Si volta pagina

'Si volta pagina'. Ma il futuro, dopo le annunciate dimissioni di Berlusconi, è tutto da scrivere. Non solo perché i mercati finanziari si vanno accanendo con progressiva intensità sul debito pubblico del nostro paese, ma perché il crollo della maggioranza è avvenuto per implosione interna, senza che le opposizioni fossero in grado di avanzare una concreta proposta alternativa.

E così, il numero di questa domenica (13 novembre 2011) de La Difesa del popolo dedica ampio spazio all'analisi del momento politico e alle richieste che dal mondo economico padovano arrivano a chi sarà chiamato a guidare il paese prima che vada in frantumi. A partire ' inutile dirlo ' dalla domanda di un forte cambiamento che si affianca a quella che da mesi giunge dal mondo cattolico.

 

«In realtà ' sottolinea il direttore del settimanale diocesano di Padova, Guglielmo Frezza, nel suo editoriale ' le dimissioni del governo lasciano intatte le mille cruciali questioni che ancora attendono risposta e che stanno portando il nostro paese dritto verso il disastro: la crisi della finanza e gli squilibri indotti da questa globalizzazione; l'invecchiamento dell'Italia e la continua crescita dei flussi migratori; un bilancio statale che dà i brividi e un apparato legislativo che ha condannato i giovani alla precarietà; una pessima legge elettorale e un sistema pervasivo di grandi e piccole caste. Chi credeva di risolvere tutto grazie alla 'responsabile' stampella dell'onorevole Scilipoti oggi mastica amaro. Ma chi dovesse pensare che all'Italia basti cambiare presidente del consiglio e maggioranza senza intervenire con coraggio sulle radici dei nostri guai, farebbe un calcolo altrettanto azzardato e ugualmente destinato al fallimento. Ridisegnare la fisionomia dei partiti, ridefinire un orizzonte di valori e modelli sottratto alla politica degli slogan, elaborare programmi realistici attorno a cui costruire coalizioni omogenee, selezionare una nuova classe dirigente finalmente all'altezza per stili di vita e competenze. I politici che si richiamano alla tradizione del cattolicesimo popolare, che stiano da un lato come dall'altro, sono chiamati a esigere oggi che si volti davvero pagina per il bene del paese. Non saranno né elezioni giocate sull'onda emotiva del 'tradimento', né una stagione di antiberlusconismo fuori tempo massimo, a salvare l'Italia».

 

Tra i contributi che il settimanale diocesano offre ai suoi lettori, una lunga intervista con l'ex sindaco di Padova Giustina Destro, che già lo scorso 14 ottobre aveva scelto di non partecipare al voto di fiducia richiesto dal governo e che ha animato la fronda interna al Pdl sfociata in quello che Berlusconi ha subito definito il 'tradimento'.

Ma anche un'approfondita indagine tra i rappresentanti delle categorie economiche e produttive padovane per comprendere quali ' a loro parere ' sono le condizioni decisive perché l'Italia possa uscire dalle attuali difficoltà e quali sono invece le maggiori paure che attanagliano i piccoli imprenditori. Alle domande della Difesa rispondono Roberto Boschetto (Unione provinciale artigiani), Claudio D'Ascanio (Confederazione italiana agricoltori), Marco Calaon (Coldiretti), Nicola Rossi (Confesercenti), Fernando Zilio (Confcommercio), Giuseppe Sbalchiero (Confartigianato Veneto), Guerrino Gastaldi (Confederazione nazionale artigianato).

A suggello di tante analisi, la matita intrisa di satira di G+C, storici vignettisti della Difesa: «Il Cavaliere ha finito di governare?», domanda uno dei due personaggi seduti davanti al televisore. «Perché ' risponde l'altro ' quando aveva cominciato?». E forse qui si cela una delle chiavi di volta utili a spiegare le ragioni di una crisi sempre più pesante.

 

 

CS 234/2011

Padova, 10 novembre 2011

“”