In riferimento agli articoli pubblicati oggi lunedì 17 febbraio 2014, dal Gazzettino di Padova a pagina VIII a firma di Ferdinando Garavello, e dal Mattino di Padova a pagina 19 a firma F.Se. si chiede rettifica, chiarezza e verità di informazione.
Sulla  questione Casa di riposo Santa Tecla si è scritto e detto molto in  questi ultimi mesi. Alla Casa di riposo spettano per competenza,  responsabilità e autonomia risposte precise - che del resto non sono mai  mancate - sulla situazione che riguarda i lavoratori a fronte dei  cambiamenti in atto. 
Ma  in questi giorni, sugli organi di stampa e su striscioni di protesta  esposti a Este, più volte è stato nominato il vescovo Antonio Mattiazzo.
Garantito  il diritto di protestare secondo i canoni legittimi, non è invece  giustificabile diffondere notizie false o interpretazioni calunniose.
Nel  pomeriggio di ieri, domenica 16 febbraio 2014, il vescovo Antonio  Mattiazzo si è recato al Duomo Santa Tecla di Este per celebrare le  cresime. È arrivato pochi minuti prima delle 17 ed è entrato  dall'ingresso principale, passando dal sagrato del Duomo, dove non c'era  alcun presidio di protesta in quel momento, contrariamente a quanto  affermato nell'articolo. Alle 17 infatti il vescovo incontrava i  genitori e i ragazzi della cresima nell'oratorio interno al Duomo. Dopo  l'incontro è sceso in chiesa per la celebrazione e al termine delle  cresime, intorno alle 19.30, quando il vescovo è uscito, nessun presidio  era presente nei pressi del Duomo. È del tutto infondato, quindi,  affermare, presumere o far credere alla gente che il vescovo Antonio  Mattiazzo abbia scelto entrate secondarie per sottrarsi a eventuali  incontri con il presidio di protesta. 
Informazioni poco approfondite, tendenziose o superficiali, che screditano ingiustificatamente persone e istituzioni, rischiano  di distorcere la percezione delle intenzioni con la quale la Chiesa  diocesana ha seguito la vicenda della Casa di Riposo Santa Tecla fin  dall'inizio.
Ufficio Stampa Diocesi di Padova
CS 42/2014
Padova, 17 febbraio 2014
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