Il pubblico la conosce per le sue partecipazioni a Zelig-Facciamo Cabaret, Quelli che il calcio, Colorado Café, ma anche per alcune interpretazioni in fiction all'italiana ma Margherita Antonelli, attrice e comica italiana, si è anche aggiudicata il premio professionisti dell'edizione 2013 dei Teatri del Sacro, la manifestazione di Lucca che mette in scena le migliori espressioni contemporanee di teatro sacro e religioso. Vincitrice con Secondo Orfea, quando l'amore fa miracoli, monologo umoristico che racconta l'infanzia di Gesù attraverso la voce di Orfea, ipotetica vicina di casa della famiglia di Gesù' che instaura con il Bambino un rapporto di profondo amore.
Secondo Orfea, quando l'amore fa miracoli viene proposta all'interno del progetto Un attimo di Pace, con tre appuntamenti:
mercoledì 11 dicembre alle ore 21 al cinema teatro Rex di Padova
giovedì 12 dicembre alle ore 21 al cinema teatro Giardino di San Giorgio delle Pertiche
venerdì 13 dicembre alle ore 21 alla Multisala MPX di Padova
Un'occasione unica per rileggere i vangeli dell'infanzia con la delicatezza di un sorriso rispettoso e amorevole.
Per chi visita il sito www.unattimodipace.it la possibilità del coupon per il biglietto ridotto.
Informazioni e indicazioni sulle prevendite su www.unattimodipace.it
Biglietto: 8' il biglietto intero, 5' il ridotto.
Trama:
Orfea è una donna, che vive a Gerusalemme nell'anno 0. Un tempo difficile per una donna sola, vedova di un centurione romano al seguito di Ponzio Pilato. Le giornate di Orfea si dividono tra il tempio, la fontana e quattro, lenzuola da stendere, chiacchiere con le altre donne. Una vita consumata nella tranquillità all'ombra della sua casa, ma un giorno vengono ad abitare vicino a casa sua, un coppia di giovani sposi. Lei è incinta. Si chiamano Giuseppe e Maria. Da quel momento la vita di Orfea non sarà più la stessa: I giovani sposi la coinvolgono in questo loro vortice, che sarà la vita del loro bimbo, del quale Orfea si prende cura quando la madre è affaccendata nel quotidiano.
Si instaura fra Orfea e il bambino un rapporto di profondo amore, dove la vita di Gesù è guardata con amorevolezza e buon senso , da una donna semplice e forte come Orfea.
La donna assiste alla crescita di questo Di-Bambino, con la curiosità, la dolcezza, la fermezza di molte madri che vorrebbero il meglio per il loro figlio. Con cipiglio sempre esuberante lei difenderà, sosterrà, criticherà e si addolorerà al seguito di questo ragazzo, il 'suo Gesù', come una madre attenta e amorevole. Lo ascolterà sulla montagna, lo difenderà da chi lo vuole denunciare, lo accudirà alla morte, e si rallegrerà di questo Dio che mantiene le Promesse' sino alla Resurrezione.
In scena oggetti semplici, per un Dio che ha usato pochi grani di senape, una pecorella, delle lanterne e poco altro, per spiegare la grandezza del Padre.
Una visione dei fatti del Vangelo teneramente riletti da una donna semplice, concreta, come dovrebbe essere la fede, quella fede in un Dio fattosi bimbo, ragazzo, adolescente e adulto. Una fede, quella di Orfea, fatta di cibo preparato con cura, di acqua presa alla fontana, di rimproveri benevoli, di cammini lunghi per ascoltarlo, di discussioni con gli scribi, di domande profonde, per difendere questo ragazzo 'strano'.
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