ottimi risultati, sia sul piano del coinvolgimento delle persone (circa 10 mila i visitatori; numerosi quelli che sono tornati più volte), sia per i contributi ricevuti.
Per quanto riguarda i restauri, il costo complessivo è pari a ' 59.912,60 così suddivisi: ' 19.947 per il crocifisso di San Gaetano in Padova; ' 21.569,60 per quello di Polverara e ' 18.396 per quello di Chiesanuova (Padova).
Grazie alla campagna Mi sta a cuore sono stati raccolti ' 33.922,50 euro, di cui: ' 10.047,50 euro dalla teca del museo frutto delle offerte volontarie dei visitatori; ' 2.495,00 dagli ingressi agli appuntamenti 'Tra musica e poesia' e ' 21.380 da contributi privati, tra i più consistenti quelli di Fondazione Cariparo, Banca di Credito Cooperativo di Cartura e Lions Club Certosa, ma il grazie va alla generosità di ciascuno.
Ultimata la mostra, i tre crocifissi, prima di ritornare nella sede originaria stanno subendo gli ultimissimi 'ritocchi' di restauro.
In particolare:
Crocifisso di Polverara
Il crocifisso è attualmente nel laboratorio di restauro di Milena Dean, a Fiumicello di Udine, per il completamento dell'integrazione a stucco e pittorica di alcune porzioni del davanti e soprattutto del retro, che in mostra era rimasto velinato. Inoltre verrà modificata la croce, che è comunque antica anche se non coeva alla scultura, ed è troppo piccola rispetto alle dimensioni del crocifisso. Il ritorno in parrocchia e la presentazione al pubblico è prevista per domenica 6 aprile 2014, nella chiesa di Polverara. Orario in via di definizione.
Crocifisso di Chiesanuova
Si trova attualmente nel laboratorio di restauro di Giovanna Menegazzi e Roberto Bergamaschi a Mira. L'Ufficio Beni Culturali e la parrocchia stanno ragionando insieme per trovare la soluzione migliore per la futura ricollocazione nella chiesa: quella precedente infatti non valorizza l'opera. A questo proposito sarà probabilmente necessario modificare o sostituire la croce a cui precedentemente il crocifisso era appeso.
Crocifisso di San Gaetano
Il restauro è completato e il crocifisso è tornato in chiesa, dove è in attesa di essere ricollocato sull'altare. È in corso il restauro della croce, antica, che presentava un diffuso attacco da parte dei tarli del legno. La ricollocazione sull'altare è prevista per i primi giorni della settimana santa.
MI STA A CUORE: AL VIA LA SECONDA EDIZIONE
Il progetto MI STA A CUORE riparte ora per sostenere il restauro 'urgente' di un'altra preziosa opera: il dipinto di Antonio Vivarini raffigurante la Madonna in trono con il Bambino (1443), oggi custodito nella chiesa di San Tomaso Becket a Padova, ma originariamente realizzato per la chiesa di San Moisè a Venezia e completato da altre due tavole conservate attualmente alla National Gallery di Londra.
Un'opera ancora impregnata dell'atmosfera sognante del gotico veneziano, con la Vergine seduta su un trono riccamente intagliato, la veste in velluto rosso broccato intessuto di fili d'oro, la corona sfavillante di perle e pietre preziose; ma che già rivela alcune novità rinascimentali, nel tentativo di costruire uno spazio prospettico, nella resa tridimensionale delle figure, nella tenerezza degli affetti che le legano.
Un'opera che ha una storia piuttosto avventurosa e per certi versi ancora oscura.
Innanzitutto non è stata dipinta per la chiesa di San Tomaso: vi giunge solo nella seconda metà del Settecento, quando un funzionario della Repubblica Serenissima, tale Giuseppe Picchi, la dona ai padri Filippini che lì risiedevano. Quando la tavola viene donata alla chiesa di San Tomaso aveva già perso gli elementi laterali con i quali in origine componeva un trittico. Si tratta dei due pannelli con i Santi Pietro e Girolamo, a sinistra, e i Santi Francesco e Marco a destra, finite in un momento imprecisato sul mercato antiquario e nella seconda metà dell'Ottocento acquisite dalla National Gallery di Londra, dove tuttora si trovano.
In origine le tre tavole erano unite da una ricca cornice in legno intagliato e dorato, come quelle che in alcuni casi ancora impreziosiscono le opere di Antonio e del suo socio Giovanni d'Alemagna. Il trittico, stando alle ricerche più recenti, sarebbe stato realizzato per l'altare del Corpus Domini adiacente alla cappella dedicata alla Beata Vergine nella chiesa di San Moisè a Venezia, per volere del nobiluomo Marco Dandolo.
Lì rimase almeno fino alla seconda metà del Seicento, quando il mutamento del gusto artistico e degli usi liturgici probabilmente causò, come spesso accadeva, l'allontanamento del trittico dalla chiesa, nel frattempo riedificata in forme barocche.
Tra i passaggi di mano della Madonna in trono con Gesù Bambino, in parte ancora da indagare, dobbiamo annoverare anche il furto del 1971 poi rapidamente recuperato.
Oggi un'altra minaccia incombe sulla preziosa opera di Antonio Vivarini: le variazioni di temperatura e umidità relativa infatti hanno provocato negli anni la deformazione del supporto in legno e l'aumentare di tensioni all'interno degli strati pittorici, fino a provocarne il distacco in diversi punti. L'ultimo sollevamento, il più preoccupante, si trova in corrispondenza del volto della Vergine.
Un intervento di restauro non può più essere rimandato, pena la perdita irrimediabile di un frammento della nostra storia e della nostra cultura.
Una delle prime iniziative di Mi sta a cuore dedicata alla tavola del Vivarini sarà la sensibilizzazione della Contrada Castello, per questo è stato organizzato, per martedì 18 marzo, alle ore 18, un appuntamento al Museo Diocesano dedicato agli abitanti di zona Castello e alla comunità parrocchiale di San Tomaso Becket. In quest'occasione verrà presentata l'opera e gli interventi necessari.
CS 66/2014
Padova, 13 marzo 2014
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